capitolo 10 - Cristallo smeraldo

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05 novembre 2015

Il piccolo Benson era disteso sul letto, con le scarpe ancora ai piedi.
Era appena tornata a casa da un giornata stranamente intensa.
La camera di Nicholas era nata come una nursery che non era mai stata occupata, poi negli anni a forza di metterci scatole si era trasformata in un enorme sgabuzzino, infine quando Nicholas si era introdotto in questa nuova dinamica famigliare, dei genitori separati passava un weekend al mese dentro quelle pareti che però non erano ancora pronti ad accoglierlo.
Il giorno in cui Nicholas fu trasferito definitivamente a casa con suo padre si era ritrovato con una stanza per bambini piena di giocattoli e quello che Luisa pensava potesse piacergli.
Nel giro di poche settimane si era fatto ridipingere tutta la stanza di nero creando un'atmosfera intima e avvolgente, perfetta per immergersi nella musica e nella lettura.
Un grande poster dei Linkin Park troneggiava sopra il letto, anch'esso con una struttura nera e lenzuola scure.

Accanto al letto, una libreria colma di libri di vari generi, dal fantasy alla filosofia, e alcuni vinili dei suoi album preferiti. Su un lato della stanza, un giradischi vintage che apparteneva al signor Benson, infine una sedia ergonomica e una scrivania nera ospitavano il suo computer.

La stanza era illuminata da una serie di luci soffuse, che creavano un'illuminazione rilassante, e da una grande finestra che lasciava entrare una luce naturale filtrata. Un paio di cuffie appese alla parete e un amplificatore accanto al letto completavano l'ambiente.
Aveva passato le ultime ore in compagnia Di una ragazza dagli occhi verdi che lo aveva portato in un cimitero di una città abbandonata da Dio.

"Che giornata strana" sospirò.

Luisa, entrò nella stanza di Nicholas con una tazza di cioccolata calda e una ciotola di biscotti.

"Cos'è successo? Ti vedo luminoso!" aveva commentato, cercando di capire cosa stesse passando per la mente del giovane ragazzo.

"Vedo che a scuola ti stai trovando bene.."

Luisa fece enfasi sulla parola "scuola", sperando di ottenere qualche risposta da lui. Ma il ragazzo  si limitò a rispondere vagamente:
"Nulla di importante."
Il giovane Benson non andava a scuola da mesi, passava le sue giornate a girovagare per Londra ascoltando musica e leggendo libri.
Quel giorno però aveva baciato una ragazza sul treno,e questo era un dettaglio che non avrebbe sicuramente raccontato a Luisa.

Con un sospiro deluso La signora Benson, si ritirò dalla camera, lasciando la tazza di cioccolata calda sul comodino.

Il ragazzo si alzò dal letto e si avvicinò al giradischi, per riprendere l'ascolto di "Bohemian Rhapsody" dei Queen.
chiuse gli occhi, lasciandosi trasportare dalla potenza della voce di Freddie Mercury.

Tuttavia, il suo momento di relax fu bruscamente interrotto da una chiamata in arrivo da un "Numero sconosciuto" che lampeggiava sul display del telefono.

Nicholas, un po' sorpreso, rispose. "Pronto? Pronto! NICHOLAS? Sono Cedric Dobbiamo parlare!"

La stazione centrale di Londra riprendeva vita appena il sole tramontava, trasformandosi da luogo di passaggio per turisti a rifugio notturno per senza tetto. Nicholas si guardò intorno, osservando la differenza abbisale dei personaggi che popolovano la stazione da quando era stato in quel esatto punto poche ore prima con la ragazza dagli occhi verdi.

Affianco a lui si erano radunati delle persone senza dimora che si contendevano i migliori angoli per passare la notte. L'odore pungente di urina e alcool saturavano l'aria, facendo venire a Nicholas un conato di vomito.

Aveva chiesto a Luisa dei soldi per prendere un taxi e arrivare il prima possibile con la promessa che sarebbe tornato a casa ad un ora decente.
Quella sera avrebbe dovuto affrontare un passato che sembrava ormai così lontano.

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