17 † La cerimonia della Natura †

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DANIEL

Una figura longilinea in lontananza.

Ferma, immobile, mi da le spalle.

Cerco di raggiungerla

ma rimane distante da me.

È una donna,

adesso riesco a distinguerla in mezzo alla nebbia.

Continuo ad osservarla,

poi lei si volta e mi sorride.

Il suo sguardo è

profondo, familiare.

Mi devasta!

È la mia Ellen,

il mio primordiale amore.

Lei è la prima cosa bella

di tutto l'universo.

Ora l'atmosfera è diversa.

Siamo in una radura

immersa da fiori,

un arcobaleno,

sdraiati su di una coperta di lino,

è fresca al contatto.

Ellen è appoggiata con la schiena alla mia,

facciamo un gioco,

ridiamo.

Io inizio dove finisce lei,

siamo uniti per l'eternità

un'anima sola contro il Firmamento.

Sento la purezza che mi attraversa,

la assorbo con ogni mia cellula

che si nutre, ingorda.

Ellen vede una stella cadente,

la osservo chiudere gli occhi

ed esprimere un desiderio.

Il mio unico desiderio è

rimanere con lei per sempre,

senza di lei non sono niente.

Osservo le stelle,

sono scie luminose,

scompaiono in un piccolo istante

ma ci segnano indissolubilmente.

Vorrei rimanere qui per l'Eternità

ma sento il fuoco bruciare la mia pelle

arde più forte, è insopportabile.

Resisto per non spaventarla

poi la vedo sparire.

Corro ovunque

ma la nebbia è troppo fitta

mi riporta al punto di partenza.

Mi sento perso senza di lei

ma la paura diventa incontrollabile

quando vedo il suo viso.

È diverso, oscuro

mi inchioda con i suoi occhi spenti

dalla sua gola nasce un grugnito sinistro

D a n i e l

chiama il mio nome.

Daniel aprì gli occhi e la prima cosa che vide fu Ellen dormire profondamente al suo fianco. Ringraziò per averla lì con sé, quel sogno l'aveva spaventato a morte. Cercò di scacciarlo via mentre la stringeva tra le braccia.

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