3.

286 16 5
                                    

Federico Pov

Siamo arrivati alla festa, io e i miei amici stiamo andando verso Nicola, che sta seduto in un tavolo, credo l'abbia "prenotato" per noi.
Saluta tutti finché arriva a me, -"Alla fine sei venuto, non mi avevi mandato a fanculo?" mi disse ridendo -"Non sono venuto per te, abbassa il tuo ego" gli dissi io girando noiosamente gli occhi al cielo, era vestito normale, un pantalone nero ed una camicia del medesimo colore. Ad un certo punto i ragazzi presero posto ed io rimasi senza, le sedie non erano abbastanza.-"Vabbè rimango in piedi tranquilli" dissi io soprattutto cercando di tranquillizzare Alex che notavo mi guardasse dispiaciuto, ad un certo punto qualcuno mi prende il polso facendomi sedere sopra di lui, mi giro per capire chi fosse, ed era lui, Nicola-"che cazzo fai idiota" gli dissi io -"Ah sta zitto ragazzino, e non fare storie" mi stetti zitto finché non ce la feci più.

-"Ti odio." dissi a denti stretti, scandendo bene le parole.
-"Ripetilo" mi disse borbottando nel mio orecchio, un brivido percorse la mia schiena.
-"Ti odio." ripetei cercando di scandire ancora meglio le parole.
-"Continua a ripeterlo, magari finirai per crederci davvero tesoro"
Mi disse tenendomi il fianco, il suo calore attraverso tutto il mio corpo.
-"Nicola smettila di importunare mio fratello." Disse Alex sia ironico ma sia incazzato -"non sto facendo nulla, anzi gli sto facendo da sedia, dovrebbe ringraziarmi sai" mi disse lui -"Ah ma stai zitto idiota" La tensione si alzava sempre di più. Mi alzai da sopra di lui ed me ne andai via.
Non conoscevo nulla di quella casa, ma ero certo di una cosa, non sarei mai rimasto con Nicola.

Andai in un balconcino, presi una sigaretta ed iniziai a fumare, mi godevo la vista, era una bellissima casa, vicino al mare. Ma io odiavo la musica troppo forte, mi creava confusione.
Non riuscivo più ad orientarmi con la musica troppo alta, così per evitare decisi di uscire e rilassarmi un po'.
Ad un certo punto punto qualcuno entrò in balcone, mi girai ed era lui. Nicola. -"Cosa vuoi idiota" gli dissi io freddo -"Tuo fratello mi ha mandato qui a cercarti, lo hai fatto preoccupare" mi disse lui avvicinandosi -"Capisco" gli dissi -"Fumi?" mi chiese -"Hai due occhi, puoi darti la risposta con quelli" gli dissi io cercandolo di ignorare il più possibile.
-"Tesoro è inutile che cerchi di far finta di odiarmi, lo so che non riesci a stare senza di me" mi disse -"Si nei tuoi sogni magari" gli dissi girandomi dalla parte opposta della sua faccia -"Non vedi? nemmeno hai il coraggio di guardarmi in faccia" mi disse, sentii la rabbia ribbolire nelle mie vene, mi girai verso di lui ed a pochi centimetri della mia faccia, mi concentrai a guardarlo bene. -"Ah no?e cosa sto facendo adesso razza di idiota" gli dissi osservando i suoi occhi verdi -"dimmi adesso che mi odi, guardandomi negli occhi" mi disse -"Ti- ti odio, idiota" gli dissi un po' sotto pressione -"Dillo senza borbottare e balbettare" -"Idiota non sto borbottando" gli dissi -"Ah no? allora ridimmelo, -"Ti odi- " mi bloccai poiché sentii la sua mano sotto la mia camicia, i brividi percorsero la mia spina dorsale -"Mi?" continuò, io mi scansai dal suo tocco. -"Mi stai dando sui nervi idiota" gli dissi -"Vedi? non riesci a dirlo senza balbettare" -"Significa che non è vero che mi odi" continuò -"no significa che.." mi fermai -"che?" mi disse lui avvicinandosi a me -"Ragazzi siete qua?" entrò dal nulla Alex seguito dagli altri, era preoccupato. -"S-si Alex, mi ero allontanato per fumare." gli dissi un po' scosso da ciò che era successo poco prima -"Se vai da qualche parte avvisami chiaro?" mi disse sgridandomi -"Grazie Nicola per averlo trovato" gli disse Alex ignaro di ciò che successe.
Così tornammo di sotto ed io e Nicola non ci rivolvemmo più nessuna parola, soltanto sguardi. Sguardo glaciali.

-

La serata è finita abbastanza bene, mi sono divertito, perfortuna quell'idiota non mi ha rivolto più la parola, continuava a guardarmi, ma anche io lo
facevo senza sapere bene il perché.
-"FEEEE SVEGLIATIIII" mi chiama, anzi mi urla mio fratello per svegliarmi per andare a scuola .
-"sono sveglio sta un po' zitto" mi inizio a preparare e non appena siamo pronti ci dirigiamo verso scuola. -"Alex perché Nicola fa così con me?" gli chiesi -"perché è un coglione, lascialo stare, se ti da fastidio dimmelo che gli dirò di smetterla" -"non è questo" gli dissi -"Anche se è strano, non è mai stato in sintonia, se così si definisce con una persona, non ha mai osservato e interessato ad avere una relazione, non pensava fosse in grado, mi sembra strano" mi informò Alex, bene ci mancava solo questo.
Arrivammo un po' in ritardo a scuola, giusto il tempo che suonò la campana per entrare in classe. Io mi sedetti accanto ad Anna -"Ciao tesoro" perché tutti mi chiamava con quel nomignolo -"Ciao Anna, ti sei divertita ieri?" gli chiesi -"Tantissimo tu?" mi disse io annuii -"si dai" -"ah si?" si girò verso di noi Nicola -"Sta zitto idiota non parlavo con te" gli dissi -"tesoro, ti svegli sempre dalla parte del letto sbagliata, prova a cambiare lato" mi disse facendomi un sorrisetto -"Sta zitto, girati" Detto ciò lui face come gli dissi -"Va pazzo per te" mi disse Anna -"Evviva" gli dissi ironico girando gli occhi al cielo.
La lezione iniziò, il professore annunciò la presenza di una verifica a sorpresa. Una verifica di matematica. Perfortuna me la cavavo bene. Ci consegnò le verifiche e vidi Nicola in difficoltà -"che c'è idiota? riesci ad usare il tuo minuscolo cervello per dirmi cazzate?" gli chiesi provocandolo, lui si girò, mi guardò un attimo e poi mi disse -"sai so usarlo anche per altro" mi disse facendomi arrossire, un brivido mi arrivò. -"Nessuno fiati è una verifica importante" disse il professore. Io finii la verifica subito -"Aiutami ragazzino" si girò Nicola sussurrandomi -"Non ci penso neanche" gli dissi silenziosamente -"ragazzino non hai idea cosa ti farò se non mi aiuterai" mi disse -"mi picchierai?" gli chiesi io fingendomi spaventato -"no tesoro ti farò urlare così forte da farti pentire di non avermi aiutat-" vennimo interrotti dal professore -"Nicola e Federico siete in punizione, non dovete fiatare, vi ritiro le verifiche e potete accomodarvi nell'aula di punizione" un po' eccessivo. Tutta colpa dell'idiota.
Io sbuffai e insieme all'idiota andammo in quella famosa aula. Entrammo ed io mi sedetti lontano da lui -"Felice adesso?" gli chiesi -"Non hai idea di quanto lo sia" mi dice facendomi l'occhiolino io girai gli occhi al cielo. Odiavo stare solo in quella stanza con lui. Sbuffavo ogni 5 secondi. I minuti non finivano più. Sembravano ore.
-"Ancora un minuto con te e mi butto" gli dissi dopo alcuni minuti di silenzio.
-"Allora perché non ti butti ragazzino? Lì c'è la finestra" mi disse senza troppe preoccupazioni.
Io girai gli occhi al cielo e rimasi zitto. Questa volta dovevo dire
Nicola 1 , Federico 0.

spazio autrice
che bel capitolo...☺️
buona lettura💗
spero vi piaccia

Bestfriend's brother Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora