10; mamma

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"Una gita... nel bosco?" chiede Alex sconcertato per la notizia che i professori ci hanno appena dato.
"Dai non è cosi male! Sono solo 3 giorni."
"Si, tre giorni in mezzo a zanzare e animali che ci uccideranno nella notte!" continua a lamentarsi Alex mentre ci dirigiamo verso la mensa.

I professori questa mattina ci hanno detto che presto si organizzerà una gita di soli tre giorni nel... sì, bosco. Inutile dirvi che Alex si sta lamentando da ore, odia le piante e qualsiasi tipo di insetto osi presentarsi davanti a lui...
Io invece non vedo l'ora, sarà bello passare un pò di tempo nella natura, facendo falò, varie attività...

"Non posso credere che il distributore si sia rotto, ci toccherà entrare in questa lurida mensa?"
"Ma la smetti di lamentarti?"
"Si hai ragione, sei tu quella lamentosa del duo..." esclama, scuoto la testa e gli chiedo: "ma cos'hai?" mentre prendiamo posto ad uno dei tanti tavoli della mensa.

"Mio cugino Justin verrà a vivere a casa mia per un po', non lo sopporto." risponde mordendo nervoso la mela tra le sue mani.
"Come mai?"
"Lui e la sua famiglia devono trasferirsi qui, ma i suoi devono prima finire alcune cose di lavoro. I miei hanno chiesto a Justin se volesse venire un pò prima, sai anche per abituarsi alla nuova scuola e altre cazzate varie..."
"Mi toccherà rifare la professoressa di italiano?" chiedo ridendo e Alex si volta verso di me, alza le spalle e con invidia che cerca di nascondere esclama:
"No, conoscono l'italiano meglio di me quei bastardi..."
Rido per la sua espressione e voltandomi verso destra vedo Lorenzo e il suo gruppo seduti.
Vedo Mirko. Sulle sue gambe è seduta la biondina che mi ha spinto in piscina... Quella stronza.
Inoltre l'idiota di Mirko prima mi è passato due volte accanto e non mi ha degnata di uno sguardo.
Poi Lorenzo si è avvicinato a me e anche lì non si è degnato di guardarmi.
Ma meglio così.
Sono cattiva, o sbaglio? Meglio che non osi mai più avvicinarsi a me.

Sposto lo sguardo su Lorenzo e a due persone da lui è seduta...

Scherziamo?

Nora Altieri è seduta al tavolo di mio fratello.

Sì, quella Nora.

Non li ho mai visti insieme da quando ci ho litigato... Lorenzo non sa neanche il motivo del nostro litigio e vederli ora insieme mi fa... strano.
Cosa diavolo vuol dire, sono amici adesso?

Mi risveglio dai miei pensieri quando vedo una mano di Alex svolazzare davanti al mio viso.

"Ci sei?"
"Si scusami, dicevi?"
"I miei ieri si sono innervositi un botto, hanno detto che non devo più saltare scuola. Che palle."
"Mi dispiace, è colpa mia. Che gli hai detto?"
"Di non aver sentito la sveglia, comunque non è colpa tua. È stata una mia scelta quella di restare in ospedale." dice Alex voltandosi confuso verso il tavolo di Lorenzo che sto continuando a guardare.
"Mi dici che ti prende?"
"Ricordi Nora? Quella di cui ti ho parlato ieri..."
"La troia bastarda?"
"Si, se così vuoi chiamarla... Comunque ora è seduta con mio fratello, non posso credere che siano amici." spiego a bassa voce, mentre ci alziamo per dirigersi verso l'aula.
"Forse hanno un amico in comune?"
"Ne dubito, impossibile che non li abbia visti insieme prima d'ora."
"Vabbè che ti importa di quella, ti ha voltato le spalle in un momento delicato."
"È proprio per questo che m'importa. Non voglio che siano amici lei e Lorenzo."
"Allora parla con Lorenzo."
"Lo farò."

***
"E quando si farà questa gita?" chiede mio padre durante la cena dopo che Lorenzo ha raccontato a lui e a nostra madre la gita di cui i professori hanno parlato stamattina.

"Vogliono sbrigarsi, vogliono farla prima che venga il freddo e già hanno tutto pronto. Vorrebbero partire entro giovedi prossimo." rispondo versandomi l'acqua nel bicchiere.

"Potevano dirlo un po' prima." esclama mia madre per poi girarsi per guardare la tv come papà. Io e Lorenzo ci guardiamo confusi, aspettando che ci diano una risposta.

"Allora? Possiamo andare vero?" chiede poi Lorenzo, attirando la loro attenzione.

"Certo che ci vai Lorenzo." risponde mia madre e quest'ultimo si gira verso di me per festeggiare, ma io sto ancora guardando mia madre. Lorenzo nota la mia espressione confusa e si volta anche lui verso quest'ultima.

"E io?" chiedo iniziando già ad irritarmi, sapevo che sarebbe successo.
"Forse non è il caso..." esclama verso mio padre, che mi guarda come se non sapesse neanche lui cosa fare.
"Cosa vuol dire? Sto benissimo, non ho neanche più i giramenti di testa da giorni ormai."
"Ah si e ieri cos'era?"
"Avevo bevuto, lo ammetto."
Bugia. Ma voglio davvero andarci a questa gita e non permetterò che me lo neghino.

Mia madre e mio padre non sono convinti delle mie parole. Mio padre sussurra qualcosa a mia madre ma questa scuote la testa continuando a dire no.
Mio padre sospira e alza la testa per guardarmi, apre le braccia verso di me come per dire "ci ho provato", io rido nervosa incredula di questa loro decisione... Sono seri? Ci ha provato?

"Ma dai mamm-"
"Lorenzo, lascia perdere. È inutile parlare qui." esclamo. Mi alzo dalla sedia e lasciando tutto il cibo nel piatto vado in camera mia, ignorando mia madre che continua a dirmi di tornare a tavola.

Mia madre è sempre la stessa.
Si lamenta che non le parliamo, che non le raccontiamo i nostri problemi ma mi sembra ovvio, non se ne preoccupa mai. Pensa di avere sempre ragione lei. Lorenzo è diverso da me e spesso le racconta gli affari suoi, i suoi problemi, e non mi sembra che lei lo aiuti a risolverli. Quando mi capitano giorni orrendi e passo la giornata sul divano senza voler parlare con nessuno, lei viene da me incazzata ad urlarmi che non voglio fare mai niente e che dovrei mettermi a studiare, non preoccupandosi del mio malumore.
Non l'ha mai fatto.
Qualche volta le ho raccontato qualcosa, e l'unica cosa che ha fatto è stato annuire e cambiare discorso, perché tanto per lei il mio malumore è causato sempre "dall'adolescenza".

Quando decisi di arrendermi al tumore, invece di aiutarmi iniziò ad urlare. Mi diceva che ero un egoista e che non mi inportava di loro. Non pensava a me, che non ce la facevo più a sopportare tutto e volevo solo scomparire da questo mondo orrendo.

Mi stendo sul letto e prendo il mio telefono dal comodino, chiamo Alex e metto la testa sul cuscino con il telefono affianco.

📞s: indovina chi non verrà in gita?
📞a: cazzo sei seria? i tuoi non vogliono?
📞s:mia madre. Spero che mio padre riesca a convincerla.
📞a:se tu non ci vai allora non vado neanch'io. Chi mi ucciderà gli insetti? Già mi tocca condividere la tenda con chissà quali ragazzi...
📞s: spero di venire. Ci sentiamo domani devo andare. esclamo ridendo quando Lorenzo entra in camera.
📞a: bye bye.

"Cosa vuoi?" esclamo alzando leggermente la testa.

"So che sei arrabbiata e resterai per giorni chiusa in camera tua per fare un dispetto alla mamma..." esclama e annuisco. È proprio così. "Quindi per farti consolare volevo chiederti se ti andasse di venire ad una festa con me stasera." continua appoggiandosi alla mia scrivania, "so già che me ne pentirò." sussurra ma lo sento benissimo e gli lancio uno dei miei amati cuscini.

"No grazie, sono stanca."
"Va bene allora resto qui con te." esclama buttandosi sul mio letto rischiando di schiacciarmi.
"Cos'è questa dolcezza?"
"Ma stai zitta."
"Stai zitto tu. Anzi dimmi cosa ci facevi con Nora." esclamo ricordandomi di questa mattina, alzo la testa per guardarlo meglio e aspetto una sua risposta.

***
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maneggiami con cura. || ★mirko trovatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora