ELLEN
Quando Ellen riuscì ad aprire gli occhi la prima cosa che vide fu Daniel sdraiato al suo fianco sonnecchiare piano. Sbattè gli occhi un paio di volte cercando di ricordare cosa fosse successo ma un gran mal di testa le impediva di pensare. Guardando Daniel così rilassato il dolore sembrava alleviarsi, provò ad accarezzarlo ma i suoi grandi occhi si puntarono su di lei.
«Ti sei svegliata finalmente» disse rivolgendole un sorriso di sollievo, «come ti senti?»
«Cosa è successo?» riuscì a farfugliare.
«Non preoccuparti. L'importante è che stai bene» le sorrise di nuovo e sbattè velocemente le palpebre per nascondere le lacrime.
«Avevamo trovato il portale e ricordo la caduta. Poi qualcosa mi ha afferrato. Sentivo il braccio bruciare ma non riuscivo ad aprire gli occhi, era come se l'oscurità mi reclamasse» continuò imperterrita Ellen, avida di risposte.
«L'importante è che sei viva» le ripeté Daniel per mettere fine ai suoi pensieri. «È la seconda volta che ti salvo, sta diventando un vero e proprio record.»
«Dimmi cosa è successo!»
«...E non doveva ricordarsi niente» pensò tra sé e sé. «Il Gamchicolh, non l'hai visto?»
«Il... cosa?»
«Lo prendo come un no» sorrise Daniel.
«Il Gamchicolh è uno spirito impuro perturbatore di anime. Ti ha morso e hai perso i sensi. Il suo mortale veleno ti ha fatto piombare in un profondo sopore ma adesso stai bene; le erbe hanno fatto il loro lavoro, almeno la parte più importante, visto che non avresti dovuto ricordare.»
«Sono ancora più confusa, non riesco a stare dietro alle tue parole, Gamchi-cosa? E perché non avrei dovuto ricordare?»
«Sto iniziando a capire che il mondo dal quale provieni sia molto diverso da questo. Qui esistono creature demoniache, a dire il vero erano secoli che non se ne vedevano, la situazione era tornata alla normalità... Potrebbe anche essere una conseguenza del tuo arrivo» parlò quasi a se stesso.
Ellen si sentiva ancora più confusa, ogni spiegazione che Daniel forniva la spaesavano sempre di più, creando altri dubbi e nuove domande. Aveva bisogno di risposte.
«Prima dell'attacco stavi raccontando del libro.»
Ellen cercava di capire.
«Sì, il manoscritto. Ma prima mangiamo qualcosa e poi andremo a cercarlo.»
Daniel si alzò di scatto e, senza lasciare spazio ad ogni replica, scomparve dalla stanza.
Ellen chiuse gli occhi nell'attesa, si sentiva come se non dormisse da giorni, il suo corpo dolorante era spossato. Bussarono alla porta.
«Scusa il disturbo, ho visto uscire Daniel ed ho subito capito che eri finalmente sveglia. Non ti ha lasciato un attimo» disse Harvey. «Come ti senti?» le domandò dirigendosi verso la poltrona accanto al letto.
Ellen gli sorrise cercando di mettersi seduta. Si guardò la benda al braccio e iniziò a srotolarla.
«Non dovresti ancora toglierla, la ferita avrà bisogno di tempo per guarire e ti lascerà una bella cicatrice» ma non riuscì a finire la frase che Ellen aveva già strappato via la benda.
La sua pelle era perfettamente liscia e priva di segni, come se non avesse mai subito nessun attacco.
«Com'è possibile!?» si chiesero entrambi esterrefatti.
«La tua ferita è guarita. Lo sapevo!» esclamò Daniel sorridendo con stupore, appena rientrato nella stanza.
«Sei una di noi!»
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Haverock
FantasíaLui era Luna ed Ellen era Sole... Nella radura della Versiliana, la scultura N'Uovo di Prasto si illumina. Sotto il tocco di Ellen si risvegliano ignote energie che si scontrano, temporalità diverse si incrociano e il portale si apre su di un altro...