8; cattiva?

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Cattiva.

Anche per Lorenzo ero cattiva?

Odio questa parola, perchè per anni ho pensato che mi descrivesse.
Proprio per come trattavo i miei genitori, per come trattavo Lorenzo, per come trattavo miei vecchi amici,
per come trattavo me stessa.

Ma avevo solo 13 anni, una bambina,
avevo appena scoperto di essere malata. Non era facile e col tempo ho capito che sì, mi era concesso di essere un minimo cattiva.
Non era colpa mia.
Non lo è mai stata.
Io non lo volevo.

Ma sentirmi dire di essere cattiva, ora, mi ha spiazzato.

"Tu non sai perché lo trattavo così. Quante volte devo ripetertelo che non sai un cazzo?!" gli urlo in faccia prima di voltarmi e andarmene di lì ignorando le occhiatacce delle persone accanto a noi.

Chiamo subito Alex ma non mi risponde, quindi vado fuori dov'è la piscina per cercarlo e lo trovo seduto sul bordo con un suo amico.

"Alex dobbiamo andarcene."
"Cosa? No aspetta!"
"Sei ubriaco?! Dio Alex!" esclamo quando si lamenta e si stende a terra con il bicchiere di non so cosa tra le mani. Prendo il bicchiere e lo metto su un tavolo ignorando i suoi lamenti, gli prendo un braccio cercando di sollevarlo ma fallisco. Gli lascio il braccio e mi appoggio al tavolo per prendere un attimo un po' d'aria, mi gira leggermente la testa ma mi capita spesso, ogni volta che mi sforzo. Poi se si mette anche il nervoso è ancora peggio...
Una volta ripresa mi avvicino di nuovo ad Alex ma qualcuno mi tocca la spalla.

"Sei la sorella di Lorenzo giusto?" mi chiede una biondina con voce stridula.

E questa chi è adesso?

Annuisco confusa, non ricordo di conoscerla. Questa si avvicina a me ed esclama: "Non avvicinarti più a Mirko.", e subito dopo, senza neanche darmi il tempo di rispondere, la stronza mi butta in piscina.

In piscina. Si.
Questa serata non può andare peggio.

"non avvicinarti più a Mirko." scherziamo? quanto devi essere imbarazzante per dire una cosa del genere?

"Ma che cazzo!" esclamo una volta risalita in superficie, ma della biondina non c'è traccia.
Noto che tutti mi stanno guardando e si parlano all'orecchio, roteo gli occhi e mando tutti a fanculo mentalmente.

Alex mi guarda senza capire un cazzo poi allunga la mano per aiutarmi a salire. La ignoro e salgo da sola, dirigendomi verso l'uscita con lui dietro.

"Soph aspetta!" urla raggiungendomi.
"Avevo detto di non ubriacarti, cazzo Alex!"
"Lo so scusami! È che mi sono messo a parlare e non mi rendevo conto di quanto bevevo..." esclama continuando a seguirmi, ma non riuscendo a mantenere il passo si ferma sedendosi a terra stanco.

Non potrei mai lasciarlo lì solo, quindi torno indietro per aiutarlo ma è troppo pesante.

"Dai Alex alzati!"
"Devo vomit-"

E lo fa.
Vomita sul prato.
Mi allontano in tempo e mi metto le mani in testa stanca di questa serata.
Cos'altro può succedere?

"Vi accompagno a casa?"
"Sparisci dalla mia vista Mirko!" esclamo allungando un dito verso di lui per non farlo avvicinare.
Potrei ucciderlo.

"Alex alzati, cammina e appoggiati a me." dico ad Alex quando smette di vomitare, si alza e con fatica si appoggia a me ma dopo due passi cade a terra.

"Dio santo! È tutta colpa tua!" urlo girandomi verso Mirko, che se ne sta dietro di noi a fumare. Questo scuote la testa e si volta dall'altro lato.
Idiota.

Cerco di riprendere Alex ma quest'ultimo si stende a terra con gli occhi chiusi e sbadiglia.
"Che fai ora dormi?!" esclamo scuotendolo e stanca mi siedo anch'io a terra accanto a lui con la testa tra le mani.

"Adesso ti fai accompagnare a casa? Poi potrai anche non parlarmi più." chiede Mirko avvicinandosi, alzo la testa e lo guardo, esausta di tutto quel casino annuisco e mi alzo.

Mirko prende Alex e lo porta nella sua auto, spero vomiti e gli rovini il sedile.

Mi siedo sul sedile passeggero, Mirko sale anche lui e mette in moto.
Si dirige verso casa mia e per tutto il tragitto nessuno di noi due pronuncia una parola. La prima a parlare sono io.

"Perché hai l'auto? Non hai 17 anni?"
"Si, è la macchina di mio padre, Lorenzo mi insegnò a guidare qualche mese fa. Tu invece perché hai i vestiti bagnati?"
"Una troia mi ha buttato in piscina." rispondo e lui annuisce, poi cala di nuovo il silenzio.

Arriviamo davanti casa mia e scendiamo entrambi dall'auto.
"Alex svegliati." esclamo scuotendolo e solo dopo svariati lamenti quest'ultimo decide di svegliarsi.

Scende dall'auto e si appoggia a me, riesce a reggersi un po' in piedi quindi è meno pesante di prima.

"Vuoi che vi accompagni alla por-"
"No, puoi andare Mirko." esclamo e lasciandolo solo alla sua auto mi dirigo silenziosamente verso la porta.
Lentamente la apro e pregando di non fare nessun rumore, trascino me e Alex nella mia stanza.

Metto Alex sul mio letto e vado in bagno per lavarmi e mettermi dei vestiti preferibilmente asciutti. Dopodiché mi stendo accanto ad Alex e mi addormento subito dopo, con una terribile sensazione.

***
Sono le tre e mezza di notte.
Mi sveglio di scatto tutta sudata, mi metto seduta sul letto e accendo la lampada sul comodino. Una strana sensazione mi pervade, sento le gambe deboli ma decido di alzarmi per andare al bagno. In camera c'è Alex e non posso permettere che mi veda così.
Cercando di non svegliarlo vado al bagno in camera mia, mi asciugo il sudore e raccolgo i capelli in una coda disordinatissima. Mi cambio la maglietta e mi avvicino al balconcino per prendere un po' d'aria.

Ricordo poi di non aver preso le medicine alla festa.
D'un tratto sento la testa girare, le gambe cedere e gli occhi farsi pesanti. Mi avvicino velocemente al letto ma cado accanto al lui. Prendo l'acqua che ho sul comodino e ne bevo un sorso con fatica, ma per qualche strano motivo mi fa venire la nausea.
Striscio fino alla porta e la apro con difficoltà, mi sento svenire.
Quando mi capita di sentirmi male chiamo Lorenzo, ma ora lui non è a casa.

Chiamo mio padre, ma non mi sente, così provo con mia madre, ma è la stessa cosa.
Sobbalzo quando sento la voce di Alex alle mie spalle, non capisco cosa dice, vedo la stanza girare.

Mi stendo per terra, inizia a mancarmi il respiro, le mani mi tremano e sento le mani di Alex prendermi la testa.

Chiudo gli occhi e svengo subito dopo, con Alex in preda al panico che chiama i miei genitori.

***

maneggiami con cura. || ★mirko trovatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora