I spend my weekends tryna get you off
My mind again, but I can't make it stop
I'm tryna pretend I'm good, but you can tell
'Cause you know me too, you know me too well
Know Me Too Well - New Hope Club & Danna Paola
08 dicembre 2023
Il rumore delle tastiere accompagna i miei pensieri. È dal dieci ottobre che non ricevo notizie da Arthur. Forse ha capito che ho scoperto che è ancora vivo. Da quella festa a oggi, questa idea stupida e amara ha attraversato il mio cervello miliardi di volte. E ogni volta diventava sempre più plausibile.
Sono seduta alla mia scrivania in ufficio, con la testa vuota e in difficoltà a concentrarmi sul lavoro. Fuori dalla finestra, la pioggia scivola lenta sui vetri, come se volesse prendersi gioco del mio stato d'animo. Gli altri colleghi lavorano, concentrati sui loro compiti, ignari del tumulto che mi agita dentro. Mi sforzo di mantenere un'espressione impassibile mentre le dita scorrono sulla tastiera. Devo sembrare impegnata, come se stessi effettivamente facendo qualcosa e non fossi bloccata nel nulla.
Arthur.
Il suo nome risuona nella mia mente come un'eco lontana. Da quando ho capito che è ancora vivo, tutto sembra diverso, come se il mondo intorno a me avesse perso nuovamente il suo equilibrio. La festa in cui l'ho visto l'ultima volta sembra un ricordo sbiadito, un sogno confuso che non riesco a mettere a fuoco. Devo capire perché Arthur ha scelto di nascondersi, di fingere la sua morte.
Oltre al rumore delle tastiere, percepisco il ticchettio delle lancette dell'orologio. Il tempo sembra essersi fermato. Per fortuna oggi lavoro fino alle due, e manca solo un'ora. Guardo l'email con il brief di oggi. Avrei dovuto buttare giù un'idea per uno spot pubblicitario per un profumo. Di per sé, è semplice scrivere la pubblicità di un profumo: studi le fragranze di cui è composto, analizzi il concept dell'azienda e cerchi di evocare un'emozione, un'immagine che colpisca il pubblico. Ma oggi, ogni parola mi sembra vuota. Ogni idea che mi viene in mente si dissolve prima ancora di prendere forma.
"Alma" mi richiama Daniel.
Cazzo, mi ha scoperto. Ora finirò sicuramente nei guai. Il cuore inizia a battere più velocemente. Mi volto verso di lui.
"Puoi venire un attimo in ufficio?"
Annuisco, mi alzo lentamente e mi dirigo verso il patibolo. Prevedo già cosa farà: si siederà, farà finta di sistemare velocemente la scrivania e dirà "Scusa per il casino. Tra poco ho un meeting importante e stavo sistemando le idee" poi farà il gesto di accomodarmi e, infine, mi farà la predica. Gliel'ho già vista fare tante volte questa scenetta, quando ero la sua tirocinante. Anche se è un luogo amichevole, al secondo richiamo sei fuori.
Cammino verso l'ufficio di Daniel con le mani che sudano e il cuore che martella nel petto. Ogni passo sembra più pesante del precedente. Quando arrivo alla porta, busso leggermente e entro senza aspettare una risposta. Daniel è già seduto alla scrivania, intento a sistemare delle carte.
"Scusa per il casino. Tra poco ho un meeting importante e stavo sistemando le idee" dice, esattamente come avevo previsto. Fa un gesto verso la sedia davanti alla sua scrivania. "Accomodati, per favore."
Mi siedo, cercando di mantenere un'espressione neutra mentre il mio cervello corre a mille.
"Alma, credo che tu sappia perché sei qui" inizia lui, incrociando le mani davanti a sé.
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Let me go
ChickLitNel cuore di New York, Alma affronta il dolore insuperabile per la perdita del suo migliore amico Arthur, un celebre attore. Ma quando riceve un misterioso biglietto dalla madre di Arthur al suo funerale, Alma si imbarca in una caccia al tesoro attr...