🤍🚗
RYAN
So che qualcosa non va.
Ho sentito il suo tono di voce rotto.
Ho visto il suo viso spento.
Ho visto come si è presa subito le colpe, invece che provocarmi come al suo solito.
Ho notato tutto.Ma cosa dovrebbe esserci che non va?
Non capisco.
Spero di non essere io il problema.Mi alzo dal divano di casa di Aaron.
Esatto.
Proprio il proprietario della casa in cui viene organizzata quella festa.Siamo amici, buoni amici, ma non so chi organizzi la festa tutti gli anni e sono certo che non lo si saprà mai.
Casa sua si trova in città ed è molto grande.
Mai quanto la villa della festa, ma è sempre grande.«Io direi che possiamo andarci» dice Aaron.
Scuoto il capo e prendo una birra dal frigorifero.
«No, Aaron. Non vado a quella festa. Non oggi. Sono stanco».«Dai Ryan!».
«Aaron!».
«Sei così per la ragazzina viziata?».
«Chi sarebbe la ragazzina viziata?».
«Madison Lewis...è una stronza viziata».
«Non la conosci» provo a difenderla.
«Ci ho parlato alla festa. Sembra davvero una stronza viziata senza cuore».
«La conosco da quando siamo bambini, non è così».«Lei ti piace?».
Scuoto il capo.
«Siamo migliori amici da anni. Non potrebbe mai piacermi. Però voglio comunque il meglio per lei, e ho paura che in questo periodo non stia bene».«Te la sei mai scopata?»
La domanda mi destabilizza leggermente, ma annuisco, non mi piace mentire.«Ammetto che me lo aspettavo, da una così cosa puoi mai volere se non il fisico?».
«Vaffanculo Aaron».Mi alzo.
Finisco la birra in un sorso e vado via.
Salgo in macchina e scuoto il capo.
I miei muscoli delle braccia si contraggono e il mio pomo d'Adamo si abbassa.
Devo vedermi con Ava, ma non ho idea di dove possa essere.Prendo il cellulare e cerco il suo numero in rubrica.
«Dimmi Ryan»
«Hai qualcosa da darmi?»
«Sì, passa a casa»
Dopo dieci minuti sto suonando il campanello di casa di Ava.
«Sono cinque grammi. Ti faccio lo sconto. Cento dollari vanno bene».
Prendo la bustina e le porgo i soldi, poi vado via.Arrivo a casa dei miei genitori.
Una grossa villa in stile antico spicca sulla collina.
Ho sempre odiato quella casa.Mi ha sempre fatto passare per il ricco snob della città, ma non lo sono.
Appena ho compiuto diciotto anni me ne sono andato, ho comprato un appartamento, e se non fosse che i miei fratelli vivono ancora qua, non ci tornerei più dai miei.Parcheggio lì davanti e vado a suonare il campanello.
Ad aprirmi è la domestica, seguita da mio fratellino di dieci anni.«Ryan!» esclama Silas, ovvero l'ultimo elencato.
Non ho mai fatto conoscere la mia famiglia a Madison, e non credo di avere intenzione di farlo.Da bambino pensavo che anche lei sapendo dove abitavo e con chi mi avrebbe considerato viziato e snob.
Vado in soggiorno e mi siedo sul divano beige.
Sorseggio una birra e mia madre compare sulla soglia della porta.
«Ryan, sei tornato».
«Sì, mamma. Volevo vedere mio fratello».
«Ma spesso preferisce andare a dormire da te e lo vedi a scuola».
«Non intendo Samuel. Intendo Silas».«Non darai un brutto esempio anche a lui. Ti basta convertire Samuel in un ragazzaccio!».
Questa volta mi alzo in piedi e faccio due passi in avanti.
«Cosa starei facendo, madre?».
«Anche ieri è rientrato all'una con una ragazza biondina!».
«E quindi se rientra all'una con una ragazza sarebbe un ragazzaccio? Prova a parlare male un'altra volta di mio fratello e giuro che ti denuncio. E sai che ho motivi per farlo».
Questa volta l'ho stupita.Me ne rendo conto perché fa due passi indietro e ingoia la saliva.
Ha la bocca secca ed è senza parole.
Si lecca le labbra e va via, tipico di mia madre.
Il suo corpo esile con le giuste forme è fasciato da un lungo vestito beige con dei ricami bianchi.I suoi capelli biondi sono raccolti in uno chignon un po' spettinato.
Guardo Silas.
Ha paura.
Si fa piccolo dentro ai suoi vestiti, nell'angolino sinistro del grande divano.
Mi avvicino.
Lo abbraccio, cercando di dargli conforto.«Non devi avere paura, Sil. Mamma è fatta così, ma tra pochi anni anche tu verrai da me quando vorrai».
Lui sorride e mi stringe a sé.
«Ti voglio bene, Ry. Torna presto per favore».Il mio cuore manca di un battito.
Non posso promettere di tornare presto.
Non sono sicuro di riuscirci.
Ma non voglio deluderlo.
Ha già avuto troppe delusioni nella vita, farò uno sforzo per lui.
Ci proverò.«Verrò più spesso. E per il tuo compleanno ti porto in un posto speciale. Preparati piccolo Sil. Il periodo felice della tua vita si avvicina». So che con una famiglia del genere non si può essere felici.
So che probabilmente nessuno di noi fratelli sarà mai felice, ma non voglio fare vivere Silas con questo pensiero.
In fondo è soltanto un bambino.
Avanzo verso la cucina e apro il frigorifero.«Rimani a cena?» domanda mio padre seduto al bancone.
«No. Tra poco vado via. Volevo solamente vedere Silas. Sai com'è lo rinchiudete qua dentro e non lo vedo mai».«Se fossi rimasto a vivere qua con noi, lo vedresti tutti i santi giorni!».
«Non deve interessarvi cosa faccio io. Ho deciso di andarmene di casa a diciotto anni e rifarei questa scelta un altro milione di volte. Me ne sono andato dall'Inferno in cui sono cresciuto, ma sono costretto a tornarci perché i miei fratelli ne fanno ancora parte e non vedo l'ora che ne escano anche loro» metto le cose in chiaro.«Ti abbiamo sempre dato tutto! Non ti abbiamo mai fatto mancare nulla!».
«Invece sì. Mi avete fatto mancare una vera famiglia».«Non permetterti di parlare così!».
«Parlo come voglio!».
Sono stanco della conversazione, così me ne vado.Saluto mio fratellino e vado verso l'auto.
Le lacrime mi invadono gli occhi, ma non piangerò un'altra singola volta per quei mostri.
Le ricaccio indietro e metto in moto la macchina.Alla fine si torna sempre dove si è stati bene. E per me quel posto è Madison.
Forse non le avrei dovuto permettere di allontanarsi in quel modo, ma l'ho fatto e ho trovato subito un altro gruppo con cui rimpiazzarla, è anche colpa mia.
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Maybe madly in love with you
Lãng mạnDue anime perse e spietate. Una storia in cui caos e passione sono le parole chiave. Madison Lewis, la classica ragazza bella e desiderata con un alone di mistero che la avvolge. Blake Harris, il ragazzo violento, che non risparmia nessuno, e tem...