33 - La Promessa

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Evan Morgan Vento


- 6 giorni al Middle Ground

Non faccio che domandarmi cosa le stiano facendo, dove l'abbiano portata, se stia bene, se si nutre, se le fanno del male o la tengono prigioniera in una cella umida. Preferisco pensare che la stiano trattando con dignità, perché non avrebbe alcun senso rapire una Crescente genetista della City per farla morire di stenti, e perché mi conviene vederla in questo modo, per non impazzire. Qualcosa mi dice che Sirio Uno sappia la verità: cosa vuole Giosuè da Selina? Gli caverò di bocca questa informazione, dovesse costarmi la vita.

Per la loro sicurezza sono stato costretto a lasciare Bert 29 e Ares 115 nel bosco, sono disertori, non potevo portarli con noi. Al Gate di riconoscimento li avrebbero immediatamente arrestati e destinati. Ora sono in volo con Oram 12, il mio pilota, e abbiamo finalmente raggiunto il Gate di attracco alla City. Intorno a noi, non appena abbiamo oltrepassato le barriere si sono alzati in volo droni di controllo in massa, neanche fossimo armati di mitra termici.

«Ci hanno ingaggiato, Mister. Sette droni in assetto di attacco, tutti intorno a noi» dice Oram 12, al comando della nave che ha appena varcato la soglia dei cieli di Pangea City.

«Non temere» rispondo a occhi chiusi, ancorato al mio stomaco dolorante, «ci scorteranno, non ci abbatteranno.»

«Cosa glielo fa pensare, Mister?»

«Lo avrebbero già fatto.»

I droni sentinella hanno riconosciuto la nave e ci permettono di raggiungere il ponte del Gate che si apre per lasciarci atterrare. Durante le ultime manovre di discesa non posso fare a meno di percepire il respiro di Oram farsi sonoro mentre osserviamo che un dispiegamento di IA 5 ci attende al varco a fucili laser puntati.

Sospiro la mia frustrazione. «Oram, ascolta. Sei libero di andare. Hai agito sotto minaccia. Ti grazieranno. Non sei obbligato a restare con me. Dai a me tutta la colpa. Eri costretto, prigioniero, di' loro che...»

«Mister. Io...»

«Puoi raccontare tutto, se vuoi. Anche i segreti che hai scoperto strada facendo, non ti biasimerò per questo. Sono io che ho fatto di te un traditore, ma tu, come ami ricordarci, sei un uomo d'onore...»

«Anche lei» m'interrompe, «anche lei, Mister, lo è. Quello che ho visto in questi giorni mi ha fatto ricredere sull'ordinamento di Pangea. C'è molto di simulato, in questa perfezione, e troppa disperazione al di fuori di queste mura, e lei è l'unico che non ha mai cercato di ingannarmi, finora. Anche quando mi legava lo faceva per non uccidermi. La mia decisione l'ho già presa.»

Scambiamo un sorriso disperato.

«Comunque non ti avrei mai ucciso» chiarisco imbarazzato.

«Se saremo destinati, posso dire di essere fiero di averla conosciuta, Mister. Chi è vivo vive e chi è morto muore» cita impettito.

A occhi chiusi lo ripeto in un sussurro. «Chi è vivo vive e chi è morto muore.»

Quando sbarchiamo l'accoglienza si fa rovente. I robot ci circondano in un attimo, costringendoci a marciare con i mirini spinti nella schiena. Eppure, nessuno di loro emette un suono, non sembrano autorizzati a elencare i nostri reati e il destino che ci attende, si limitano a scortarci. Una volta raggiunta la sala principale di riconoscimento disertori, altre unità 5 ci accolgono schierate a fucili puntati. Sento Oram tremare e il suo cuore sbatte al punto che potrebbe schizzargli fuori dagli occhi. Spalla contro spalla io e Oram restiamo al centro di un semicerchio di robot armati e in assetto di difesa, e nessuno si muove per alcuni momenti che sembrano eterni.

Middle Ground Chronicles - SELINADove le storie prendono vita. Scoprilo ora