Piove il mare dai miei occhi,
un mare in tempesta che si infrange
e si ritira solo per ricominciare
più forte di prima.
Piove il mare dai tuoi occhi,
traccia una strada tutta sua
senza destinazione.
Un percorso tortuoso e movimentato
che non finisce se non quando arriva al cuore.
Piove il mare dai nostri occhi
mentre ci salutiamo per l'ultima volta.
DANIEL
È più facile morire che perdere tutto. È più semplice non svegliarsi, invece di pensare di non poter più rivedere il mio volto riflesso nei tuoi occhi.
Abbiamo dovuto fare una scelta, percorrere una strada sapendo già come sarebbe finita. Scegliere di salvare se stessi sacrificando l'altro, rinunciare alla propria vita, tutto in nome del nostro amore che dura e durerà fino ai confini del Tempo e dello Spazio, oltrepassandoli.
Una cosa era certa: solo uno di noi avrebbe continuato a vivere ma non sarebbe più riuscito a risalire l'enorme abisso formatosi dalla perdita dell'altro.
Un amore come il nostro che va oltre i confini della Ragione, così potente da spazzar via tutti gli universi. Ora che finalmente ti avevo ritrovato, la nube nera di Satana ci sta rubando ciò che abbiamo di più prezioso.
Tu, mia dolce Ellen, hai continuato ad intravedere un cuore pulsante sotto quel manto rosso, speravi potesse battere ancora e redimersi, così da trovare la via per la felicità, quel briciolo che aveva iniziato a vivere nella realtà mondana insieme a te, insieme alla sua piccola bambina rapita che ha amato e cresciuto.
Ed è questo che amo di te perché io, al contrario, riesco solo a vedere il Dio del Male. Il suo compito è quello di distruggere, spezzare famiglie per alimentare il Fuoco Infernale e rendere eterno il suo dominio su tutti noi.
Ed eccolo lì, di fronte a te mia amata Ellen, solenne e glorioso in tutta la sua meschinità rigenerata, pronto a strapparci il nostro amore per farne il souvenir della sua ultima vittoria: incenerisce il mio cuore ancora pulsante che si sta spegnendo insieme al tuo respiro già spezzato.
Scegliere di andarsene per sempre è difficile, sento ogni centimetro della lama farsi strada nel mio petto fino al cuore. Un colpo preciso e veloce ma che sembra durare un'eternità: ogni millesimo di secondo, ogni centimetro di carne lacerata, mentre scorgo di noi immagini rapide, una che si scioglie nell'altra.
Il sangue esce dalla mia bocca come un fiume di parole che vorrei dire per tranquillizzarti mentre ti vedo svanire.
Non ricordarmi tra gli spasmi della mia agonia perché è in memoria del nostro Amore il mio ultimo atto per Te.
Sento le mie labbra socchiudersi per espirare un'ultima volta e, in un flashback, ricordo le tue braccia delicate a me strette in quel cielo infinito del Paradiso.
«Petalo di luce» ti sento urlare con la voce rotta dal pianto ma uno stato di divina beatitudine mi accompagna.
Inizio a sentire il caldo riempirmi la bocca, sapore di ferro che sgorga rosso bagnando la terra sotto la mia testa. Continuo a stringere forte le mani sulla Fabolusos ma inizio a sentirmi stanco. Intravedo un fulmine divampare nel cielo che mi costringe a spalancare i miei occhi morenti. Vedo ogni albero, ogni foglia e cespuglio prendere fuoco e al suo passaggio lasciare solo cenere. Percepisco il vento caldo soffiarmi sulle guance, lo sento strapparmi qualcosa dal corpo lasciandolo esanime. So che stai cercando di vedere in mezzo a quest'aria stagna ma senza successo, proprio come me.
Ti ascolto mentre urli il mio nome ormai fatto di silenzi. Intanto i miei muscoli si rilassano mentre le ferite nel mio corpo guariscono.
Un'ultima lacrima scende sul mio viso e ora trovo la forza per andarle incontro. Le mie ali si spiegano forti come non lo sono mai state, sbattendo piano portano un po' di aria fresca.
Prima ero come una scintilla smarrita che cercava di tornare al suo fuoco originale, adesso sento di poterlo raggiungere.
Daniel, mi chiama dolcemente e la sorpresa che provo è indescrivibile. La osservo sfrecciare verso di me, svolazzare come una libellula con un enorme sorriso e
immense ali bianche ad incorniciare la sua figura già perfetta. Un angelo mi viene incontro.
So di essere morto e che lei è solo un sogno ma quando mi raggiunge e mi prende per mano, quel tocco mi fa sentire vivo. Questa scossa elettrica, presente ogni volta che mi sfioravi, mi accompagna oltre. La venero.
Non ho paura di questo destino, ho solo paura di perderti mia Ellen.
Vedo il tuo volto scorrere tra mille immagini di innumerevoli ricordi che mi aiutano ad accettare la mia morte. Se deve essere questa la mia fine, la accolgo con la speranza che ci sia sempre tu nel mio eterno sonno.
Adesso chiudo gli occhi sull'oscurità che reclama tutti.
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Haverock
FantasiLui era Luna ed Ellen era Sole... Nella radura della Versiliana, la scultura N'Uovo di Prasto si illumina. Sotto il tocco di Ellen si risvegliano ignote energie che si scontrano, temporalità diverse si incrociano e il portale si apre su di un altro...