-Bill's POV-
Erano cinque giorni che la Ginevra non si faceva viva, iniziavo a credere che non fosse davvero malata.
Per non disturbarla non ero ancora andato a casa sua, ma dato le circostanze sospette, era il momento di rivederla.Mia mamma era d'accordo con me, quindi, al posto di portarmi a scuola mi avrebbe portato da lei.
(Ovviamente la prima tappa del nostro giro era lo stesso la scuola, come avrebbe fatto Tom ad andarci sennò?).
Prima di recarmi la lei però, passai dal fioraio e le comprai una rosa rossa sangue.<<Pensi che le piacerà?>> Domandai a mia madre rigirando il gambo del fiore tra le dita.
<<Certo che le piacerà>> Esultò felice.Sorrisi.
Non sapevo cosa stava prendendo alla Ginevra, nulla di buono chiaramente.
Negli ultimi giorni era stata un po' assente, di solito mi inviava tutti i video che le uscivano nei "per te" di Tik Tok, ora invece i video erano diventati uno o due.
Per di più si era rifiutata di fare una videochiamata la sera prima, non mi vedi da quattro giorni e ti rifiuti di parlarmi‽ non era da lei.Perché non capiva che si faceva solo del male in quel modo?
Avremmo superato tutto insieme.
Aspettavo solo il momento in cui anche lei sarebbe diventata padrona della sua vita, fino a quel momento si era solo fatta trascinare dal "vento" (ovvero dagli insulti).<<Ma lei lo sa che stiamo andando a casa sua?>> Domandò ad una certa mia mamma interrompendo la mia riflessione.
Sbuffai imbarazzo.
<<In realtà no>> Ridacchiai.
<<Oh, vabbè dai le fai una sorpresa>> Continuò spontanea lei per non farmi sentire ancora in imbarazzo.Pensandoci su, era una cosa da maleducati presentarsi da qualcuno senza invito.
Ma cosa potevo farci?
Quando prendevo una decisione quella era, niente e nessuno poteva farmi cambiare idea.Arrivati, mi avvicinai goffo alla sua porta e suonai al campanello.
I suoi genitori erano a lavorare, lo deducevo dal fatto che non c'erano macchine parcheggiate nel suo vialetto.
Aspettai qualche secondo, iniziavo a temere che non era in casa.Mi girai da mia madre con aria interrogativa, poi tornai a guardare davanti.
La maniglia si abbassò.
<<Ginny!>> Esclamai non appena mi apparve davanti.
Lei rimase paralizzata per i primi millesimi di secondi, poi si sciolse e mi saltò in collo.
<<Che ci fai qua! Non me l'aspettavo!>> Esultò lei rimanendo abbracciata a me.
<<Ti sono venuto a trovare e guarda... ti ho preso un fiore!>>
Lei si staccò e prese in mano la rosa che le avevo porso.
<<Ma che carina, grazie>> Annusò il profumo e poi tornò a guardarmi (con Ovviamente le gote che erano diventate rosse).
<<Entri? Oppure devi andare?>> Domandò.
<<Se me lo permetti, posso venire dentro?>>
<<Sì certo, non vedo più nessuno da giorni>>Mi girai da mia mamma e la salutai con la mano, lei ripartì.
Mi levai il giacchetto e le scarpe all'entrata.
<<In camera mia c'è un po' di casino, scusa, non sono riuscita a pulire in questi giorni, vedi? Anche io sono indecente>> Mi avvisò guidandomi verso la sua stanza.
<<Ma va, stai serena, nessuno è perfetto>> La tranquillizzai.<<Eccoci>> Accese le luci.
Non era tanto male in realtà.
C'erano vestiti per terra, coperte raccumolate vicino al letto disfatto, bottiglie d'acqua infilate ovunque, fogli di carta stropicciati sotto alla scrivania, polvere sui mobili e odore di chiuso.Appoggiò la rosa sul comodino e poi si sedette sul letto.
Guardandola meglio aveva un'aria distrutta.
La pelle era più pallida del solito, le occhiaie erano molto evidenti, colore violaceo scuro, i suoi capelli erano legati in un pocchio arruffato, lo smalto sulle unghie era andato quasi tutto via e poi sembrava davvero troppo felice.
Proprio come l'altro giorno in macchina.
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human connect to human // Bill Kaulitz
FanfictionBill, un ragazzo di 17 anni tedesco che vive in Italia, rimane bloccato con una ragazza in ascensore. Il suo nome è Ginevra. Lei ha avuto un brutto passato che non riesce a dimenticare. Dopo quell'incontro capiscono che si devono rivedere. Fu come a...