Yes, I've been brokenhearted
Blue since the day we parted
Why, why did I ever let you go
Mamma mia, now I really know
My my, I could never let you go
Mamma Mia - ABBA
28 settembre 2023
Quelle maledette parole.
Quel maledetto foglietto.
Quel maledetto messaggio.
Da quando ho ricevuto quel biglietto al funerale di Arthur, le giornate sono diventate un labirinto di domande senza risposta.
Anzi, da quando un numero sconosciuto ha continuato la frase.
Le parole "Ops, ho dimenticato una cosa... Dove è tutto iniziato qui a New York" sembrano danzare davanti a me ogni volta che chiudo gli occhi.
E così mi trovo qui, nella mia cucina, a fissare un pezzo di carta e uno schermo, cercando di capire cosa stia accadendo.All'inizio pensavo fosse una battuta che avrei capito tra qualche mese. Ho persino cercato, insieme a Carlisle, di trovare il resto della frase. Ma niente, nessuna risposta significativa. Michael e gli altri hanno provato a dissuadermi, dicendo che era solo una coincidenza, uno scherzo di cattivo gusto da parte di qualche sconosciuto che aveva deciso di giocare con le mie emozioni già fragili.
Eppure, c'è qualcosa in tutto questo che non mi lascia tranquilla.
Come può uno sconosciuto conoscere il contenuto di un biglietto che solo la famiglia di chi lo ha scritto e io abbiamo letto?
Sembra quasi che ci sia un'importanza vitale, un significato celato che devo scoprire a tutti i costi. Ma allo stesso tempo, ho paura di rimanere delusa da ciò che potrei trovare. Forse è perché da quando Arthur è morto, mi ritrovo a rivivere ogni istante passato insieme a lui. I nostri giorni a New York erano come un dipinto vivente, colorato e vibrante di emozioni. E ora, mentre guardo fuori dalla finestra della mia cucina, vedo le strade della città che non dorme mai, e mi domando se c'è un indizio, un segno che mi sfugge.
Mi avvicino al tavolo della cucina, prendo il biglietto di Arthur con una mano e con l'altra accarezzo la testa di Bella. Anche lei in questi giorni, passa il tempo con me a riflettere su ciò che non riesco a capire. Almeno, questa è l'impressione che mi dà. In realtà, starà pensando "l'umana è uscita fuori di testa."
Quel foglietto bianco ha assunto un significato quasi sacro per me, un legame con un passato che non posso lasciar andare. Ma c'è qualcosa di più, qualcosa che non riesco a definire con precisione.
Il rumore assordante del campanello mi distrae dai miei pensieri. Poso il biglietto sull'isola della cucina, mi avvicino alla porta d'ingresso e guardo attraverso lo spioncino. E' Sierra. Le apro la porta.
"Ciaoooo!" urla come se non la potessi sentire e mi avvinghia con le braccia attorno al busto. "Ciao" la voce mi esce strozzata. La stringo con un braccio e con l'altro chiudo la porta di casa.
Si stacca, mi sorride e mi passa di fianco. Appende il suo cappotto nero all'appendiabiti. Deve essere venuta direttamente dal lavoro perché indossa ancora la maglia nera e una grande lunga gonna rosa acceso che usa quando lavora. Si dirige verso la cucina senza però mai staccarmi gli occhi di dosso.
"Allora, come stai? È da due giorni che non ti fai sentire."
"Mi dispiace, sono stata un po' assente" rispondo, cercando di mascherare l'agitazione che mi pervade. "Ho avuto delle cose in mente, cose che mi hanno tenuta occupata."
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Let me go
Chick-LitNel cuore di New York, Alma affronta il dolore insuperabile per la perdita del suo migliore amico Arthur, un celebre attore. Ma quando riceve un misterioso biglietto dalla madre di Arthur al suo funerale, Alma si imbarca in una caccia al tesoro attr...