22) Idea

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-Bill's POV-

Era stato il pomeriggio più bello che avessi mai avuto.
Nonostante fosse stata la sua prima volta era andato tutto a gonfie vele.
Quando le avevo tirato via i pantaloni avevo notato sulle gambe dei segni bianchi, ancor di più della sua pelle di porcellana, ma per non rovinarle il momento non le dissi niente.

Speravo solo che non fossero tagli cicatrizzati, cosa probabile in realtà vista la posizione nascosta in cui si trovavano.
Non sapevo quando avrei potuto parlargliene, magari la prossima volta che ci fossimo visti.
Non ero certo che si ferisse per davvero, ma ero sicuro che se la verità fosse stata quella ci sarei rimasto malissimo.
Mentre lo stavamo facendo stavo cercando di non pensarci, quando tornò a casa sua mi sedetti sul letto di Tom per cercare conforto.
Avevo ansia.

Per la questione sangue, non ne aveva perso molto.
E mi era sembrato anche che non avesse sofferto più di tanto.
Dopo che ebbimo finito ci distesimo sul letto e continuammo a parlare e a baciarci.
La sua voce era sfinita ma sempre dolce e delicata.

La cosa migliore per lei sarebbe stata quella di rimanere a dormire da me, i suoi genitori non vollero perché era troppo piccola per quelle cose.
Peccato che la gente non scopa solo di notte.

Non camminava benissimo, ero preoccupato che la sua famiglia potesse aver scoperto quello che avevamo fatto.

Non dovevano essere dei genitori molto comprensivi i suoi.

Quella volta che ero andato in macchina con suo padre mi era sembrato acido nei suoi confronti.
Ma forse era solo una mia impressione.
Lei sembrava sempre allegra.
Però c'era anche da dire che la Gine non stesse mai a casa sua, o era con me o con le sue amiche.

Tom mi aveva detto di non preoccuparmi e che se erano bianchi erano vecchi, cercai di dargli retta.
Poi sputai fuori anche il fatto che fosse dimagrita, ma nuovamente trovò una giustificazione anche per quello: Forse era una di quelle persone che con il caldo perde appetito.

Oltre che a parlare delle mie ansie parlammo di quello che era successo e lui sembrava felice per me.

<<Te l'avevo detto che non era innocente come credevi>> Disse.
<<Per la prima volta hai ragione>> Sbuffai in risposta alzando gli occhi al cielo.
<<Era come te la immaginavi nei tuoi film mentali?>> Chiese.
<<Meglio, la ragazza più bella che abbia mai visto. È una vera e propria bambola, vita stretta, spalle e fianchi completamente allineati, curve dolci, labbra carnose e rosa, pelle bianca e soffice, capelli morbidi e lunghi...
Ha un cuore tenero, un voce delicata, è quello che ho sempre cercato.
Se le stelle fossero amore le darei tutto il cielo.
Le vorrei anche donare i miei occhi così finalmente potrebbe vedersi come la vedo io: perfetta.
Credo di amarla Tom, davvero.
Non è solo una relazione estiva destinata a finire con l'inizio di settembre, voglio che duri per sempre>>

Tom mi guardò senza fiatare per qualche istante.
Io ero tutto rannicchiato con le ginocchia strette tra le braccia.

<<Secondo te anche lei prova lo stesso?>> Continuai.
<<Non credo che sia la tipa che da la sua verginità ad uno qualunque che ha incontrato d'estate.
È cotta anche lei>> Rispose tranquillamente.

Aveva ragione.

-Rachele's POV-

Qualche giorno dopo...

Eravamo a casa mia, stranamente.
A fare cosa?
A subirci tutto lo story time della Ginevra.
No ok, non ci aveva costretto lei a sentire la storia, ma noi avevamo costretto lei a raccontarci tutto.
Non ci vedemmo subito il giorno dopo perché lei non si voleva muovere di casa, aveva forse ancora male a camminare.
Dato che poi c'era stato il finesettimana eravamo tutte a giro con la famiglia.
Ora che era lunedì eravamo di nuovo cariche per vederci.

human connect to human // Bill Kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora