A fine pomeriggio ci dovettimo salutare, ero triste sinceramente, ci eravamo davvero divertiti.
Una cosa che avevo capito di lei era che fosse una malata di shopping, le interessavano soprattutto prodotti per la cura di sé e makeup.
Guardò anche qualche cosa per i capelli ma non le interessava molto, aveva già tutto a caaa, desiderava tingerseli di nero, cosa che sua mamma non le lasciava fare.
Mi raccontò che a dodici anni aveva i capelli viola, poi se li fece rossi, poi rosa, poi viola di nuovo.
Per coprire quel pastrocchio di tinte si fece color cioccolato ma lo trovava noioso, quindi cercava di schiarirsi con il limone.
Ora i suoi capelli non erano più danneggiati.
Mi fece vedere una foto di lei in quel periodo, quello con I capelli viola.
Era diversissima.
Non l'avevo nemmeno riconosciuta.
Era carina certo, però le mancava quel tocco in più che aveva ora.
Rimasi sorpreso da quanto era dimagrita, la sua faccia era davvero paffutella, e non aveva la vita stretta di ora.Le prese in giro le avevano fatto questo?
Mi aveva raccontato di come la facessero sentire male, non stettimo tutto il tempo a parlare di quello ovviamente, fece solo qualche accenno; ma per quelle poche parole dette capii che quella gente le aveva inzuccato cose orribili in testa.
Tornato a casa, Tom mi aspettava sul divano mangiando dei pop corn.
Alla TV era acceso un film... romantico?
Da quando mio fratello guardava quella roba?<<Tom? Stai bene?>> Era troppo strana come situazione.
Ogni volta che li guardavo io mi derideva.
Mi misi vicino a lui facendomi spazio tra i cuscini e la coperte che aveva avvolte addosso.
<<Come fai con sto caldo, Dio mio...>> Girai la testa verso l'aria condizionata che era fortunatamente accesa.<<Come è andata?>> Chiese stoppando il film e sgranocchiando uno dei popcorn.
Ne rubai uno e lo masticai.
Quando il cibo era ancora in bocca risposi.
<<Bene, è simpatica davvero.
E poi è molto carina, è gentile, si preoccupa del prossimo, è sempre allegra... ha chiesto anche di te per farti capire.
Ama anche lei fare shopping quindi non dovrai più accompagnarmi, topo>>
"Topo" era il modo in cui ci chiamavamo tra di noi.
Tom alzò un sopracciglio.
<<E non sei geloso?>>
<<Geloso di che scusa?>>
<<Ha chiesto di me>>Cristo.
Non ti ha mai nemmeno visto Tom.
Il mondo non gira intorno a te!<<Ehm certo, gelosissimo guarda. Cosa avrà fatto un po' mai.
Passiamo alla roba seria ora, cosa stavi guardando?>> Era il mio momento per vendicarmi.<<Un film>> Rispose freddo.
Non sembrava agitato, era abbastanza calmo in realtà.<<Romantico>> Aggiunsi.
Iniziai a punzecchiare il suo braccio.
<<Ohhh, mio fratello è un romanticonee>> Dicevo a presa in giro ridendo.<<Bill basta. Voglio solo capire come fare per piacere a qualcuno, ad essere il fidanzato perfetto>> Mi guardò un po' rattristato.
<<Tom ma ti vuole mezzo mondo, sai rimorchiare. E tutte le ragazze con cui sei stato dicono che eri una brava persona>> Non lo avevo visto mai più serio di così.
<<Si ok ma io non voglio quelle ragazze.
Ce n'è una che davvero mi piaceva ma che mi sono lasciato fuggire...
Accidenta a me...>> Guardò un punto vuoto in preda alla rabbia e alla delusione.<<Fammi indovinare chi è... Rachele? Tom sicuramente non le fai schifo, sta volta ci riprovi con calma e non vai subito al dunque e vedrai che funziona.
Però prima ti devi scusare, ah e spegni sta merda perché non ti serve>> Gli diedi un piccolo abbraccio e poi mi alzai dal divano.<<Ti dispiace se vado di là? Voglio scrivere un po' alla Gine>> Tirai già fuori il telefono.
<<Vai, tranquillo. Guardo il calcio allora>> Cambiò canale.
Quando ormai non volava più una mosca ed io avevo già chiuso la mia porta di camera, Tom urlò il mio nome.
<<Bill!>>
<<Che‽>>
<<Ho un idea!>>
<<Arrivo!>>Corsi di nuovo in salotto.
<<Cosa?>> Chiesi curioso.
Lui era in piedi al centro della stanza, sul suo volto era comparso un grande sorriso, ora sembrava di nuovo vivo.<<Allora, se mi scusassi con lei, ora? In un messaggio ovviamente, dal vivo mi sbatterebbe la porta in faccia>>
Lo guardai qualche istante ripensando alle sue parole.Scusarmi con lei
Messaggio
OraEra una bella idea, perché no?
Io e Tom iniziammo a discutere sul Messaggio.
Ci vollero un infinità di minuti anche solo per scrivere l'inizio ma ne valse la pena, era bellissimo.-TOM'S POV-
Il cuore batteva a mille.
O andava tutto liscio o no.
Cinquanta e cinquanta.Speravo che lei mi desse un altra chance, anche se forse non me lo meritavo molto.
Si era sentita a disagio con me.
Provai a baciarla subito alla prima uscita, ovviamente si arrabbiò perché si sentii violata e non mi scrisse più.
Da quel giorno per lei ero matto, mi definiva "il gemello diabolico".
Bella cosa.
Essere definiti così dalla ragazza che ci piace è come ricevere una pugnalata.
Ti fa subito scoraggiare e non provi nemmeno a sistemare le cose.
Non credo che ne parlò mai con nessuno, anche perché Ginevra non sarebbe stata tanto interessata a sapere come stavo.
Quando le ogni tanto incontravo le altre due amiche per le scale, Matilde e Camilla, nessuna mi guardava male.<<Oh, io vado>> Dissi avvicinando il polpastrello allo schermo del telefono.
Il tasto invio era proprio lì sotto, una cosa così innocua e semplice certe volte faceva talmente ansia da sentirsi morire.O andava bene o andava male
Questa frase continuava a comparirmi in testa.
<<okok, al mio uno.
Tre, due, uno!>> esclamò Bill.Lo inviai.
<<Ce l'ho fatta!>> gridolai.
"Scusa Rachele.
Certe volte ti ripenso, ripenso ai tuoi occhi, al tuo sorriso, ai tuoi capelli...
E poi torna in mente la tua espressione arrabbiata ed io che sono stato uno scemo.
Scusa.
Ho perso davvero un' occasione.
Una ragazza delicata come te non si meritava questo trattamento.
Il senso di colpa c'è sempre, cresce ogni giorno di più.
Io vorrei dimostrarti che sono cambiato, però devi darmi l'occasione.
Ci riproviamo?"
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human connect to human // Bill Kaulitz
FanfictionBill, un ragazzo di 17 anni tedesco che vive in Italia, rimane bloccato con una ragazza in ascensore. Il suo nome è Ginevra. Lei ha avuto un brutto passato che non riesce a dimenticare. Dopo quell'incontro capiscono che si devono rivedere. Fu come a...