35 - La Caverna di Platone

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Evan Morgan Vento


- 6 giorni al Middle Ground


Come al solito Sirio mi ha fregato. Mi ha fatto promettere qualcosa che mi renderà suo schiavo a vita, sapendo che Selina sarebbe stata comunque reinserita, dato che addirittura concorre per diventare uno dei Creatori del regno. Per discendenza. Per una legge di sangue. Lei, la mia strega che non sa neanche cosa sia un legame di sangue, che non conosce la famiglia, che non ha idea di quello che l'aspetta. La mia piccola dolce strega. Nessuno le avrebbe fatto del male, e io ho promesso la mia vita per una bugia. Mi sono lasciato beffare da Sirio. La verità è che lui vuole proteggere il regno e la discendenza e teme che quell'invasato di Giosuè ucciderà la propria progenie pur di mantenere il suo trono ed evitare il Middle Ground, per cui mi ha messo a disposizione ogni mezzo per poterla riprendere. E in cambio gli ho offerto me stesso. È riuscito a raggirarmi come solo lui sa fare. In un altro mondo sarei evaso, avrei disatteso il patto, avrei gridato alla truffa per aver stipulato un accordo capestro e mirato solo a raggirarmi. Ma in questo mondo non esistono difese contro chi comanda. Se non la fuga. Ma se raggiungessi Stallo, l'Eldorado dove ho condotto molti fuggitivi che ho voluto salvare, Sirio verrebbe a cercarmi e metterebbe a ferro a fuoco quell'ultimo fazzoletto di terra in cui la gente vive libera. Ne conosce l'esistenza ma non lo contrasta poiché lui ama il lusso di cui è circondato e deride chi sceglie la terra. Non posso mettere in pericolo quel poco che hanno, condannandoli tutti per salvare me stesso. Andrà così, dopo che avrò ripreso Selina, tornerò da lui come promesso. Ma prima dovrò essere certo che quell'uomo, quel Giosuè, non le faccia del male.

«Tutto bene, Mister?» chiede Oram 12 mentre vira per tornare verso la radura in cui abbiamo lasciato Ares 115 e Bert 29. «Ancora non riesco a credere che ci abbiano lasciati tornare alla missione, per giunta rifocillati e con nuove armi di difesa.»

Da quando siamo ripartiti sono pensieroso. Cerco soluzioni. Immagino un futuro terribile e, al contrario di Oram, non ho nulla per cui gioire.

«Te l'avevo detto, mi pare» abbozzo un sorriso. Quello che non gli ho detto è che ho barattato me stesso per un paio di fucili laser e un drone.

«Se saremo costretti a combattere, Mister, vorrei che lei sapesse che io non ho mai, insomma... non ho mai...»

«Ucciso nessuno» finisco la sua frase.

Mi osserva interdetto.

«Ho sentito le tue emozioni, Oram» distolgo lo sguardo. «Non preoccuparti, non sarai costretto a farlo. Ognuno deve essere arbitro delle proprie scelte.»

«Cosa significa, Mister?»

«Regole del vecchio mondo.»

«Erano regole efficaci?»

«Per chi manipolava sì. Gli altri le hanno subite.»

«Oh, quindi non erano regole rispettate nel modo giusto...» sospira deluso.

«Se lo fossero state, il vecchio mondo non sarebbe affondato, Oram. In ogni caso noi due le metteremo in pratica così come sono state concepite, ovvero nel giusto verso.»

«Grazie, Mister. Non voglio che lei mi ritenga un vigliacco ma...»

«Non pensarci nemmeno. Vigliacco è chi uccide, non chi fa il proprio lavoro, Oram.»

Lo vedo rilassare le spalle e sento il suo respiro tornare regolare.

Affondo nello schienale e chiudo gli occhi. Avverto lievi scosse all'addome, significa che presto l'effetto degli antidolorifici che mi hanno iniettato per endovena svanirà, e mi auguro che non succederà nel pieno di una sparatoria, o saranno poche le possibilità che io riesca a mantenere fede al patto.

Middle Ground Chronicles - SELINADove le storie prendono vita. Scoprilo ora