Un nuovo giorno era seguito all'alba di un'altra triste avventura, e questa volta ero andato troppo vicino a far del male a persone innocenti per mano dei miei persecutori. Il Team Plasma mi aveva indotto quasi a diventare l'assassino che non ero mai stato ed ero fuori di me per quello che ci avevano fatto. Virgil stava per rimetterci la vita ed anche la sua famiglia e i nostri compagni avevano corso ancora una volta un bel rischio. Quanto avrei voluto dare a quegli energumeni la lezione che si meritavano per il male perpetrato, tuttavia i tempi non erano maturi e dovevo pazientare, poiché ogni azione che avevo intenzione d'intraprendere domani, aveva bisogno di una strategia ben ragionata oggi.
La mia missione proseguiva, non potevo abbassare la guardia e con Zoroak al mio fianco e Virgil dalla mia parte mi sentivo più sicuro, ma dissi al mio Pokémon di tornare ad Alisopoli per coprire la mia assenza, per paura di un'improvvisata della polizia internazionale che avrebbe rovinato tutto il nostro operato. Il mio alibi doveva essere forte per ingannare anche il capitano Evan e il suo figlio maggiore che, preoccupato per la sorte di Virgil, gli stava ancora più addosso.
Il capitano aveva informato la polizia dell'accaduto e rivelato che con l'apparizione di Ghecis, visto con i suoi stessi occhi, il Team Plasma era ufficialmente tornato e la sua parola pesava molto di più rispetto alla mia nella società delle istituzioni pubbliche. Finalmente la polizia prese seriamente atto della questione che io proclamavo già da tanto tempo.
Quella notte non eravamo riusciti a riposare granché. Akiko sedeva su una sedia, ancora scossa. Liam, esausto, ma stranamente emozionato per le avventure capitate proprio alla fine del suo viaggio era a metà tra uno stato confusionario ed euforico.
Gareth invece si era chiuso nel silenzio e spesso mi fissava perplesso. Chissà che cosa oramai pensava di me. Ci sedemmo a fare colazione parlando dell'accaduto e mi sembrò strano che il capitano non mi fece nessuna domanda; aspettavo impaziente le decisioni prese dalla squadra di soccorso nei confronti miei e dei ragazzi.
«Mi sono sbagliato sul tuo conto» mi disse Davy poggiandomi una mano sulla spalla «non è colpa tua quello che è successo».Forse provava a consolare il mio stato d'animo incupito dagli ultimi avvenimenti, leggendo gli estenuanti sensi di colpa tra le righe del mio silenzio.
«Capisco perché sei scappato da casa nostra, volevi soltanto proteggerci e di questo ti siamo grati».
«Sono d'accordo con Davy» intervenne il capitano «grazie per aver cercato di proteggere noi e Virgil».
Il capitano riuscì a farmi sollevare le labbra con le sue parole - anche se era difficile sorridere - perché aveva riconosciuto le mie buone intenzioni. Se solo avessero saputo chi veramente fossi, non so se avrebbero usato lo stesso tono e lo stesso tatto per rivolgersi a me. Essere costretto a mentire faceva sempre più male. Desideravo tanto un giorno poter tornare a essere quello di sempre, non il Natural discendente della casata degli Harmonia ma, semplicemente un ragazzo dalla dubbia età e origine che coltiva sogni e speranze come tutte le persone per bene fanno, senza essere costretto a lavar via continuamente le orme macchiate che ogni mio passo imprime per terra. Per ricostruire bisogna prima distruggere e rimuovere le macerie, è un gran lavoro ed io mi stavo sforzando molto per essere un buon operaio nel cantiere della ricostruzione. Questo era tutto quello che desideravo fare: ricostruire la mia vita da zero e renderla migliore.
Il capitano si fece serio. Era un uomo sulla cinquantina, severo ma tenero all'occorrenza, amato e stimato da tutti per il suo essere onesto e giusto. Davy gli somigliava molto nei lineamenti e nella forma degli occhi, tendenzialmente aveva lo stesso carattere del padre ma ancora con una nota acerba, del resto non poteva avere più di venticinque anni di età. La scomparsa prematura della madre lo aveva caricato tutto in una volta di responsabilità e l'affiliazione di Virgil era per lui motivo di continua preoccupazione, perché il mio soccorritore preferito celava ancora una fresca e amara tribolazione dietro quel bel sorriso e quegli occhi verdi.
Quando credendo di aver la scampata invece, il capitano iniziò a interrogarmi e quel giorno non potei sottrarmi alle sue numerose domande. Tuttavia riuscii a convincere tutti – specialmente grazie all'aiuto di Virgil – che io non sapessi il vero motivo per cui il Team Plasma mi cercasse e che con molta probabilità si stava sbagliando. Ritennero che fossi una persona abbastanza affidabile e con mio grande sollievo smisero di indagare su di me. Il capitano decise che fosse il momento che i ragazzi partissero per Kanto il prima possibile, dato che sarebbe stata la loro prossima destinazione e che io invece tornassi dai miei "fantomatici" parenti a Sinnoh. Lui e Davy sarebbero rientrati oggi stesso per tornare a lavoro e Virgil, anche se non in condizioni ottimali, si sarebbe occupato del nostro trasferimento. La città di Austropoli era stata allertata e quindi era ormai ritenuta sicura per noi; sarebbe bastato rimanere in posti frequentati e temporeggiare comportandoci normalmente fino alla partenza.
Dopo aver raccomandato a Virgil di ritornare a casa una volta trasferiti tutti quanti, Jeff e Davy ripartirono. Rimasi a dormire nella stanza con lui per aiutarlo in qualsiasi sua esigenza, glielo dovevo come minimo.
«Come va?» gli chiesi nel tardo pomeriggio girandomi dalla sua parte, dopo essermi svegliato da un lungo riposino pomeridiano.
«Bene Natural ... sto bene non preoccuparti per me. Mi riprenderò».
I ragazzi si erano sistemati in un'altra stanza al centro Pokémon e con molta probabilità anche loro avevano dormito per tutto il pomeriggio, stanchi e provati dalla notte precedente e non si erano fatti sentire. Solo dopo un po' che c'eravamo svegliati, ricevemmo un messaggio da Gareth che ci invitava a cenare tutti insieme quella sera. Ovviamente gli rispondemmo che accettavamo.
«Tuo padre ha detto che hai le costole incrinate, perché non ti fai controllare?»
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Per sempre mio fratello ~ Pokémon Nero e Bianco ~
FanfictionQuando i destini di due persone desiderose di rialzarsi, le quali tuttavia non trovano la forza s'incontrano, ecco che tutto può cambiare. Due vite opposte e tormentate, due anime in fuga possono essere l'una rifugio dell'altra nelle avversità che i...