La sera di Halloween...
<<Che ne dici?>> Entrai in camera di Tom.
Lui si girò verso di me e rise.
<<Wow>> Esclamò lui incredulo.
<<Sei troppo dolce per essere uno scheletro>> Ridacchiò poi.
<<Sei solo invidioso perché io sono carino e te no>> Gli Feci la linguaccia.Si, alla fine io e la Ginevra avevamo cambiato idea.
Un po' all'ultimo momento ma andava bene così, dopotutto Halloween era una festa di mostri, non mostri umani, ma quelli come vampiri, scheletri e lupi mannari.
I maranza (per il momento) non avevano strani poteri.Tom aveva deciso di vestirsi da "incubo".
Non sapevo bene cosa volesse significare questa sua affermazione, cercai di truccarlo come se non avesse dormito per giorni, quindi labbra bianche, occhiaie nere, viso scavato e pelle pallida.
Addosso aveva una maglia vecchia che aveva deciso di strappare per renderla "a tema" e dei jeans sempre scuri.
In testa portava un cappello nero ed i suoi dread erano legati in una coda molto spennacchiata.
Gli avevo prestato qualche braccialetto con le borchie così che avrebbe fatto un po' più paura, lui sembrava felice del risultato.
Io nonostante la sua spiegazione lo trovavo un costume idiota, o almeno, l'idea era geniale, ma la realizzazione no.Era "accettabile".
Il mio trucco era spaziale a differenza del suo.
Mi ero fatto un teschio tradizionale nero e bianco ma con l'aggiunta di alcuni dettagli nella zona occhi ispirandomi un po' al film "Coco" (ma senza aggiungere roba tanto colorata, la Ginevra si sarebbe messa anche dei brillantini invece)
Addosso avevo una giacca lunga che mi copriva quasi tutto, una maglietta semplice, dei jeans e ovviamente tantissimi gioielli per concludere il tutto.All'inizio la nostra idea (la mia e della Ginevra) era quello di fare i vampiri ma poi ci siamo accorti che non c'erano molte modifiche da fare alla nostra routine di sempre.
Quindi idea scartata.<<Si inizia a partire?>> Proposi poi.
<<Si capo>> Tom di alzò dal suo letto e Spense la luce di camera.All'incirca un quarto d'ora dopo...
Arrivati, iniziammo a guardarci intorno.
I ragazzini erano tutti truccati di merda, alcuni sembrava addirittura che avessero infilato la faccia nel fango.
Le ragazzine si dividevano invece in due categorie: Quelle vestite da porno attrici e quelle che invece avevano colto il fatto che era una festa horror e non la festa della prostituzione.C'erano bancarelle piazzate da ogni parte, i commessi erano tutti ridicoli, con parrucche plasticose e trucchi pastosi e appiccicosi.
Io ero il più bello in quella fiera fino a quel momento, c'era poco da dire.
Quando poi sarebbe arrivata la Ginevra mi avrebbe rubato il posto.
Era come l'unica rosa fresca e profumata in un campo di fiori appassiti.<<Che ne pensi di quella?>> Chiese Tom indicando con lo sguardo una donna adulta.
Era vestita con un abito nero e lungo, la scollatura del vestito era profonda, le maniche di pizzo.
La sua pelle era olivastra, il trucco pesante, i capelli tinti di nero con una di quelle bombolette per il carnevale.<<Tom>> Mi sbattei la mano sulla fronte.
<<Ma c'avrà un marito e dei figliolini, ti prego>> Ridacchiai.
<<Interessante, davvero interessante. Io vado a parlare>> Mi avvisò prendendo il cammino.
<<Tom fermo!>> Escalmai prendendolo per una manica in modo da fermarlo.
<<Scherzavo HAHAHAH, ma secondo te io vado dietro alle vecchie?>> Mi iniziò a ridere in faccia.
<<Sei un morto di fica, ne saresti capace HAHAHA>> Ora lui aveva smesso di ridere ed avevo iniziato io.Poco a poco arrivarono i nostri amici.
I primi ad arrivare furono Georg e Gustav.
Georg si era messo dei jeans strappati ed una maglia attillata, sul viso aveva fatto una specie di conturing nero così che aveva ricreato l'effetto "viso magrissimo", e poi per farsi più scavato sfumò dell'ombretto (sempre nero) intorno agli occhi.
Alla bocca aveva del sangue finto.
Era un vampiro?
STAI LEGGENDO
human connect to human // Bill Kaulitz
FanfictionBill, un ragazzo di 17 anni tedesco che vive in Italia, rimane bloccato con una ragazza in ascensore. Il suo nome è Ginevra. Lei ha avuto un brutto passato che non riesce a dimenticare. Dopo quell'incontro capiscono che si devono rivedere. Fu come a...