43 - La Torre (parte 3)

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NOTA AUTRICE

Quello che segue è un lungo capitolo, ma fondamentale per la svolta della storia. Un bellissimo momento vissuto con Natan e poi l'arrivo di Morgan. Spero lo leggerete in un momento di calma, perché secondo me ne vale la pena. Un grande bacio a tutti voi!!

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AVVISO

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Si avvicinano i momenti più importanti e passionali della storia, ma con essi anche la fine della pubblicazione. Sono per correttezza tenuta a dire a chiunque stia leggendo o vorrà aspettare la fine per leggere la storia senza pause, che Selina Middle Ground non resterà su wattpad, per cui, dato che c'è già parecchio vantaggio, prima della fine della storia consiglio a chi volesse iniziarla, di farlo, e ringrazio tutte le persone che fin qui mi hanno seguita senza mai lasciarmi sola.

(la storia è stata protetta da Copyright per via della futura pubblicazione ufficiale di cui in seguito vi dirò!)Intanto BUONA LETTURA!!!!

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Selina 16


- 4 giorni al Middle Ground

La mia generatrice? Questa donna è mia madre?

«Tu lo sapevi?» mi rivolgo a Natan con occhi rabbiosi.

«In realtà no» mi guarda colpevole. «Sono stati i genetisti che ho salvato e che si trovano nei nostri sotterranei a mettermi in contatto con lei, dicevano che poteva aiutarci, ma non che fosse la tua generatrice.»

«Questo non lo sa nessuno» replica la donna. «E non abbiamo tempo per sprecare parole.»

«Sono d'accordo» isso lo zaino sulle spalle con un sospiro nervoso.

La verità è che ho scoperto solo due giorni fa cosa sia una famiglia, o almeno, come fosse nel vecchio mondo. Sapere che i generatori di ognuno di noi siano vivi e che abbiano mire su di noi, anche dopo anni, mi agghiaccia. Non riesco a provare affetto o compassione per queste figure comparse all'improvviso nella mia vita, non sono stata educata a convivere con fratelli, madri e padri. Ho letto di loro nei libri della grande biblioteca, ma la loro esistenza non mi scalfisce affatto. Al contrario di me, loro sembrano così presi, assorbiti, tenaci nel volermi aiutare o uccidere a seconda delle circostanze. Forse i generatori non si separano mai nel profondo dai loro generati. Ma, a differenza di loro, tra i miei coetanei non ho mai scorto neanche vagamente un sentore di bisogno. Noi non abbiamo la necessità di averli accanto.

La donna incalza solerte: «Stiamo perdendo tempo, dovete andare, adesso.» Allunga di nuovo l'oggetto scuro e grande come un elettrificatore verso di me. «Devi prendere questo oggetto, ti aiuterà a contrastare Adamo.»

«Senta, signora» replico senza la minima sfumatura di commozione, «io sono qui per vedere i genetisti anziani, e per trovare con loro una soluzione che aiuti i colleghi e i compagni della City a eliminare le anomalie che li stanno condannando uno dopo l'altro. Non sono venuta qui per salvare me stessa. Fatto questo, io mi autodenuncerò.»

Subito lo sguardo della signora si apre a una smorfia d'incredulità, le sue sopracciglia pettinate e bionde si allargano di sconcerto e le sue labbra piene si aprono insieme agli occhi, e per qualche momento mi fissa a metà tra interdetta e inorridita. Ma dura poco, ne segue una risata fragorosa. Adesso sta ridendo. Ride. Con vera enfasi. Assurdo!

Alla fine della sua risata dice affabile: «A chi vorresti autodenunciarti? Al Consiglio supremo? Loro non hanno l'autorità di condannarti, tu sei una privilegiata con un ruolo dinastico successorio nella scala gerarchica del Regno, e nessuno dei Gran Maestri può decidere per il tuo destino.»

Middle Ground Chronicles - SELINADove le storie prendono vita. Scoprilo ora