19) Ti piaccio davvero?

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Tornata a casa tentai di sistemarmi perché avevo programmato con Bill di chiamarci.
Mi andai a struccare veloce, mi infilai sotto la doccia.
Purtroppo quella non durò poco.
Le mie lacrime scendevano alla stessa velocità dell'acqua che usciva dal soffione.
Non era un pianto di tristezza, era più nostalgia.
Eravamo cresciute insieme, avevamo fatto tutto insieme.
Era l'unica che sembrava ragionare certe volte.

Da quando se n'era andata avevo paura che tutti potessero abbandonarmi.

"Domani parto" queste parole mi tornavano spesso in testa.
"Dove vai Viktoria?" Domandammo in coro io e Camilla.
Matilde purtroppo era dovuta uscire prima da scuola a causa delle stampelle, aveva dovuto prendere l'ascensore al posto delle scale.
Rachele invece era assente quel giorno.
Eravamo solo noi tre (del nostro gruppo) in fila per andarcene a casa.
"In America".

Scossi la testa cercando di dimenticare tutto, ora ci eravamo riviste e avevamo vissuto la settimana migliore della nostra vita.

Scivolai fuori e indossai l'accappatoio.
Mi sedetti sul bordo della vasca immersa in tutti i miei pensieri.
Tra questi, riemerse la chiamata con Bill che dovevo fare.
Mi alzai di scatto e mi rivestii per poi andare in camera.

No, non era una videochiamata.
Col cazzo che mi sarei fatta vedere in quelle condizioni da lui.

Mi Andai a sdraiare sul mio letto e aspettai che mi scrivesse.

Nel mentre mi stavo riguardando tutti i video che avevamo registrato quella settimana insieme.
Uno più importante dell'altro.

A distrarmi fu un messaggio.
(Non che mi dispiacesse)

Bill:"io ci sono"

Gine:"anche io"

Feci partire la chiamata.
<<Ciaoo>> Salutai.
<<Ehiii, come va?>> Domandò lui.
Sembrava ancora pieno di energie nonostante fosse quasi mezzanotte.

Dovevo mentire o no?
Non stavo benissimo ma sentire di nuovo la sua voce gentile mi stata facendo tornare vivace.

<<Sto benino dai, te?>> Cercai di non piangere di nuovo.
Le lacrime stavano per uscire.

<<Ci sta, sei stanca, eh? Lo sento dalla voce>>
<<Un pochino, oggi pomeriggio era l'ultimo giorno con la Viki, abbiamo fatto un casino>>
Mi rattristai.
<<Immagino... Magari torna anche l'anno prossimo, insomma quest'anno non era previsto e invece vi è venuta a trovare, quindi...>> Stava cercando di tirarmi su di morale.
<<Lo spero tanto.
Sai, quando se n'era andata è stata uno shock per tutte, non ci aveva mai parlato di questo prima>> Mi stavo sforzando con tutta me stessa di rimanere calma.
<<Mi dispiace tanto... Dai ora cambiamo argomento che non mi piace sentirti triste, d'accordo?>>
Era un ragazzo d'oro.

<<Sì, molto meglio. Che hai fatto te oggi?>>
Mi schiarii la voce e raddrizzai la schiena.
<<Nulla di chè, sono andato a fare shoppinggg. Ti ho preso anche un regalino>>

Eccoci.
Lui aveva inventiva su questo, io no.

<<DAI BILL! IO NON TI HO PRESO NIENTE!>>
Ora dovevo andare a comprargli qualcosa.
Pensai subito ad un profumo ma a me piaceva quello che usava lui quindi scartai l'opzione.
Non vedevo l'ora di riabbracciarlo per essere avvolta nel suo odore, così intenso e provocante.

<<E non dovrai farlo, ti dò un indizio: Si indossa>>
Cosa poteva essere?
<<Una maglia?>>
<<Ehm, no. È un accessorio>>
<<Una collana?>>
<<Siii!>>

Una collana...
Io cosa potevo prendergli?
Un braccialetto?
Nè indossava tanti, forse era la cosa migliore.
Girai la testa di lato, vicino a me c'era il pupazzo che mi aveva regalato.
Accarezzai la sua testa.

human connect to human // Bill Kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora