23/12/15
Madeleine faceva fatica a dormire, la sua mente era diventata un aeroporto di ansie e dubbi. la festa di Natale che si sarebbe svolta il giorno dopo, dava inizio alle vacanze invernali e il solo pensiero di poter staccare dalla routine la tranquilizzava un pò, ma non abbastanza. Aveva organizzato e gestito ogni dettaglio con l'aiuto di Thomas e Cassandra, ma come il preside gli aveva sottolineato più volte che se le cose non fossero andate nel verso giusto la responsabilità sarebbe ricaduta solo su di lei.
Sdraiata nel letto, si rigirava nervosamente, fissando l'orologio che segnava le 2 del mattino. L'ansia la teneva sveglia, così decise di scendere in cucina per prepararsi una camomilla, sperando di calmarsi e riuscire a dormire.
Mentre scaldava l'acqua tra i fornelli, un rumore proveniente dall'ufficio di suo padre catturò la sua attenzione. La curiosità ebbe la meglio, e si avvicinò in punta di piedi alla porta socchiusa. Si fermò, trattenendo il respiro mentre ascoltava una conversazione che la lasciò senza parole.
All'interno, la voce di suo padre era bassa e grave, il tono di qualcuno che discuteva di questioni serie. "Non possiamo permetterci di farci scoprire ora," disse, la sua voce calma ma carica di tensione. "Le spedizioni devono essere pronte per domani. Nessun ritardo, nessuna distrazione."
Una seconda voce, più distante e meno familiare, rispose con un tono ansioso. "Ma il rischio è troppo alto, se qualcuno scopre cosa stiamo trasportando..."
Il padre di Madeleine lo interruppe bruscamente, "Non mi interessa! Abbiamo già preso tutti i provvedimenti necessari. Chiudiamo questo affare e nessuno saprà nulla. Stai solo attento a non attirare l'attenzione."
Madeleine sentì il sangue gelarsi nelle vene. Il suo stesso padre, l'uomo che ammirava, stava parlando di affari loschi, forse illegali. La mente di Madeleine iniziò a correre, cercando di capire di cosa stessero parlando. Spedizioni? Trasporti? Di cosa si trattava? Droghe? Armi?
Il silenzio nell'ufficio si fece improvvisamente più pesante, e Madeleine si accorse che suo padre aveva smesso di parlare. Con il fiato sospeso, si allontanò dalla porta, tornando verso la cucina. Ma non riuscì a distogliere la mente da quello che aveva appena ascoltato.
Mentre la camomilla si raffreddava nella tazza, Madeleine sentì crescere dentro di sé un turbinio di emozioni.
Madide cercò di scrollarsi di dosso la sensazione inquietante che l'aveva accompagnata per tutta la notte. Doveva concentrarsi sulla festa di quella sera. Era il suo primo grande evento come rappresentante degli studenti, e desiderava che tutto fosse perfetto.
A fatica ma riuscì finalmente a dormire per poi essere svegliata quattro ore dopo da Nora.
La ragazza cese in cucina con poche ore di sonno alle spalle, trovando suo padre già lì, con un'espressione tesa. L'aria preoccupata sul suo volto non sfuggì a Maddie, ma cercò di non dare troppo peso alla cosa.
"Buongiorno, papà. Tutto bene?" gli chiese con un sorriso che nascondeva la sua ansia.
Carlo la guardò, forzando un sorriso. "Sì, scoiattolina, solo qualche problema di lavoro, ma nulla che non si possa risolvere. E tu? Sei pronta per la tua grande serata?"
Maddie percepì una lieve nota di nervosismo nella voce di suo padre, ma cercò di ignorarla. "Sì, è tutto pronto. Però, sai com'è... è il mio primo evento importante e ci tengo che vada tutto liscio."
"Sono sicuro che andrà alla grande, tesoro." rispose Carlo, anche se il suo viso tradiva un'inquietudine che non riusciva a nascondere del tutto.
"A che ora inizia la festa?" chiese, come se non avesse sentito sua figlia parlarne per mesi.
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I COLORI CHE HAI DENTRO
Teen Fiction🥇Amore adolescente 🎖scuola privata - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - Nicholas è un ragazzo della periferia Londinese, la cui vita è segnata da gravi problemi familiari. Fin da giovane, Nicholas si ritrova a fare da genitore a sua mad...