17 - Somnum Nunc!

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Selina 16

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Selina 16

-9 giorni al Middle Ground


Il rumore proviene dalla galleria ma non saprei dire da dove esattamente. Ormai deve essere notte fonda, temo che la mezzanotte sia scoccata e non conosco il sistema di difesa notturno organizzato a Vadis, speravo di lasciare questi luoghi con la benedizione della luna. Allungo il passo senza correre, e mi isso ai manici dello zaino col terrore di perdere i miei appunti e l'ultima dose di siero, unica difesa che mi resta, anche se so che contro un robot non servirà, ma devo evitare di finire in trappola. Se Morgan m'insegue non impiegherà molto a trovarmi, è un segugio, e nella speranza che sbagli direzione osservo una luce alla fine della galleria. Forse ce l'ho fatta, ho trovato l'uscita. La cosa più logica da fare, mi dico, è seguire la luce. Procedo piano toccando con la mano la parete di roccia, non vedo a un palmo e una strana paura si sta impadronendo di me. Devo mantenere la calma. Vorrei tornare indietro per vedere cosa ne è stato di quei due, spero solo che nessuno di loro abbia sopraffatto l'altro. Per un attimo ripenso a questa riflessione: cosa me ne importa del Reminiscente? Perché mi sento responsabile per lui?

Un sibilo metallico mi fa sobbalzare. Arresto la marcia e mi appiattisco contro la parete frastagliata della roccia. Con la mano copro la bocca e ci soffoco dentro il respiro convulso. Potrebbe essere un drone di controllo. Possibile che sorvolino anche zone sotterranee? Oppure si trova alla fine della galleria e io sono così sciocca da essere diretta proprio lì. Vorrei riuscire a vedere qualcosa, ma più avanzo, più questo tunnel diventa oscuro. Resto immobile. Immagino che tra qualche minuto potrebbe passare o allontanarsi, qualsiasi cosa sia a generare questo sibilo. Aspetto. Come pensavo, dopo qualche momento intorno a me torna il silenzio. Devo rimettermi in cammino. A un tratto un botto rimbalza tra le pareti, e un lamento arriva fino a me. Ho il cuore che sbatte feroce al punto che potrebbe riecheggiare insieme ai lamenti che ascolto.

«Che dolore» sento. «Maledetta buca.»

Nel buio il mio viso scatta in tutte le direzioni. Non vedo niente ma ne sono sicura, io conosco questa voce.

Provo a sussurrare: «Lauta 4? Sei tu?».

Ora dei respiri potenti precedono un accorato quanto rabbioso: «Finalmente! Ti ho cercata dappertutto. Aiutami a rialzarmi.»

«Non so dove sei.»

«Se sei qui anche tu, significa che sei caduta dalla mia stessa buca» si lamenta.

In realtà no, ma suppongo che l'ingresso che mi ha fatto precipitare qua sotto non fosse il solo presente nel luogo. Provo a seguire la voce e avanzo cauta. «Continua a parlare. Ma piano.»

«E tu invece sbrigati, ho la caviglia incastrata.»

Un passo dopo l'altro, finisco per urtare contro qualcosa e mi sbilancio, perdo l'equilibrio e trattengo un urlo mentre precipito sopra all'ostacolo.

Middle Ground Chronicles - SELINADove le storie prendono vita. Scoprilo ora