POV TAEMi svegliai con il calore del sole che filtrava attraverso le tende, avvolgendomi in un abbraccio rassicurante. Accanto a me, Jungkook dormiva placidamente, il suo respiro regolare un sottofondo confortante. Mi girai su un fianco, osservandolo con un sorriso complice. Non potevo credere che, nonostante tutto, fossimo ancora lì, insieme.
"Buongiorno," sussurrai, sfiorando delicatamente il suo viso con le dita.
Jungkook aprì lentamente gli occhi, un sorriso sonnolento che gli illuminava il volto. "Buongiorno, amore," rispose, la sua voce ancora impregnata dal sonno. "Che ore sono?"
"Presto," risposi con un sorriso. "Abbiamo tutto il tempo di cui abbiamo bisogno."
Era domenica quindi decidemmo di godercela al meglio. Passammo la mattina a parlare, condividendo sogni e paure. Gli raccontai del concorso che avevo vinto, i miei occhi brillavano di entusiasmo e incertezza. Parigi. Una città piena di promesse, ma anche di ricordi dolorosi.
Guardai kook che anche se non lo dava a vedere , sapevo che qualcosa lo aveva infastidito, poi mentre apparecchiava la tavola con me disse ," Sei preoccupato per come reagirò, vero?" mi chiese di getto , leggendo la preoccupazione nei miei occhi., annuii. "Ho paura che possa creare ulteriori problemi tra di noi."Jungkook prese la mia mano nella sua, stringendola con forza. "Affronteremo tutto insieme," promise.
Poi mi prese tra le braccia e tra baci e carezze finimmo per fare l'amore , quella parte tra noi era sempre carica di voglia , passione e tenerezze , anche sé quella piccola crepa ci aveva scottato parecchio , l'amore era più forte .Giorni dopo, fui convocato dal direttore scolastico il quale , facendomi ancora i complimenti , mi disse che la partenza era stata decisa tra 1 settimana , inutile dire che mi salì l'ansia , come dirglielo ? , beh il fato o la sfiga non lo so ci penso al posto mio. Lo scoprii mentre fissava una locandina sulla bacheca dell'università, non volevo nasconderglielo ovvio ma ogni volta che cercavo di dirglielo, qualcosa mi tratteneva. La locandina in bella vista annunciava il mio spettacolo a Parigi con tanto di date e per uno intelligente come non gli servi non farsi due conti .Il mio cuore si fermò per un istante, mentre un misto di emozioni mi travolgeva, decisi di non farmi vedere e allontanarmi da la , in quel momento sentii che l'unica cosa che volessi fare era quella .
Quella sera, come sospettavo decise di affrontare la questione, mentre eravamo intenti ad amoreggiare nella doccia " Perché non mi hai detto niente prima?"
Abbassai lo sguardo. "Avevo paura della tua reazione."
"Avremmo potuto affrontare tutto insieme," disse, sentendo la tensione svanire. "Sei mesi sono tanti .Ma capisco.Parigi è la tua occasione. Voglio vedere i tuoi sogni avverarsi."
Rimasi fin troppo sorpreso della sua reazione , avevo immaginato i peggiori scenari ma non quello , parlammo una notte intera di come poter far coincidere e far funzionare la nostra realtà io e a distanza , che , anche se con mille promesse ci metteva veramente paura , ma alunanime decidemmo che la distanza sarebbe stata una prova, un'opportunità per rafforzare il nostro legame e di crescita personale.
Arrivato a Parigi io e la compagnia ci dirigemmo presso l'hotel , il viaggio era stato lungo , e anche se ero riuscito a dormire ero stravolto , sentii kook appena scesi dall'aereo , parlammo un po' e ci demmo appuntamento per fare una videochiamata prima di andare a dormire .A Parigi, i giorni si susseguirono in un vortice di prove e spettacoli, e videochiamate, passavamo le giornate senza renderci conto di nulla a volte la sera mi ricordavo di non aver pranzato , le videochiamate con kook però non le saltavamo mai e più delle volte ci addormentavamo in diretta .
Tutto sembrava andasse bene , fin quando , una sera, dopo uno spettacolo particolarmente intenso, uscii dal teatro per prendere una boccata d'aria fresca.
Ero assorto nei miei pensieri chiuso nel mio costume da scena con solo uno scialle rubato addosso , ero appoggiato al
muro vicino la porta del retro contemplando prima il cielo stellato e poi la luna che mi ricordava il mio kookie, alzai il dito verso di essa e disegnai i contorni di una macchia , una macchia speciale che da quando ero qui mo reso conto che assomigliasse a una sagoma di un coniglietto , sorrisi e dissi " ti amo Jungkook ", una velata di vento mi scatenò dei brividi e mentre stringendo lo scialle a me , mentre stavo per entrare sentii dei passi e fu allora che lo vidi. Bogum, il fantasma del mio passato, stava lì, sorridendo .
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oltre i tuoi occhi - taekook vkook
FanfictionJeon Jungkook un ragazzo normale di 20 anni pieno di aspettative , introverso e talentuoso , si imbatte in un ragazzo ,oltre ogni sua immaginazione , estroverso talentuoso quasi surreale , tutto poteva succedere nella vita , lui ne era consapevole...