4 † Cuori paralleli †

11 2 1
                                    

Nessun tipo di immagine o incubo aleggiava nella mente di Ellen, vedeva sempre e solo un infinito vuoto ad accompagnarla nelle ore notturne rese ancora più buie.

Ma quella notte fu diversa da tutte le altre. Sognò un angelo dal volto bellissimo con il corpo pieno di lividi e bruciature. Era distante, di spalle, e quando provò a chiamarlo nessun suono uscì dalla sua bocca. Ellen voleva aiutarlo ma l'angelo ansimava davanti al suo baratro mortale. Poi un frastuono assordante lo spaventò e lo costrinse a voltarsi, il suo volto era...

Ellen si svegliò di soprassalto, Daniel dormiva al suo fianco e quel terribile incubo si disintegrò all'istante. Non resistette alla tentazione di toccarlo ma al solo sfiorare della sua pelle una improvvisa scarica di elettricità scosse entrambi i loro corpi.

«Perduit Baal!» imprecò Daniel.

«Scusa, non volevo svegliarti» disse Ellen.

«Va tutto bene?» le chiese sbadigliando.

«Mi sono svegliata, in realtà non ricordo perché» si sentiva confusa e senza parole.

«Dormi ancora un po', ci aspetta una lunga giornata» e le accarezzò delicatamente la schiena per farla rilassare.

«Mi aiuterai a cercare il portale?» insistette Ellen.

«Sì ma prima voglio farti conoscere mia zia. È la Lux Inspector dell'Ateneo di questa città.»

«Cos'è una Lux Inspector?» Adesso Ellen si sentiva più sveglia che mai e aveva di nuovo fame.

Daniel con uno sguardo complice le disse: «Andiamo a fare colazione» .

«Eccoti finalmente, che fine avevi fatto?» una voce soave cantilenò cogliendo alla sprovvista Ellen che si sporse da dietro la spalla di Daniel.

«È la ragazza di cui ti parlavo ieri sera» disse lui con noncuranza.

«Ciao, io sono Alyssa ma puoi chiamarmi Aly» la salutò con un sorriso radioso porgendole la mano.

Lei reincarnava la perfezione pensò Ellen tra sé. Era bionda con occhi chiarissimi che quasi faceva male alla vista guardarla. Un vestito aderente a maniche corte evidenziava le sue curve che continuavano su bellissime gambe lunghe e snelle. Finivano dentro ad uno stivale tattico che andava a completare quel suo look.

«Piacere, Ellen» si schiarì la voce e le rivolse un bel sorriso smagliante ma ad Alyssa bastava il potere di un semplice pensiero per ammaliare tutto.

«Dobbiamo andare» intervenì Daniel interrompendo le riflessioni di Ellen.

«Vado a chiamare Seba e Harv così ci racconti di El» sussurrò Alyssa volteggiando su i gradini di pietra delle scale, i capelli lunghi che ballavano con l'aria.

«Per di qua!» Daniel le prese la mano ed Ellen lo lasciò fare. Aprì un enorme portone a vetri che dava su un ampio cortile e quest'ultimo conduceva a diversi percorsi da seguire che portavano a innumerevoli torri e spazi aperti ornati da tradescantia color viola.

«Meraviglioso!» Ellen rimase incantata da quel paesaggio proprio come era successo il giorno prima e la sua mente aveva iniziato a viaggiare. Una serie di immagini si sovrastavano una sull'altra in quel posto che sembrava essere la sua Pietrasanta ma che in realtà assomigliava molto di più a qualcosa di magico.

«Vieni ti faccio vedere la vista da lassù» ancora una volta la spontaneità di Daniel travolse Ellen risvegliandola dai suoi pensieri. Salirono i gradini che conducevano ad una piccola terrazza realizzata in marmo bianco decorata da fiori di ogni colore. La vista era spettacolare.

Ellen aveva visitato tanti bei posti in vacanza con i suoi genitori ma nessuno era paragonabile a quello. Forse la presenza di Daniel rendeva tutto così perfetto.

HaverockDove le storie prendono vita. Scoprilo ora