🎀🩷
MADISON
Fisso Blake.
Sto ancora aspettando i tre motivi.
«Allora? Quali sono questi tre motivi?».«Motivo numero uno: perché lo dico io. Quindi se ti dico di stare alla larga da me devi stare alla larga da me. Motivo numero due: so essere pericoloso. Motivo numero tre: tutti hanno paura di me, dovresti averne anche tu».
«Non ho paura di te» affermo a testa alta.
«Perché non ti spavento? Non le sai tutte le cose che ho fatto?» sembra quasi stranito da questa cosa.«Non mi spaventi perché nulla mi spaventa»
Inarca un sopracciglio.
«E poi non credo che tu sia pericoloso» aggiungo.«Lo sono. Su questo devi credermi»
«Non ti credo»
«Non mi interessa. Mi hai già rotto. Sei proprio noiosa, Madison Lewis. Non capisco perché tutti ti vadano dietro. Cosa hai a parte la bellezza?».Quelle parole sono come un colpo al cuore.
Come prima cosa penso che è solo il classico stronzo che odia tutti e sminuisce ogni persona gli si pari davanti.
Ma poi rifletto, ed è vero.
Cosa ho io a parte la bellezza?
Niente.
La risposta è niente.
Non ho nulla. Sono vuota.«Tu non mi conosci» provo a difendermi.
«E tu non conosci me, quindi via dai coglioni e fai finta di non avermi mai parlato»
Passo i minuti a pensare alle sue parole.
Prima penso a quelle dette da lui l'altra sera.
Bella stronza, antipatica e manipolatrice.
Poi a quelle dette poco fa.Cosa hai a parte la bellezza?
Le sue parole mi distruggono e credo di non sapere nemmeno io il perché.
Ma in fondo lo so. So che è per la mia paura del giudizio negativo altrui e per la mia più grande insicurezza.Penso ancora a quelle parole. Non mi escono dalla testa. Continuo a pensarci.
«Mi dispiace interrompere i tuoi pensieri, ma credo che qua alla finestra ci sia qualcuno per te» la voce di Blake mi richiama.
Mi giro.
Ryan è lì. Fuori dalla finestra.
Mi avvicino e la apro.
«Piccola Mad, ti avevo detto di non fare casini oggi...avevo una sorpresa per te...si può sapere perché sei in punizione?»
«Sono in punizione perché ho detto a quella di fisica che non scopava abbastanza e perché ho fatto una specie di lotta con i palloni con Blake Harris».Lui scuote il capo.
Sa che dirmi qualsiasi cosa non servirà a niente.
«Ryan, si può sapere perché stai cercando di riavvicinarti così tanto a me?»
«Ti vorrò sempre bene, Piccola Mad. E lo sai perché anche tu mi vuoi bene. Ho semplicemente capito che la nostra amicizia era una tra le più importanti»
Sorrido.Lui e Ava sono sempre stati gli unici in grado di farmi sorridere veramente.
«Ma che carini! Discorso appassionato da migliori amici d'infanzia del cazzo» ironizza Blake alle mie spalle.Mi volto verso lui.
«Vuoi che rimando alla larga da te? Bene. Ma tu stai alla larga da me»
Lui sorride divertito.
«Volentieri, Lewis»
«Comincia da adesso. Allontanati».Una cosa che odio è non avere il controllo in situazioni del genere.
Odio essere debole agli occhi degli altri.
Quindi devo essere forte fino all'ultimo.
Fino all'ultimo mio battito.
Fino all'ultima goccia di sangue.
Fino alla fine.Lui si allontana e raggiunge l'altro lato della classe.
Ryan ne approfitta.
«Mad! Sei pazza? Hai lottato con Blake Harris? Ti sei bevuta il cervello? Capisco che accetti qualsiasi sfida e che non ti tiri mai indietro, ma questo è troppo! Sei consapevole vero di tutto quello che ha fatto?» sussurra.«Certo! Ma per quanto possano essere gravi magari c'è un motivo dietro! Nessuno ci ha mai pensato?».
«Non è normale tentare di uccidere qualcuno, Mad»
«Non ho detto questo! Lascia perdere, ne parliamo un'altra volta. Se vuoi vieni a prendermi alle cinque e mezza. Finisco a quell'ora la punizione».
Lui annuisce e se ne va.Guardo Blake impegnato a farsi una canna, poi penso nuovamente alle sue parole.
Perché mi importa così tanto? Perché fa così male sentire quelle parole? Perché vorrei sparire in questo momento?
Non mi è mai capitata una cosa simile e questo mi urta.
Rifletto ancora, finché la professoressa non entra in classe e ci comunica che la punizione è finita.
Esco da scuola.
Ryan è lì ad aspettarmi.
Salgo in auto.
«Dove stiamo andando esattamente?» chiedo.
«Lo scoprirai... fidati. Ti piacerà»
Non mi hanno mai fatto impazzire le sorprese e non so perché, ma oggi in particolare ho un bruttissimo presentimento.Arriviamo in una stradina di campagna.
Ho bisogno di togliermi la divisa e farmi una doccia.
«Piccola Mad, va tutto bene?».
«Sì».Mi accorgo che ho le lacrime agli occhi.
«Sappi che ci sono sempre per te...comunque ti sto portando qui per risolvere una cosa».
«Cosa dobbiamo risolvere?».
«Il motivo per cui ci siamo allontanati».
«Ci siamo allontanati perché siamo entrati in gruppi diversi, Ryan».«Non intendo quello. Intendo che dobbiamo risolvere il motivo per cui non ci siamo parlati per tre settimane».
Sapevo che prima o poi sarebbe arrivato questo momento.
«Già risolto. Eravamo piccoli e ubriachi...».«Questo è vero, ma tu hai comunque smesso di parlarmi e nel mentre sei entrata in un altro gruppo...perché?».
«Perché ho pensato che anche tu volevi solo quello da me, e mi avresti abbandonata. Quindi l'ho fatto io prima che potessi farlo tu. In ogni caso ci sono sempre stata per te. E tu per me».
Lui annuisce.
Non so perché ma la situazione mi irrita.
Sì, va bene.
Forse è meglio dire la verità.Ho iniziato io ad allontanarmi da lui perché una sera eravamo ubriachi, siamo finiti a letto insieme e pensavo che lui volesse solo quello e mi avrebbe abbandonata.
Va bene, sono stata troppo impulsiva, okay?
Ma adesso sono cambiata non sono più così per queste cose.
Capisco chi vuole avere un rapporto con me.Gli chiedo se può accompagnarmi a casa e lui mi fa salire in auto in modo da portarmi subito.
Arrivo a casa e ho subito quell'istinto.
Ho le lacrime agli occhi e finalmente, essendo sola, posso lasciarle scorrere sul mio viso.
L'istinto è troppo forte.
Ingoio la saliva e provo a combattere con quel mio disperato bisogno.
Non riesco a sopportare questo dolore.Vado a fare una doccia e mi metto dei pantaloncini attillati e un top corto, entrambi bianchi.
Mi siedo sul letto e fisso l'oggetto davanti a me.
La luce riflette sul materiale metallico di esso e forma strisce più chiare.Mi manca un battito.
Non posso farci nulla, è più forte di me.
Continuo a fissarlo, poi distolgo lo sguardo e scuoto il capo.Non devo.
Mi alzo e vado a bere qualcosa.
Ed è la chiamata di Ryan a distrarmi.
«Dimmi» rispondo.«Hai lasciato il portafoglio nella mia auto. Te lo vengo a dare ora o direttamente domani a scuola?».
«Domani a scuola. Ora ho da fare».
Lo ringrazio, lo saluto e chiudo la chiamata.
Torno sul letto e continuo a fissarlo.Un oggetto così semplice che mi ricorda così tante cose.
Mi porta a tanti momenti, e un po' sorrido, perché alla fine, anche quando pensavo che la mia vita non fosse niente di che, non era male.Adesso le cose sono diverse.
Tutto è cambiato.
Ma non importa.
Devo essere forte.
Non ho altra scelta.
Eppure il mio sguardo cade nuovamente lì.
E il mio cuore va in frantumi.
Di nuovo.
Perché so di non poter tornare indietro.
So di non poter cambiare le cose.
Ne sono consapevole.
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Maybe madly in love with you
RomansaDue anime perse e spietate. Una storia in cui caos e passione sono le parole chiave. Madison Lewis, la classica ragazza bella e desiderata con un alone di mistero che la avvolge. Blake Harris, il ragazzo violento, che non risparmia nessuno, e tem...