23; bacio

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Cos'ho combinato?

Non ne ho idea. Di nuovo.

Ho baciato Justin per dimenticare Mirko?

Adesso cosa accadrà con Justin?

Cosa avrà pensato?

Cosa devo dirgli?

Forse dovrei dargli una possibilità. Gli piaccio, perché no?
Justin è carino, gentile, bello. Magari potrebbe piacermi davvero e se questo mi aiuterà a dimenticare quell'idiota di Mirko voglio farlo.
So che è una cosa che non dovrei fare, potrei ferire Justin, ma dopotutto gli sto solo dando una possibilità...

Comunque non voglio pensarci.
Non mi importa di Mirko.
Darò una possibilità a Justin.
Addio Mirko.

Aspettate però...

Dovrei parlarne con Alex. È suo cugino, il mio migliore amico, ha il diritto di saperlo.

"Oh." sussulto quando vado a sbattere contro mio padre mentre esco dalla mia stanza.
"Soph... A che stai pensando?" esclama risvegliandomi dai miei pensieri.
"Niente, come mai non sei a lavoro?"
"Ci vado più tardi oggi, ti accompagno a scuola?"
"Posso mai dirti di no?"
"Chiedo a Lorenzo se viene con noi, tu inizia pure ad andare in macchina." esclama dandomi le chiavi dell'auto, annuisco ed esco fuori di casa. Mi affretto a salire sul sedile passeggero prima che Lorenzo me lo rubi e li aspetto. Dopo neanche cinque minuti li vedo uscire di casa e Lorenzo ha un libro aperto in mano.... Scena rara.

"Ti ho rubato di nuovo il posto coglione."
"Fanculo, ho il compito di matematica oggi." esclama sbuffando una volta seduto dietro, continuando a sottolineare o a scrivere qualcosa.
"E hai studiato? Mi sorprendi."
"Non l'ho fatto."
"Ah. Bene."

Papà entra in auto e mette in moto. In cinque minuti arriviamo a scuola e Lorenzo si sbriga a scendere dall'auto e a correre dentro. Non l'ho mai visto così preoccupato per un compito, mi sta scioccando.

"Ciao Papà."
"Aspetta."
"Che succede?" esclamo richiudendo la portiera e guardandolo confuso.
"Come va con Mirko?"

Come va con... Mirko? In che senso?
Come lo sa?

"Di che parli?" chiedo ridendo cercando di sembrare sincera. Ma lui mi guarda abbassando la testa di lato, non convinto. Lo sa, sa sempre tutto. Ma come?!

"Sai, so che quel giorno al parco parlavi di Mirko. Ho notato come l'hai guardato quando l'hai visto in macchina. E come ti ha guardata lui." esclama dandomi una spallata, lo guardo stranita per poi voltarmi verso il finestrino.
"Ti sbagli, non guardavo nessuno."
"Come vuoi, non insisterò."
"Bene. Perché se proprio vuoi saperlo con gli idioti come Mirko non voglio averci niente a che fare, poi ormai sto con un altro." esclamo irritata, prendendo lo zaino e scendendo dall'auto cercando di scappare da questa situazione.
"Sto con un altro." Non posso averlo detto. Che stupida.
"Stai con un altro?" chiede ridacchiando scioccato.
"Beh non proprio, ma quasi." esclamo chiudendo la portiera e scappando di lì.

Amo mio padre, ma lo odio. Sa sempre tutto, capisce qualsiasi cosa in un secondo e mi innervosire. Ma che diavolo, non posso nascondergli niente, tra poco sa le mie cose prima di me!

Vedo Justin davanti all'entrata e lo raggiungo cercando di sembrare calma.
"Ei." dice sorridendo quando lo raggiungo.
"Ei."
"Andiamo in classe?"
"Si certo." esclamo e ci dirigiamo in classe in silenzio. Però poi Justin parla.

"Senti, ieri..." inizia a parlare, toccandomi un braccio per farmi fermare. "Cos'era?"
"Cosa vuoi dire?"
Ma cosa vorrà mai dire Sophia? Dio, sarei dovuta restare a letto a dormire!
"Tu mi piaci, Sophia. So che ci conosciamo poco quindi forse ti sembrerà stano, ma voglio conoscerti meglio." esclama tutto d'un fiato sorridendo. Così veloce che mi ci vogliono dei secondi per comprendere a pieno le parole, poi sorrido.
"Si, anche io."
"Ti va se stasera dopo la partita usciamo?"
"Va benissimo, ma..." esclamo poco convinta. "forse dovrei parlare con Alex."
"Certo, hai ragione."
"Lo farò dopo scuola, ti spiace se non ti accompagno alla partita?"
"Assolutamente no, è per una buona ragione no?" esclama continuando a sorridermi, ridacchio per la sua affermazione e poi entriamo in classe.

***
"Con JUSTIN?" urla Alex scioccato, buttandosi accanto a me sul divano.
"Si... ma se la cosa ti dà fastidio allora non ci uscirò."
"Non posso crederci. Ma non volevi Mirko?" chiede confuso.
"Non c'era niente tra di noi, è una storia chiusa. Ma non sei arrabbiato per Justin vero?" chiedo cercando di tenere fuori Mirko da questa conversazione. Non voglio più sentirlo nominare.
"Beh, odio Justin, ma è un bravo ragazzo... poi sinceramente preferisco vederti con lui che con Mirko. Entrambi sono due idioti eh però almeno Justin lo conosco e so che non ti farebbe mai del male." esclama scrollando le spalle, sono sollevata. Pensavo potesse dargli fastidio il fatto che io esca con Justin...
"Quindi ti va bene che usciamo insieme stasera?"
"Certo. Ma come pensi che reagirà quando saprà della tua malattia?" chiede sedendosi comodo ma senza guardarmi. Ogni volta che si parla della mia malattia Alex cerca sempre di stare attento a cosa dire e a come dirlo, come se me ne fregasse qualcosa.
"Che- che vuoi dire?" chiedo confusa.

Che c'entra ora?

"Sophia, non vuoi dirglielo?" chiede, ora è lui quello confuso.
"Beh, so che dovrei ma-"
"Dovresti eccome. Ok che sono affari tuoi, ma se vi metterete insieme glielo dovrai dire. E anche presto."
"Dio, lo so. Ma non è così semplice." esclamo buttando la testa sul cuscinetto sbuffando.
"Lo so. Un'altra cosa, sei consapevole che l'anno prossimo Justin tornerà a casa sua, vero?"
"Non ci avevo pensato." esclamo rialzando la testa velocemente. Cazzo. Alex sta peggiorando la situazione svelandomi altri cento problemi!
"Saresti davvero pronta per una relazione a distanza?" chiede Alex, consapevole più lui di me della risposta.
"Non lo so."
"Ma non sai niente?" esclama esasperato allargando le braccia.
"Scusa, ma non voglio pensarci. Pensiamo al presente." rispondo ridendo per la sua affermazione.

No, non so niente.
Non so cosa voglio,
non so cosa non voglio,
non so cosa devo fare,
non so cosa non devo fare.
Questa è la vita delle persone costantemente indecise. Ovvero me.

"Dovresti invece."
"Ma perché hai sempre ragione?" chiedo alzandomi dal divano stanca di quella conversazione.
"Puoi ripeterlo così lo registro?" esclama Alex e gli faccio il dito medio per poi prendere lo zaino lasciato accanto alla porta.
"Devo andare a prepararmi."
"Dov'è che andate?"
"Al Dream, ci sei mai stato?"
"È un ristorante, sono andato con i miei qualche anno fa."
"Come dovrei vestirmi?"
"Mettiti un vestito."
"Grazie del consiglio Alex." esclamo sarcastica aprendo la porta di casa sua.
"Dai, che ne so. Non troppo elegante credo."
"Ci vediamo domani."
"Mi devi raccontare tutto!"

***
"Dove vai così bella?" chiede mia madre sbucando sulla porta di camera mia.
"Sono troppo elegante secondo te?" chiedo continuando a guardarmi allo specchio non convinta del mio riflesso.
È il millesimo outfit che provo e continuo a vedermi orrenda.
"No, stai benissimo. Allora? Dov'è che vai?" continua sedendosi sul mio letto.
"Ad una festa con Alex." mento sedendomi alla scrivania per farmi i capelli.
"Viene anche Lorenzo?"
"No."
"Ah, di chi è la festa?"
"La fa uno di scuola."
"Lo conosco?"
"Mamma!" esclama guardandola dallo specchio sbuffando.
"Che c'è? Devo sapere dove va mia figlia o no?"
"Ad una festa. Stop."
"E va bene, ma a che ora torni?"
"Presto, credo."
"Credi? A mezzanotte ti voglio a casa." esclama per poi andarsene prima che io possa ribattere.

Mi guardo di nuovo allo specchio una volta pronta.
Preparo la borsa e appena prendo il telefono dal comodino mi arriva un messaggio da Justin dove mi dice che è giù.
Saluto in fretta mia madre e corro verso la porta, mi guardo per l'ultima volta allo specchio ma ancora non mi sento soddisfatta del mio riflesso.
Da anni è così.
Posso truccarmi, farmi i capelli, vestirmi bene, ma non mi vedrò mai davvero bella.
Continuerò a paragonarmi alle altre ragazze invidiando ognuna di loro, ma solo perché vorrei essere loro.

Esco di casa e salgo nell'auto di Justin, ovviamente non è la sua poiché non ha ancora la patente, ma probabilmente gliel'hanno prestata.

"Ei."
"Ei, sei bellissima." esclama guardandomi dalla testa ai piedi quando mi siedo sul sedile accanto a lui.
"Grazie Justin." rispondo sorridendo un po' imbarazzata.
È il mio primo appuntamento. E voglio godermelo.

"Volevo bussare ma non so se ti avrei creato qualche problema con i tuoi."
"Hai fatto benissimo non preoccuparti. Allora, andiamo?" esclamo sorridendo mettendomi la cintura.
Da ora in poi basta pensare ai problemi.

***

maneggiami con cura. || ★mirko trovatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora