28 - Ti svelo un segreto

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- 7 giorni al Middle Ground


Aveva ragione Ares 115, disattivare questi robot con due semplici parole è la cosa più divertente che abbia fatto. Peccato che io non conosca queste strade e non abbia idea di dove possa essersi nascosto Natan. Di questo passo, farò prima a trovare la famigerata Torre che lui. Spero solo che non sia già morto. E continuo a non capire cosa mi scateni questo senso di responsabilità nei suoi confronti.

Imbocco una traversa che sembra non avere una fine, mi intrufolo furtiva e spio intorno: via libera. Affretto il passo e non la smetto di voltarmi in ogni direzione per accertarmi di non essere seguita o scoperta. Sulla destra osservo palazzi di ferro che si snodano altissimi fino a culminare in grandi serbatoi che fumano riempiendo il cielo di nubi grige e dense. Proseguo senza rallentare. Cerco di scrutare l'orizzonte oltre la nebbia ma non riesco a individuare nessuna Torre svettare lassù. Avrò sbagliato direzione? Se lui fosse qui saprebbe dove andare, è un segugio nell'individuazione delle strade, ma è anche ambiguo e non capisco da che parte stia. Inizio a credere che Morgan faccia il doppio gioco per conto di quel fanatico di Sirio Uno. Fin dall'inizio Morgan ha dimostrato di saperla più lunga di quello che racconta, mi nega la verità. E sebbene sia riuscito a stordirmi col suo potere mentale, sono rinsavita in tempo per ascoltarlo mentre spiegava al pilota e a quell'Operante di noi Crescenti condannati da un nemico non ben identificato. Non resterò ferma ad aspettare che mi riporti indietro, dice di aver disertato ma il suo legame col Gran Maestro Sirio Uno è noto a tutto il regno, come è risaputo che Sirio lo stima al punto che per lui ha sempre fatto eccezioni, anche davanti alle sue infrazioni. Per questo non so se credere alla sua diserzione, potrebbero avere un accordo. Forse Morgan non si rende conto che il direttivo non mi risparmierà se mi riconsegna con quest'anomalia. Devo prima curarla. Sono sicura che gli scienziati anziani troveranno una soluzione e con essa io aiuterò anche gli altri Crescenti nella mia stessa situazione. È una promessa che ho fatto a me stessa, se non riuscirò andrò da sola a costituirmi. Ma ora devo andare avanti, perché sono certa che il Consiglio abbia frainteso il mio stato. Quello che Morgan non sa è ciò che è successo sul treno: il robot mi ha scandagliato la mente e ha comunicato alla centrale del mio problema neurodegenerativo, sono sicura che questo ha messo in allerta l'intero Consiglio Supremo e, con la scusa di credermi in attività riproduttiva, vorranno prendermi per destinarmi, perché loro sanno che non si tratta di gravidanza ma di queste maledette anomalie. Per arrestarmi mi scaglieranno contro ogni IA presente in questo posto. E neanche a dirlo, davanti ai miei occhi, appena svoltato l'angolo, incrocio la traiettoria di una IA di tipo 5 che spara contro un vicoletto stretto e buio.

Subito scatto di lato e mi appiattisco contro un muro di ferro. Ma che cosa sta facendo? Perché spara forsennato contro un antro ricavato nella parete di quell'edificio? Una cosa la so per certa: le IA di tipo 5 sono superiori in ordine bellico ma anche mentale, se spara contro un vicolo significa che in quel vicolo c'è qualcosa... o qualcuno.

«Natan» sussurro sconvolta. «Se si trattasse di lui?»

Se è lui che quel robot sta cercando di colpire, sarà una questione di poco, prima che lo uccida. Cosa posso fare? Le IA 5 non si disattivano con quelle due parole. E io sono sola e disarmata. Se attirassi la sua attenzione, impiegherebbe meno di un minuto a catturarmi. Ma se ho ragione non mi ucciderà, perché il direttivo mi vuole viva. Del resto, così mi farò prendere. Devo scegliere: lasciarmi riportare a Pangea rischiando il reset e il destinamento, o scappare adesso e lasciar morire Natan in quel vicolo. Se riuscirò a curarmi salverò molte vite, non una sola. E, maledizione, di nuovo una voce inconscia mi chiede di salvarlo, di sacrificarmi per lui. Ma se mi sbagliassi? Condannerei me stessa per niente. Se dentro quel vicolo non ci fosse Natan? Magari il robot è impazzito e sta sparando a un topo. Non posso rischiare di essere destinata per un topo. Faccio dietrofront, osservo la strada, guardo di nuovo in alto per cercare la vetta di una Torre che sembra più un miraggio che una realtà. Devo riuscire a parlare con i miei colleghi anziani, non ho altra scelta, perdere tempo a salvare topi nei vicoli, mi dico, non è scritto nel mio DNA.

Middle Ground Chronicles - SELINADove le storie prendono vita. Scoprilo ora