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🎀🩷

MADISON

Sono fuori da scuola e sto fumando una sigaretta, quando Blake passa davanti a me.
Mi alzo e lo rincorro.

«Blake!» lo richiamo.
Lui si gira e fa un passo verso di me.
La sua faccia, come al suo solito non trasmette nessun tipo di emozione.
Un po' inquietante, ma non ho paura di lui.
«Cosa vuoi?» chiede infastidito.

«Voglio invitarti ad una festa».
Non prendetemi per pazza, ho un piano.
«E come mai Carotina mi vuole invitare ad una festa, se dice che le sto sul cazzo?».
Vaffanculo.

«Se vieni verrai perdonato per l'acqua di questa mattina» provo a cercare un pretesto.

«Io vengo, ma porto anche i miei amici».
Annuisco.
«Stasera alle dieci e mezza, festa in maschera, casa di Ava, i suoi non ci sono. Sarà divertente, la tua faccia sarà coperta da un pezzo di plastica e per una volta non la dovrò vedere».

Lui annuisce, ma per una volta vedo come un'espressione confusa sul volto.
«Tu da cosa ti travestirai?» mi chiede con sospetto.

«Costume a sorpresa. Cosa vuoi, abbinarti a me?» ironizzo.
«Va bene. Ci saremo. Tanto ho qualche costume a casa».
Non mi convince.

Annuisco fiera di essere riuscita nel mio intento e vado via.

Di sera inizio a prepararmi per la festa.
Prendo un bikini rosso e dei pantaloncini di jeans.
Ah giusto, dimenticavo. Ovviamente è una festa in piscina, non in maschera.
Metto le scarpe e afferro la borsa con tutto l'occorrente.
Non aggiungo nessuna maglietta, né nient'altro.

Appena arriverò lì toglierò i pantaloncini e le scarpe e farò il bagno in piscina.
Esco da casa.
Ryan è lì ad aspettarmi.
In macchina c'è anche Aaron, quel tipo strano ed arrogante che ho conosciuto alla festa d'inizio anno.

Mi siedo sul sedile accanto a quello di guida e attendo l'arrivo.
Appena arriviamo Ava mi corre incontro.
«Mad!».
«Ciao Ava!».
Ci diamo un abbraccio, poi ci precipitiamo in piscina.

Sistemo le mie cose su una sdraio, poi prendo un drink e vado nell'idromassaggio con la mia miglire amica, nonchè la persona più importante della mia vita.

La musica pulsa ad alto volume, accompagnata da svariate luci colorate che molti, essendo ubriachi, credono di star immaginando.

Osservo i corpi perfetti ed esibizionisti che ha la gente completamente ubriaca.

Ed è in quel momento che arrivano.
Blake e i suoi amici fanno la loro entrata in piscina.
Qualcosa non va.

Hanno tutti il costume, non i travestimenti.
Non ha funzionato. Sono stata una stupida.

Blake mi guarda.
Esco dall'idromassaggio e mi siedo sulla sdraio in cui ho sistemato le mie cose.
Blake si avvicina a me.
«Vieni con me» sibila.
Scuoto il capo.
«Ti ho detto di venire con me».

La folla sudata è talmente ubriaca che nessuno si è accorto dell'arrivo di Harris.

«E io ti ho detto che non vengo» sibilo.
«O mi segui con le tue gambe oppure ti prendo con la forza».

Scuoto il capo e finisco il mio terzo drink della serata.
Lui mi afferra per i fianchi e, con fare brusco,  mi solleva.
Mi carica sulla sua spalla e mi ritrovo a testa in giù.
Muovo le gambe cercando di liberarmi.
«Lasciami!».

Lui continua a camminare, incurante del mio disagio nello stare a costume a testa in giù.
Riconosco che siamo in cucina, ma stiamo andando verso il soggiorno.

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