50 - Middle Ground ( parte 2 )

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Selina 16

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Selina 16

Dopo avermi spiegato che il calesse servirà per la fuga, una volta liberato Natan, lega i cavalli a un grosso albero e mi chiede di aiutarlo a nascondere il cassone sotto rami e sterpaglie. Poi mi passa una tunica nera col cappuccio e un foulard per coprire parte del viso. Indossiamo entrambi il travestimento, ma io penso che non ce la caveremo con un mantello e un coltellino da viaggio, e che non appena metteremo piede alla cerimonia, verremo crivellati da unità 5 che ormai dubito risponderanno ancora a lui, dato che ha disertato e non mi pare si sia portato dietro il cervello di sistema della rete neurale, ma che sia piuttosto a mani vuote. Ciononostante, sarei ben felice di morire oggi, e soprattutto di portarlo nel baratro con me. Anzi, farò di tutto per sabotarlo. Dopo che avremo trovato mio fratello, se pensa che gli permetterò di tornare al calesse, si sbaglia di grosso. Non ho fantasia, ma riesco a progettare il suo arresto con una rara lucidità.

Sono circa le ventitré della tarda sera, quando percorriamo il viale che conduce alla cerimonia. Marciamo silenziosi fino a una lunga strada acciottolata che finisce ingoiata nella nebbia. L'umidità di questo luogo è inconsueta. Cos'è tutta questa nebbia? La mantella si sta addirittura bagnando, per come l'aria ne è impregnata.

Giosuè sussurra: «Ascoltami bene, ragazzina. Ora io e te stiamo indossando gli abiti da pubblico...»

Lo interrompo: «Abiti da pubblico?»

«Tutti gli spettatori sono così mascherati.»

«Perché mai?»

«Devono distinguersi dai condannati e devono mantenere l'anonimato o potrebbero essere in futuro costretti a rivelare cosa hanno visto, ma non mostrando il loro volto continueranno a vivere indisturbati senza rivelare che sono stati a un Middle Ground o a più d'uno. Ora, stavo dicendo, prendi» sfila dalla mantella un altro abito. «Questo dovrai passarlo a Sasha, così potrà mimetizzarsi come noi tra gli spettatori.»

Lo afferro solerte, ma preciso senza mezze misure: «Sia chiara una cosa, meschino individuo, io li salverò tutti. Tutti quanti i giovani che non hanno motivo di essere lì, Crescenti e Vadisiani, non solo mio fratello. Sono settimane che cerco di salvarli e non cambierò idea adesso.»

Strabuzza gli occhi in una smorfia di piacere, come se la cosa lo divertisse, e con una mossa fulminea mi artiglia l'avambraccio e stringe. Poi parla sottovoce, ma col ghigno nell'intonazione: «Ragazzina pazza, vuoi aprire i cancelli e far scappare i buoi tutti insieme? È questo il tuo piano geniale? Ma lo hai capito, vero, che la cerimonia è circondata da centinaia di unità robot che non posso più controllare, e che i Gran Maestri intervenuti hanno poteri mentali che potrebbero ammazzarti solo sbattendo le palpebre.»

Sfilo il braccio dalla sua presa e lo spingo indietro con una mossa poderosa di cui mi stupisco da sola. «Sei tu hai paura, resta seduto a guardare. Io non ho paura di morire, vecchio stolto, la morte, per chi perde l'amore, è un sollievo.»

Middle Ground Chronicles - SELINADove le storie prendono vita. Scoprilo ora