capitolo 14 - Lacrime Trasparenti

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09 ottobre 2015

Una delle stanze più affascinanti del penthouse era la sala da pranzo, con un'enorme tavola di vetro intorno alla quale la famiglia Letcheser amava riunirsi per i pasti. Le pareti erano rivestite da specchi antichi che amplificavano lo spazio e riflettevano la luce soffusa delle lampade a sospensione

Ogni membro della famiglia aveva il proprio spazio personale: la figlia Sara aveva decorato la sua con poster d'arte contemporanea e scaffali pieni di libri, mentre il figlio Richard, amante della tecnologia, aveva un angolo dedicato ai suoi gadget e alla sua collezione di robot.

Il bagno principale era un'esperienza di lusso con una vasca da bagno freestanding, una doccia a pioggia e un'enorme specchiera illuminata.

Rachel, la moglie di Robert Letcheser, aveva creato uno studio in casa elegante e funzionale, con una scrivania di mogano antico e scaffali pieni di dossier e libri di legge, in quanto era avvocato.

Il penthouse era anche dotato di una terrazza panoramica che si affacciava sulla città, con un giardino pensile ben curato e comode sedute che invitavano a contemplare le luci di Londra.

Nicholas si era svegliato con le prime luci dell'alba. Un flebile raggio di sole si era posato sul suo viso, disturbando il già leggero sonno che aveva a fatica conquistato. Il ragazzo si guardò intorno e si ricordò di come ieri sera avesse ceduto ancora una volta all'istinto. Aveva sicuramente fatto una cavolata che avrebbe portato a delle conseguenze.

Il corpo di Sara, ancora nudo era coperto a malapena dal lenzuolo di seta. la ragazza si dimenava nel letto, cercando una fonte di calore: il corpo di Nicholas.

Aveva passato la nottata avvinghiata al torso del ragazzo, che ora delicatamente cercava di liberarsi dalla sua presa. Sara era una bella ragazza e le sue intenzioni erano state chiare fin dall'inizio, ma Nicholas non aveva alcuna intenzione di iniziare una relazione con nessuna. Soprattutto in questo momento.

La porta si aprì lentamente e il sindaco di Londra, il signor Robert Lenchester, entrò titubante nella stanza. Nicholas cercò velocemente di coprire Sara fino alla testa con il lenzuolo. Robert accennò un sorriso imbarazzato.

"Scusate... Ti aspetto in corridoio." disse velocemente a Nicholas, uscendo dalla stanza.

Il ragazzo si sentì sprofondare dalla vergogna; queste persone lo avevano accolto in casa loro e lui, come ricompensa, aveva dormito con la figlia. Nicholas si mise il pigiama e si diresse al corridoio dove ad aspettarlo c'era il signor Lenchester. Cercò di abbozzare un discorso di scuse che fu interrotto subito.

"Tranquillo, non ti preoccupare. Immaginavamo che prima o poi sarebbe successo. Sicuramente non è una situazione comoda per un genitore, ma non è di certo colpa tua." cercò di tranquillizzarlo Robert. "Poi, Sara sono anni che ha una cotta per te. Sono contento per lei, siete sicuramente una bella coppia, ma ti devo avvertire..."

L'atteggiamento dell'uomo si fece più serio, più minaccioso. Si avvicinò al ragazzo, scrutandolo. Nicholas aspettava con ansia quali parole potessero uscire dalla bocca di Robert.

"Io so tutto di te. Come ti ho già detto, io e tuo padre siamo molto amici, ma che sia chiaro: mia figlia merita un Benson, non un Collins."

Nicholas annuì. Aveva l'impressione che Robert fosse molto più stronzo di quanto facesse trasparire. Tutte quelle belle parole che aveva speso il giorno prima e quel caloroso benvenuto sembravano una messa in scena per chissà quale scopo. Se fosse stato un altro giorno, il piccolo Benson avrebbe sicuramente iniziato una litigata senza fine sentendosi messo in ridicolo, ma la sera prima aveva mandato un uomo in ospedale per aggressione ed era abbastanza intelligente da sapere che avere il sindaco di Londra dalla sua parte non sarebbe stato un male.

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