Capitolo 29 - Whisky Ambrato

15 5 2
                                    

Nicholas guidava verso Wantage immerso in una fitta nebbia di pensieri. L'aria della sera era fresca, ma dentro di lui c'era un caldo opprimente, una fiamma di colpa e vergogna che bruciava. Ogni chilometro che copriva con la sua moto sembrava allontanarlo fisicamente, ma mentalmente era ancora lì, nella stanza con Elisa, rivedendo la scena come un film che non poteva fermare.

Cosa avrebbe detto ad Adam? Si chiese per l'ennesima volta, il nodo in gola diventando sempre più stretto. L'amicizia con Adam era la cosa più importante che avesse mai avuto, Non era pronto a buttarla via per un momento di debolezza. Ma ora non c'era modo di tornare indietro. Elisa non aveva detto nulla mentre lui se ne andava, ma i suoi occhi avevano parlato per lei: rimpianto, paura, forse persino rabbia. Entrambi sapevano che quello che era successo avrebbe distrutto tutto.

Le luci della strada si riflettevano sull'asfalto bagnato dalla pioggia del pomeriggio, mentre Nicholas accendeva una sigaretta per cercare di calmarsi. Il fumo gli riempiva i polmoni, ma non alleviava il peso sul suo petto.

Quando raggiunse i confini di Wantage, la città sembrava vuota. Le luci delle case erano per lo più spente, segno che la maggior parte della gente era già rientrata, ma per lui la notte era appena cominciata. Parcheggiò la moto davanti al giardino,, spegnendo il motore con un gesto meccanico. Non era sicuro di voler entrare. Il silenzio della città sembrava riflettere quello dentro di lui, una quiete che nascondeva il caos. Si sentiva stanco, ma sapeva che non avrebbe dormito.

Afferrò il cellulare, le mani tremanti. Voleva scrivere a qualcuno, a chiunque, ma non sapeva cosa dire. Pensò a Elisa e a Adam, la loro storia, la loro amicizia, e a come tutto fosse sul punto di crollare.Poi, un messaggio lo svegliò dai suoi pensieri: "Possiamo parlare?" Era Madeleine.

Nicholas osservava lo schermo del suo telefono, il nome di Madeleine lampeggiava come un monito. Il suo cuore si stringeva in petto, troppo stanco per reggere anche quel peso. Pensava a quanto fosse stata devastante quella giornata, a come tutto fosse cambiato in sole 22 ore. Era assurdo come la vita potesse stravolgersi così rapidamente.

Fino a 22 ore prima, credeva ancora che sua madre lo amasse, che il loro legame fosse sincero e che lei non fosse la persona egoista che si era dimostrata essere. Per anni aveva incolpato suo padre per le sue insicurezze, per la sua infanzia spezzata. E poi c'era Elisa 22 ore fa, era la fidanzata del suo migliore amico e nulla poteva distruggere quel legame.. Ma adesso, tutto quello in cui credeva si era frantumato.

E ora c'era Madeleine, un altro pezzo di quel puzzle confuso e doloroso. Lei era diversa da tutte le altre, gli aveva fatto provare emozioni che non pensava di poter sperimentare. Ma l'idea di stare con lei, la figlia dell'uomo che aveva distrutto la sua famiglia, lo disgustava. Era un conflitto troppo grande da sopportare.

Il cellulare vibrava ancora nella sua mano, ma Nicholas spense lo schermo e lo infilò nella tasca della giacca. Non poteva risponderle, non adesso. Non aveva la forza di affrontare anche Madeleine. Avrebbe lasciato che il tempo passasse, che il caos si attenuasse prima di Nicholas si diresse con passi lenti verso la cucina, la mente affollata di pensieri, ma con un solo obiettivo: trovare qualcosa di forte. Sapeva che suo padre teneva nascosto del whisky pregiato tra gli scaffali alti, bottiglie che erano più simbolo di prestigio che di piacere. Nella cantina, invece, c'erano le bottiglie di vino di Luisa, ma in quel momento Nicholas cercava qualcosa di più potente, qualcosa che potesse stordire i suoi sensi.

Passò lo sguardo sugli scaffali, spostando scatole e oggetti senza fretta, fino a notare una piccola cassa di legno, semi-nascosta dietro una scatola polverosa. La sollevò con delicatezza, come se fosse un tesoro antico. All'interno, le bottiglie di whisky erano ordinate in fila, ciascuna dal vetro brillante e dalle etichette dorate. Queste bottiglie, sapeva, valevano una fortuna, quasi 10.000 euro ciascuna. Erano state un regalo di compleanno di uno sceicco, amico di Theodor.

I COLORI CHE HAI DENTRODove le storie prendono vita. Scoprilo ora