-Mare-

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Mi sveglio di soprassalto alle dieci e trentasette del mattino a causa di una palla di pelo fastidiosa che mi è saltata in testa, facendomi imprecare tutti i santi per lo spavento.

Leggo di sfuggita sul display i messaggi da parte di Sara inviati stanotte, che mi dice che non c'è nulla di male nell'innamorarsi, e una notifica di Instagram da parte di Jacopo, che mi ha dato il buongiorno.

Aspetta, cosa?

Prendo il telefono da sopra al comodino alla velocità della luce, dando anche una gomitata al piccolo Arek, che si lamenta alla mia sinistra.

<< Scusa amore. >> mi scuso, dandogli un bacio sulla testolina minuta.

Apro Instagram e leggo il messaggio di Jacopo, dove appunto mi ha dato il buongiorno.

Ora muoio.

Faccio uno screenshot del messaggio non per mia volontà, ma assolutamente casualmente, e gli rispondo scrivendo la medesima cosa, lanciando il telefono da qualche parte sul letto e iniziando a sorridere come un emerito coglione.

Arek accanto a me si è addormentato, così mi alzo per andarmi a lavare, portando il telefono con me per rispondere a Sara.

Sara:
Ma tu veramente eh.
Fai impazzire le persone.
Ma se tu stesso dici che non hai mai amato.
Che cazzo ne sai che non lo sai fare?
Non c'è niente di male nell'innamorarsi.
Che sia di Jacopo o di qualcun altro.
Non c'è niente di male.

Mattia:
Mi sono appena svegliato.
Non mi va di pensare a questo adesso.
Vado a fumarmi una canna.

Sara:
Sei irrecuperabile.

Mattia:
Almeno ammetto di aver sorriso come un deficiente quando prima ho letto il suo buongiorno.

Sara:
È un passo.

Mattia:
Verso il declino.

Sara:
Ti odio.

Poso il telefono sulla cesta dei panni sporchi e mi butto sotto il getto dell'acqua ghiacciata, rinascendo all'istante.

Esco e indosso i boxer, asciugandomi i capelli con un'asciugamano più piccola mentre guardo il mio riflesso nello specchio sporco di macchie di dentifricio.

Dovrei fare più attenzione quando mi lavo i denti.

Mia madre entra in bagno con una bacinella vuota, iniziando poi a liberare la lavatrice.

<< Ma io dico, se fossi stato nudo? >> le domando intanto che lei è concentrata a tirar fuori i vestiti.

<< Ti ho fatto io, cretino. >> risponde lei con tono ovvio.

<< Si ma... è imbarazzante. >> le faccio notare, incrociando le braccia al petto.

<< Come sei irritante, Mattia. >> borbotta lei, uscendo dal bagno e lasciando la porta spalancata, come se al suo arrivo quest'ultima non fosse chiusa.

Esco dal bagno e indosso un paio di pantaloncini puliti, presi dalla catasta di panni piegati sulla scrivania che ancora devo posare nell'armadio.

Metto i calzini e prendo l'occorrente per preparare un'ottima canna, scendendo al piano di sotto.

Faccio colazione con una tazza gigante di caffè e un cornetto pieno di nutella, consapevole del fatto che, dopo la canna, il bagno attenderà soltanto me.

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