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🎀🩷

MADISON

Fisso la busta e dopo qualche minuto decido di aprirla.
Dentro trovo una lettera scritta a mano.
Non conosco la calligrafia e questo un po' mi spaventa.
Mi guardo attorno, consapevole del fatto che chi l'ha messa potrebbe essere ancora qua, ma non vedo nessuno.
Chiudo la porta della mia camera e, nonostante siano le tre del mattino e il sonno comincia a torturarmi, la mia curiosità è troppo forte, quindi decido di leggere la lettera.
L'inchiostro nero compone una scrittura elegante e ordinata.

 Cara Madison,

Non spaventarti, so che il fatto che qualcuno l'abbia messa sul tuo letto ti sta destabilizzando.

 Destabilizzando? Io direi più terrorizzando.

So che hai rotto tu il vetro della finestra della classe, so che hai rubato le risposte del compito e anche il fascicolo su tuo padre, e ne ho le prove.
Perciò ti chiedo un favore in cambio del mio silenzio.

Benissimo, mi ci mancava solo un ricatto.

Devi prendere un fascicolo che è dentro la borsa di lavoro di tua madre.
Come titolo ha " Caso Green".
Lo spedirai al numero 9 di Charleston Street e io non dirò nulla che metterà te e i tuoi complici nei casini.

 Va bene. Posso fare una copia e spedirla, in modo che mia madre non si accorga di nulla.

Un'ultima cosa, Madison.
Stai attenta alle persone con cui collabori, qualcuno ti sta mentendo.

 E la lettera finisce così.

L'autore, o l'autrice, non si è firmato e con l'ultima frase mi ha lasciato un vuoto allo stomaco che non mi piace per nulla.

Mi metto a dormire, in modo da spegnere i pensieri.

 L'ansia che mi ha messo quella lettera mi ha impedito di andare a tutte le feste organizzate in questi giorni, ma oggi è Halloween e non posso mancare.

Ho spedito il fascicolo a quell'indirizzo, ma non ho avuto la voglia di andare a vedere e potermi cacciare in altri guai.
Per la festa non bisogna travestirsi da qualcosa, ma bisogna indossare delle maschere.
Io metto un tubino nero, un giubbotto in pelle e degli anfibi, poi aggiungo una maschera bianca che mi copre tutto il viso.

Arrivo e raggiungo Ryan, che ha la maschera identica alla mia.
Tutte le maschere sono uguali, solo che qualcuno, come me, l'ha bianca, qualcuno nera e qualcuno rosa.

 Alle dieci e mezza di sera aprono finalmente le porte della villa e ci lasciano accedere alla grande stanza buia con luci colorate e tavoli pieni di cibo e alcolici.

La musica alta spinge le persone a cominciare a ballare, ma io non ballerò, non oggi. Sono troppo stressata e ansiosa per via della lettera e del ricatto.
Nessuno mi aveva mai ricattata prima, e non so come comportarmi. 
Vado a bere qualcosa, ma gli alcolici presenti sono scadenti, così bevo solo due bicchieri di vodka alla pesca.

 Dopo poco qualcuno mi tocca la spalla da dietro.

Mi giro.
Ha una maschera nera, con dei dettagli oro identici ai miei, ma non riesco a capire chi è.
Mi fissa dall'alto e poi sento quel profumo e realizzo chi ho davanti.
Forse avrei dovuto capirlo anche dagli occhi chiari con una sfumatura di azzurro tendente al grigio, che è semplicemente unica.

«Ci hai messo più di quel che credevo a riconoscermi, Carotina»
Sbuffo.
«Cosa vuoi, Harris?»
Si avvicina al mio lobo.
«Sicuramente non parlarti, ma sai ho un amico in crisi e l'altro che prova a calmarlo, e magari tu potresti darci una mano».
Sorrido compiaciuta e mi allontano da lui.
Tolgo la maschera e lo guardo.
«Mi stai seriamente chiedendo un favore, Harris?».
Anche lui si toglie la maschera e mi guarda. 

Maybe madly in love with youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora