<<sai perché sei qui?>> mi chiede la mia psicologa mentre sono seduta sul divano a mangiarmi le unghie.
<<si. Perché ho tentato il suicidio>> dico in tono piatto mentre continua a mordere le unghie. Non le ho quasi più. <<mia sorella e il mio ragazzo mi hanno trovata>>
<<allora cosa è successo?>> mi osserva mentre ha in mano il suo stupido quaderno e scrive cose su di me.
<<mia madre ha avuto un crollo psicotico e mi ha mandata qui>> lei annuisce e scrive. Guardo l'orologio.
<<ti sei tagliata i polsi mentre facevo il bagno. Se il tuo ragazzo non fosse arrivato saresti morta. Che tu sia con noi è un sollievo. No molti sono così fortunati>> riporto lo sguardo su di lei.
Non volevo davvero morire. Volevo diventare un vampiro per spegnere la mia umanità e smettere di sentire i ricordi che mi tormentano. Smetterla di pensarci e continuare con la mia vita come se nulla fosse successo.
<<tu non capisci>> commento.
<<mettimi alla prova. Sono meno imprevedibile di quanto pensi. Posso sorprenderti>>
<<no, non lo sei>> alza un sopracciglio. <<sei solo un'altra psicologa che proverà a salvarmi ma non ci riuscirà. Io ora me ne vado>> mi alzo e lo fa anche lei.
<<no. Non puoi>> mi parla. <<la seduta non è ancora finita>>
<<ho 19 anni, il che mi rende maggiorenne. Posso scegliere se scappare da questo posto o se continuare a venire>>
<<hai ragione. Ma i protocolli sono diversi quando cerchi di ucciderti. Decidi Camille. Continui con me le sedute o vuoi essere rinchiusa in un ospedale psichiatrico. Dimmi cosa farebbe un adulto>>
<<sapevo che non sarei morta>> mi siedo sul divano. <<volevo solo che il dolore finisse. Ho sopportato sempre molto ma niente del genere>> incrocio le gambe.
<<raccontami di questo, di ciò che ti tormenta>> non ho mai osato dirlo ad alta voce.
<<il ruolo della vittima funziona come un meccanismo di protezione contro i sintomi di paura o ansia. Viene considerato anche qualsiasi persona colpita da un evento traumatico, indipendentemente dalla sua natura>>
<<qui non sei tu la psicologa, Cami>> chiarisce. <<in questo posto sei solo una ragazza che ha sofferto molto. Qualcuno vulnerabile che cerca un modo per recuperare ciò che una volta era. Una che lotta con le poche forze che ha per tornare ad essere felice. Qui non sei la ragazza forte e impenetrabile che mostri agli altri. Non sei tu quella che salva la situazione o quella che risolve i problemi. Sei solo un essere umano che ha vissuto così tante cose negli ultimi tre anni della sua vita. Non devi essere dura con me. Questo è un posto sicuro>>
<<allora siamo oneste, Samantha. So cosa sei>> chiude il quaderno.
<<cosa intendi, Camille?>> sorrido leggermente.
<<so che sei un vampiro. Io sono una strega, l'ho capito facilmente>> sembra che abbia visto un fantasma.
<<non so di cosa stai parlando>> si alza subito. <<non dire sciocchezze, Camille>> si avvicina nervosamente alla scrivania.
<<allora non ti dispiace se apriamo le tende>> da un'occhiata alla sua mano. <<penso che tu sia cercando questo>> le mostro il suo anello.
<<ma come?>> dice quasi senza fiato. <<ridammelo>> mi alzo e lei mi si avvicina.
<<allora lo ammetti>> me lo prende di mano. <<è una specie di ufficio per persone soprannaturali?>> chiedo guardandomi intorno.
STAI LEGGENDO
𝐅𝐀𝐓𝐄-stefan salvatore⁴
FanfictionDove Camille Forbes affronta il peso di essere una Mikaelson. Impara ad affrontare la sua magia e i nuovi nemici. Con la sua famiglia e il suo lignaggio disfunzionale. Una lotta per il potere è ciò che li tiene separati. Essere l'unica essere uman...