-Troppi pensieri-

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Vengo risvegliato da un buffetto poco delicato sulla nuca da parte di Jacopo, che mi guarda sorridente dopo avermi quasi ucciso.

<< Ma sei normale? >> gli chiedo per l'appunto, gocce d'acqua che mi cadono in faccia siccome ha ancora i capelli fradici.

<< Mi piace darti fastidio. >> ammette con due fossette che Madonna Santa. << Ma poi ti sei addormentato in manco quindici minuti? >> chiede lui, allontanandosi dalla mia faccia.

<< Non ho dormito stanotte. >> gli dico girandomi a pancia in su, mettendomi in posizione supina.

<< Perché? >> chiede lui mentre cerca qualcosa nel suo armadio.

Ah ma è in mutande.
Porco D-.

Mi metto a sedere, scuotendo le spalle come se lui potesse vedermi.

Tira fuori un pantaloncino in denim nero e una canotta bianca simile alla mia, iniziando a vestirsi con calma.

<< Allora? >> chiede di nuovo.

Perché ti ho baciato, dici?
Che qualcuno mi spari una pallottola in fronte.

<< Cosa? >> chiedo intanto che mi stropiccio un occhio, iniziando a vedere verde e blu.

<< Perché non hai dormito? Stavi male? >> chiede preoccupato, guardandomi con due occhioni luminosi.

Tra poco impreco tutti i Santi e corro a baciarlo un'altra volta.

<< Che ne so, forse ho fumato troppo. >> mi invento, come dovrei spiegargli che non ho dormito per colpa dei miei stessi pensieri poco consoni rivolti proprio nei suoi confronti?

<< Mi muori a trent'anni se continui così. >> mi rimprovera lui, venendo a sdraiarsi accanto a me ancora senza canotta.

Il cuore nel mio petto sembra esplodere quando le nostre gambe si sfiorano, il suo respiro così vicino a me.

<< E tu con tutto l'alcol che bevi? Mi fai prendere i peggio infarti ogni volta. >>

<< Non devi per forza starmi appresso. >> dice lui con un tono così ovvio che gli tirerei volentieri un pugno sui denti.

<< Secondo te sono così stronzo, Jaco? >> chiedo leggermente alterato.

<< Beh, no. >> risponde lui.

<< Che cazzo di parlate fai, allora? >> chiedo brusco stendendomi di nuovo.

<< Non arrabbiarti, scusa. >> dice con voce dolce e io rischio quasi di squagliarmi. << Ti voglio bene. >> sussurra voltandosi verso di me, dandomi un piccolo bacio sulla spalla.

Io ti amo, però.

Poggia la testa ancora umida sul mio petto, facendomi rabbrividire. << Anch'io, però sei bagnato, scollati di dosso. >> gli ordino spingendolo via.

Si alza in piedi. << Bastardo. >> borbotta mettendo il broncio.

Jacopo smettila.

<< Ma stai zitto. >> dico io ridendo.

Scompare di nuovo fuori dalla sua camera, andando presumibilmente in bagno perché inizio a sentire il rumore del fon.

Mi metto a sedere sul letto, indossando le scarpe per raggiungerlo.

<< Andiamo al fiume? >> chiedo poggiandomi alo stipite della porta.

Jacopo è intento a passare piano le dita tra i suoi capelli, definendo i ricci con una strana crema alternata alla spuma.

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