Capitolo 1 - Grigio iride

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05/11/2015

Nicholas si trovò di nuovo a litigare con suo padre la mattina presto. Questa volta però sapeva già che non avrebbe vinto.

"Io non capisco cosa abbia fatto di male per avere un figlio così testardo... Devi sempre trovare il modo di rovinarmi le giornate,"
Il signor Theodor Benson era un uomo particolarmente stressato.
Lo si notava dalle vene del collo che gli rizzavano appena alzava la voce. sembrava una bomba pronta ad esplodere.

"Calmati tesoro, rischi di farti venire un infarto." esclamò Luisa parlando a suo marito.
"Nicholas ti ha solo detto che non vuole andare a scuola con l'autista perché preferirebbe avere una moto. Non ci vedo nulla di male" Continuò la donna cercando di gestire la situazione prima che peggiorasse.

"Ho i miei motivi Luisa! Non farmi arrabbiare anche tu! Non è lui che decide in questa casa! O va con l'autista o va in treno! NON SE NE PARLA PIÙ!" rispose il signor Benson sbattendo i pugni sul tavolo di vetro.

Luisa sobbalzò vedendo i cristalli del tavolo da pranzo vibrare, un materiale che aveva scelto con cura con l'interior designer.
Nicholas guadò Luisa con disgusto.
La signora Benson passava le sue mattinate ad impastare e infornare dolci che nessuno mangiava.
Luisa e Theodor Benson erano sposati da oltre venticinque anni, ma nonostante il forte desiderio di Luisa, non erano mai riusciti ad avere figli. Entrambi avevano accettato la situazione.

In particolare il signor Benson che non sembrava entusiasta dell'idea di diventare padre. Immaginate la sorpresa di Luisa quando 17 anni fa, suo marito le confessò di aver avuto un figlio con un'altra donna: la mamma di Nicholas, Agatha Collins.

Agatha era una giovane ballerina esotica che si era innamorata del signor Benson.
Il loro amore che era nato tra le serate del locale dove Agatha lavorava era durato il tempo di una gravidanza inaspettata.
Come era prevedibile, dopo la notizia, il signor Benson scomparve. Comprò una villa fuori Londra e cambiò il numero di telefono. Agatha non ebbe più notizie dal padre di suo figlio per anni, ma decise comunque di dare al bambino lo stesso nome del padre, "Nicholas Theodor Collins".

Al decimo compleanno di Nick, suo padre si presentò alla loro porta, pronto a riconoscerlo legalmente come suo figlio.
Gli diede un cognome, una nuova bicicletta e 900 sterline al mese di alimenti.
Uno dei motivi di questo repentino amore paterno era sicuramente, la campagna elettorale per le elezioni. Il signor Benson era presidente del partito conservatore inglese.
Il loro slogan era :
"la famiglia tradizionale inglese non è fuori moda ".
Capirete l'ipocrisia che si celava dietro il suo messaggio politico quando Theodor nascondeva un figlio bastardo avuto con una stripper.
Nessuno si chiese da dove fosse uscito quel ragazzino magro e alto che portava con sé alle convention coi votanti. Tutti accettarono semplicemente che avesse improvvisamente un figlio di quasi 11 anni.

Per quanto il signor Benson non volesse ammetterlo, suo figlio Nicholas era identico a lui: capelli ricci e scuri che cadevano su un viso magro e scavato che il signor Benson aveva riempito con la barba, occhi azzurri inconfondibili con spruzzi di grigio intorno all'iride.
Ma in questa immagine di una famiglia felice, Agatha,la mamma biologica di Nicholas, non fu mai inclusa. Ci vollero anni prima che Nicholas rivolgesse anche solo la parola a suo padre. Ma da poco più di sette mesi si ritrovarono a vivere sotto lo stesso tetto.

Stranamente, Luisa sembrava molto felice di avere in casa il frutto del tradimento del marito, aveva persino preparato una stanza enorme piena di giocattoli per lui.

"Le avevo detto di non farlo, ormai hai la barba! A cosa ti servono tutti questi pupazzi?" aveva esclamato suo padre mostrando a Nicholas la sua nuova stanza.

Il signor Benson aveva subito chiarito che Nicholas avrebbe dovuto cambiare completamente atteggiamento se voleva vivere lì. L'aveva iscritto al Saint Rose College, cosa che Nick non aveva per niente gradito, non avendo nulla in comune con i ragazzi che frequentavano quella scuola.

Il primo semestre era iniziato quasi due mesi prima e lui aveva frequentato solo la prima settimana. Luisa era l'unica a saperlo.

A Nick piaceva passare le sue giornate in giro in cerca di avventure, ma con l'arrivo imminente dell'inverno gli capitava di tornare a casa prima della fine delle lezioni e Luisa non gli chiedeva mai niente. Lo aspettava sempre con una cioccolata calda e qualche biscotto.

Nicholas si avviò verso la porta mentre suo padre continuava a sbraitare sulla pericolosità delle moto. Luisa lo salutò con un sorriso e un cenno con la mano. Nicholas la ignorò, prese lo zaino e uscì sbattendo la porta.

Mentre usciva sentì suo padre urlare da lontano: "MA CERTO! ROMPIAMOLA PURE LA PORTA! MICA POI LA DEVI PAGARE TU."

Nicholas si diresse alla stazione aspettando un treno per Londra, come faceva di solito. Oggi il suo piano era andare in biblioteca e trovare un libro interessante sulla meccanica.

Il treno per Londra era in ritardo di qualche minuto, ma sembrava non importare a nessuno. L'ora di punta era quasi terminata e alla fermata c'erano una decina di anziane tutte agghindate, pronte per la loro gita annuale in città.

Nicholas le sentì parlare dei saldi per i regali di Natale da fare ai nipoti. "Che patetico," pensò notando la quantità di perle e gioielli che indossavano.

"Scusi, giovanotto..."

Nicholas sobbalzò. La signora aveva letto nel suo pensiero?

"Mi può dare un consiglio su cosa regalare a mio nipote... Cosa piace ai giovani d'oggi?"

Nicholas fu genuinamente sorpreso dalla tranquillità con cui quelle signore si rivolgevano a lui. Un anno fa non avrebbe nemmeno osato guardarle in faccia senza che si tirassero la borsetta verso di sé.

Forse era colpa dell'uniforme che gli dava quell'aria da lord. Allentò la cravatta.

"No... non saprei," balbettò. "Quanti anni ha suo nipote?"

"Mio nipote... Denise, ti ricordi quanti anni ha il piccolo?" chiese la signora all'amica, toccandosi la collana di perle cercando di ricordare.

"5.. o 6 anni.. penso." rispose l'amica.

Il treno arrivò al binario mentre Nicholas cominciava a raccontare: "Per il mio sesto compleanno, mia madre mi portò a mangiare una fetta di torta nel camerino del locale dove lavorava. Purtroppo, non aveva molto tempo prima di entrare in scena, quindi mi chiese di rimanere nascosto sotto una pila di vestiti fino a quando non fosse tornata a prendermi per andare a casa. La mattina dopo mi svegliai chiuso nel camerino, coperto di piume. Mia madre aveva dimenticato che ero lì. Per fortuna, poche ore dopo arrivò un inserviente a pulire. Altrimenti sarei morto dalla paura."

Calò un silenzio imbarazzante, tanto che nemmeno il rumore dell'arrivo del treno riuscì a coprire la sensazione di scomodità che si era creata.

Nicholas notò che le signore tenevano le borse con entrambe le mani e lo guardavano preoccupate.

Si sentì soddisfatto e sorrise.

Le porte del treno si aprirono finalmente.

Nick cercò il posto giusto tra i vagoni semi vuoti. Tra le varie possibilità, decise di prendere il posto accanto alla finestra, senza aria condizionata. Aveva gli occhi sul display del telefono, cercando la playlist giusta che potesse accompagnare il momento. Appena alzò gli occhi dallo schermo, si rese conto che davanti a lui c'era già qualcun altro. O meglio, qualcun'altra.

La ragazza aveva appoggiato la testa sul tavolino che li separava. Nicholas non riusciva a vedere il suo viso coperto dai lunghi ricci bruni, ma sapeva con certezza che stava piangendo.

Senza pensarci, iniziò a accarezzarle i capelli, come si farebbe con un cucciolo di cane per calmarlo.
La ragazza alzò la testa con un sussulto sentendosi toccata improvvisamente.

Davanti a lei c'era un ragazzo dagli occhi azzurri ghiaccio, con spruzzi di grigio nell'iride, che combaciavano perfettamente con la crudezza del suo sguardo.

"Chi sei? E perché mi stai toccando?" chiese la ragazza, pulendosi gli occhi con la manica della giacca.

Fu allora che Nicholas notò il logo dell'uniforme: una rosa rossa, l'Istituto Saint Rose.

I COLORI CHE HAI DENTRO Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora