21. L'ESTATE

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Feels like we had matching wounds

But mine's still black and bruised

And yours is perfectly fine

Feels like we buried alive

Something that never died

The Exit - Conan Gray

21 giugno 2024

Il vagone della metro è pieno, ma io mi perdo tra i miei pensieri, cullata dal movimento ondulato dei binari. Sto andando alla festa di compleanno di Sierra e Lucas, e mentre il treno scivola nei tunnel scuri, il mio sguardo vaga, quasi assente, sulle luci sfocate delle stazioni che si susseguono. È il 21 giugno, il solstizio d'estate, il giorno più lungo dell'anno.

Penso al simbolismo di questa giornata, a questa promessa di luce che si accende proprio adesso, quando l'estate è alle porte e ogni cosa sembra possibile. O almeno, dovrebbe sembrarlo. Il solstizio è un momento sospeso, in cui il sole resta al suo culmine più a lungo di qualsiasi altro giorno, come se anche il tempo si fermasse per respirare, per prendersi una pausa.

Mi chiedo se questo equilibrio, questo stare sospesi tra luce e buio, possa riflettersi in qualche modo anche nella mia vita. Sento che qualcosa sta cambiando dentro di me, come se il sole estivo volesse portare via le ombre che mi porto dietro da troppo tempo, quelle stesse che Arthur ha lasciato dietro di sé, dentro di me. Ma mi domando anche se sono davvero pronta a lasciarle andare.

Il treno si ferma, le porte si aprono, e una folata di aria estiva, calda e umida, invade il vagone. La gente entra ed esce, mentre io resto lì, abbracciando i miei pensieri. In fondo, oggi è una giornata di bilanci: non solo per il solstizio, ma anche per la festa di Sierra e Lucas. Celebrare un altro anno di vita, di crescita, di nuove esperienze. Forse dovrei fare lo stesso, lasciare che questo solstizio porti con sé un rinnovamento.

Arthur mi manca ancora. Anche se ogni giorno mi ripeto che devo andare avanti, che lui ora è in un'altra dimensione, lontano da questo dolore, il senso di colpa e i rimpianti non sembrano svanire. Ma oggi, forse, sotto il sole di questo 21 giugno, posso almeno provare a sentire qualcosa di diverso. Un raggio di speranza, una piccola promessa di cambiamento.

La prossima fermata è la mia. Mi alzo e mi avvicino alla porta, preparandomi a scendere. Ripenso alla festa che mi attende, agli abbracci, alle risate, alla possibilità di sentirmi leggera, anche solo per una sera. E mentre il treno si ferma e le porte si aprono, decido di fare un passo verso quella leggerezza, almeno per oggi, per onorare questo solstizio.

Appena arrivo alla festa, il rumore di risate e chiacchiere mi accoglie subito. Il locale è già pieno di gente, luci soffuse, musica in sottofondo. Sbircio tra la folla e li vedo subito: Sierra e Lucas sono circondati da amici, entrambi sorridenti, con gli occhi che brillano di entusiasmo. Mi avvicino con un sorriso e, appena mi notano, allargano le braccia per abbracciarmi.

"Auguri!" esclamo, abbracciandoli uno alla volta. "Che questo sia un anno indimenticabile per entrambi!"

Sierra mi stringe forte, ringraziandomi, e Lucas mi sorride, felice, mentre consegno a ciascuno di loro il mio regalo: due piccoli pacchetti, uno per ognuno, accuratamente incartati. Sorridono curiosi e cominciano a scartare subito. Sierra scopre una collanina d'argento con un ciondolo a forma di stella – un piccolo riferimento al suo amore per l'astronomia. Lucas, invece, trova una penna stilografica in legno, semplice ma elegante, perfetta per il suo lavoro d'avvocato.

"Alma, sono bellissimi!" dice Sierra, mettendosi subito la collana. Lucas mi ringrazia con sincerità, accarezzando la penna tra le dita, e poi mi abbraccia di nuovo.

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