Cap. 37 Casa

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Tutto il lavoro messo in atto dal mio soccorritore preferito era finalmente andato a buon fine, e quasi non riuscivo a crederci. Una nuova vita mi attendeva, e le cose non potevano andare meglio di così. Sarebbe stato finalmente più semplice concentrarmi sulla mia missione senza il bisogno di nascondermi.

Quella mattina tornai al rifugio con l'aiuto di Gardevoir e Gothitelle per farmi trovare dalla polizia, raccogliere le mie cose e salutare le ragazze prima del trasferimento ufficiale a casa Evan.

"Ci vediamo a casa..." mi aveva detto Virgil prima di lasciarci temporaneamente a Boreduopoli.

Casa. Una parola semplice, per qualcuno sconosciuta. Soave, eppure così ricca di significato. Non avevo mai avuto una vera casa. Avevo vissuto in abitazioni confortevoli, sì, ma casa è un'altra cosa. È il luogo dove si ama e si è amati, dove il cuore rimane ancorato anche quando il corpo è lontano. È dove ci si sente compresi, ascoltati, mai soli. Mi sarei mai sentito davvero a casa?

«Ci mancherai...» sussurrò Concordia, stringendomi a sé mentre lacrime silenziose rigavano il suo volto.

«Siamo davvero felici per te, e certe che una nuova vita, sotto la guida di persone oneste, ti farà bene» aggiunse Antea, cercando di nascondere la sua commozione.

«Ne sono sicuro anch'io» risposi, con la voce rotta. «Mi dispiace solo sapere che, a quanto pare, non potrò più venire a trovarvi. Qui non abbiamo telefoni, ma vi prometto che vi scriverò.»

Il rumore di un elicottero interruppe il momento, annunciando il suo atterraggio nel cortile esterno. La polizia internazionale era arrivata per prelevarmi. Mi attendeva un duro viaggio, tra sguardi sprezzanti e silenzi carichi di giudizio, ma avrei stretto i denti. Dovevo prepararmi, perché il vero peso della mia missione mi avrebbe atteso nella mia città natale.

Quella mattina mi ero alzato all'alba, dopo una notte insonne passata a rigirarmi tra le coperte. Era il 6 settembre, e le temperature già iniziavano a calare. Indossai una giacca più pesante e, nello zaino, riposi solo il minimo indispensabile (d'altronde avevo solo quello): un paio di magliette, pantaloni di ricambio e il mio frattale, che riallacciai finalmente alla cintura dopo mesi di nascondiglio.

Il viaggio fu interminabile, tre ore e mezza di silenzio teso, rotto solo dal ronzio dei motori. I poliziotti non usavano mezze misure con gente come me. Non potevo muovermi, parlare, né bere un sorso d'acqua: i miei polsi erano ammanettati al sedile davanti a me, come se fossi una bestia feroce. Perfino le minacce per scoraggiarmi da un eventuale tentativo di fuga non mancarono. Eppure, mentre guardavo il paesaggio scorrere dal finestrino, pensai a Virgil e alla sua famiglia, e un barlume di speranza iniziò a scaldarmi.

Quando finalmente vidi il ranch dall'alto, rimasi senza fiato. I prati verdi e sconfinati, un lago che brillava al sole, Pokémon che correvano liberi, e quella casetta accogliente, incastonata come un gioiello nel cuore della natura. Un posto perfetto dove scontare gli arresti domiciliari e, forse, ricominciare.

«Scusate il ritardo, Capitano Evan,» annunciò il sovrintendente Maori scendendo dall'elicottero e facendo il saluto militare, mentre i suoi uomini mi trascinavano fuori con modi tutt'altro che gentili.

«Ben arrivati,» rispose, ricambiando il saluto con professionalità.

Mi condussero al suo cospetto.

«Porga i suoi saluti al Capitano Evan, signor Harmonia,» ordinò il sovrintendente con severità.

Abbassai il capo, com'ero abituato a fare, cercando di non incrociare gli sguardi ostili. Virgil, però, accennò un sorriso, e grazie a lui il cuore mi si scaldò.

«Capitano Evan, glielo affido,» continuò il sovrintendente. «Se le dovesse dare problemi, ci avverta immediatamente e interverremo senza indugio. Signor Harmonia, il programma prevede che lei porti assoluto rispetto verso l'autorità del Capitano Evan. Qualunque violazione - anche minima -delle regole comporterà ammonizioni, l'interruzione immediata del programma, e il trasferimento diretto in una prigione federale. Ha capito?»

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⏰ Ultimo aggiornamento: 3 days ago ⏰

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