26 - Verità sconcertanti (parte 2)

114 10 6
                                    


Selina 16

- 7 giorni al Middle Ground


Decido di capire cosa Morgan abbia visto di così incredibile e mi sporgo anch'io. Non appena realizzo la derapata mi porto d'istinto una mano sulla bocca per evitare di emettere un grido. La navetta con cui siamo arrivati.

Sussurro verso Ares: «Dove l'avete trovata?».

E lui bisbiglia di rimando: «Un idiota è atterrato nel nostro settore. Lo abbiamo catturato e gli abbiamo rubato la nave prima che lo intercettassero i controllori esterni.»

Morgan accenna un sorriso d'incredulità, ma subito sussurra: «E che fine ha fatto il pilota?».

«Legato in plancia» risponde Ares.

Poverino. Oram finisce sempre ostaggio di qualcuno. Stavolta rido anch'io.

Ares non coglie la coincidenza e decide di giustificarsi con le mani in alto: «Noi siamo brave persone, non volevamo fargli del male, ma la nave per noi è stata davvero provvidenziale e il pilota, beh... era un tale logorroico fissato con le regole che ci è toccato legarlo e imbavagliarlo pur di zittirlo».

Morgan scambia con me un'occhiata divertita, poi risponde ad Ares: «Quello è il mio secondo in comando. Per arrivare qui ci siamo lanciati. Non preoccuparti è innocuo.»

Ares indietreggia e si rimette a mani giunte: «Abbiamo rubato la nave al Mister... chiedo perdono, prendetela pure... non denunciateci, vi prego...»

«È tua, Ares» dichiara Morgan, «anche io l'avevo rubata.»

Ares rimane immobile con le sopracciglia sollevate. «Quindi adesso è lei il disertore?»

«In un certo senso...»

«Bene» intervengo solerte, «ora che ci siamo capiti e abbiamo un mezzo di trasporto... io direi di...»

«Calma, Bert» m'interrompe Morgan, «non penserai che ci alzeremo in volo dal settore per raggiungere la Torre come turisti in gita, vero? Ci serve un piano. O ci lanceranno contro siluri pur di abbatterci.»

Ammutolisco all'istante, e stavolta non presto nemmeno attenzione al fatto che Morgan seguiti imperterrito a chiamarmi Bert. Una parte di me si domanda cosa gli passi per la testa, quando abbiamo rischiato di morire mi ha baciata con un tale trasporto che per un momento ho creduto davvero che tenesse a me, ma dopo ha iniziato a trattarmi come un peso da sopportare o, peggio, come una ragazzina stupida da gestire. Inizio a rimpiangere quello scapestrato di Natan, lui almeno mi trattava sempre con la stessa coerenza. Nel senso che da subito ho capito di essere una ragazzina stupida anche per lui.

«Scendiamo» dice Ares, «la ronda è passata, il prossimo giro lo farà tra mezz'ora. Abbiamo via libera. In fondo mi domandavo col senso di colpa quando avremmo dovuto slegare il pilota. Ora che c'è lei, Mister» si gratta la testa imbarazzato, «mi sento meglio, so che non ci creerà problemi.»

Non esserne così sicuro, Ares, penso io, stavolta Oram potrebbe essere molto arrabbiato. Lasciamo l'appartamento di Ares col passo leggero e radenti la parete, veloci e silenziosi per evitare di essere notati da altri. Sono tutti colleghi e amici di Ares 115, certo, ma potrebbero non approvare la sua complicità con un cacciatore, lui deve a Morgan la vita ma loro non gli devono nulla.

Raggiunta la nave, sapendo che gli interni sono insonorizzati, entriamo e richiudiamo il portello per poter parlare liberamente. Non appena siamo dentro, la voce di Oram ovattata dal bavaglio urla: «Chi è là? Chi c'è? Sono pacifico, non fatemi del male».

Middle Ground Chronicles - SELINADove le storie prendono vita. Scoprilo ora