16) Sarah Pov

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Ieri sera? Tremenda.
Una merda proprio.
Sono super incazzata per ciò che ha fatto Elizabeth, ha sbagliato 2 volte: la prima è stata la finta relazione con il ragazzo di cui sa cosa provo, la seconda è stata andarsene lasciandomi un semplice messaggio.
Menomale che Mark ha potuto riaccompagnarmi a casa, sennò ero fottuta.
Oggi fortunatamente è domenica e ho tutto il riposo che voglio, non devo neanche studiare, il ballo è tra 1 mese esatto ed è quasi tutto pronto, che poi alla fine io non ho fatto neanche tanto, hanno fatto tutto altri ragazzi che non avevano niente da fare. E li ringrazio sinceramente, perché poi il merito andrà a me.

Sinceramente vorrei chiamare Elizabeth e dirle che è stata una stronza, ma mi rendo conto che lei c'è sempre stata per me, e so che non farebbe niente per ferirmi, quindi prima voglio capirci meglio su questa situazione.

Elizabeth Pov

Il mattino seguente mi svegliai all'alba, ho dormito 4 ore, e sinceramente penso di essermi svegliata presto perché avevo molti pensieri. Così scendo sotto e vado in giardino.
Mi metto a riflettere guardando il cielo.
Mi rendo conto che forse ciò che ho fatto è sbagliato, ricattare Noah, ferire Sarah, stupire Lucas...
Anche se per Lucas non me ne pento minimamente dopo ciò che mi ha fatto.

Scrivo un messaggio a Noah chiedendo se oggi ci fosse stato qualche impegno dove potevamo vederci, sennò la felpa gliela avrei riportata domani.

Lui pochi minuti dopo mi risponde, cosa ci fa già sveglio?

Vieni da me, è successo un casino, non riportarmi la giacca.

Mandami l'indirizzo

Una volta che mi manda l'indirizzo prendo il monopattino elettrico dei figli dei vicini, con un bigliettino con scritto "Il monopattino è stato preso da Elizabeth, un urgenza sarà riportato tra poco". Poi scrivo un messaggio a mio padre dove gli dico che sono uscita e infine vado da Noah.

Non so quale sia la sua casa, così gli scrivo di uscire e noto che non esce da nessuna casa, poco dopo mi risponde dicendomi di andare sul retro della casa bruciata.
Casa bruciata? Inizialmente non capisco, poi vedo davvero una casa che pare da poco andata in fiamme.

E poi lo vedo, su una sdraio con in braccio una bambina ri pochi anni, presumo, e spero, che sia la sua sorellina.

<Ei, ma cos'è successo a questa casa?> chiedo io

<Finalmente, quanto cazzo ci hai messo? Siediti.> Mi dice indicando una sedia vicino a lui.

<Uno, mi sono appena svegliata, due modera il linguaggio che ci sono bambini.> gli dico tirandogli un colpetto sulla spalla

<Oh già Jonson, lei è Allison, Allison lei è Elizabeth, una rompi cazzo.> Dice con un sorriso beffardo

<Mi spieghi perché mi hai detto di venire e che casino è successo? E poi sembri stanchissimo, hai dormito almeno?> chiedo io, ha delle occhiaie enormi e un aria molto stanca.

<Ma che cazzo è?! Un interrogatorio?> sputa lui

<Mamma mia come sei, mi sono solo preoccupata.>
Gli rispondo, e lui sembra essere dispiaciuto.

<Hai ragione scusa. Ti ho detto io di venire, è normale che tu parti con il tuo interrogatorio. Ti ho detto di venire perché mi sentivo abbastanza solo, e tu eri l'unica sveglia, riguardo a questa casa> dice indicando la casa bruciata alle sue spalle <è casa mia, e ieri sera era in fiamme. E io no, non ho dormito. E lei, Allison, è la mia sorellina, ha due anni, e fortunatamente non era in casa quando è scoppiato l'incendio.>

Sono senza parole, ho sentito il mio cuore spezzarsi a causa del tremolio della sua voce, si sentiva che ci stava tanto male
<Oh merda... Cazzo.>
è ciò che riesco a dire.
Ma poi trovo qualcos'altro da dire

<Come è scoppiato l'incendio?> Gli chiedo.

<Ancora non si è capito, si pensi sia stato qualcuno a farlo di proposito, qualcuno al di fuori della mia famiglia, perché a casa non c'era nessuno.>

<I tuoi genitori dov'erano?>

<I miei sono in viaggio di lavoro, Allison era con la babysitter, erano appena uscite di casa, proprio poco prima che ciò accadesse. Ora basta domande ti prego, e prima che chiedi i miei stanno tornando, tranquilla, già domani dovrebbero essere qua.>

Io gli faccio cenno di darmi Allison in braccio, sembra che lui voglia stendersi e dormire, lui me la passa, ma poi mi viene un idea.

<Quindi per oggi non hai un posto dove stare? Non so, non può ospitarti Klaus?>

<No, non ho un posto dove stare, Klaus ha troppi problemi in famiglia e io ho avuto problemi con la sorella, così non me la sento di restare da lui.>

<Si ma tu devi dormire, e di certo farti una doccia che puzzi abbastanza.> rifletto un attimo, e poi mi viene un altra idea. <Senti, se posso chiedertelo... Io so di Mark, so che i tuoi genitori l'anno adottato, ma perché lui non è a casa tua?>

<I miei genitori lo hanno ado... che? Ma che cazzo dici Elizabeth, ti sei fumata qualcosa?> gli scappa una risata.

<È inutile che fingi, so che è così. Me lo ha detto lui stesso.>

<Ma chissà che minchia si è inventato, non è assolutamente vero. I miei sono fuori da prima che lui arrivasse, non sarebbe possibile adottarlo, e poi non devo giustificarmi con te, se ti dico che non è così, non è così.>

Mi ha mentito Mark? O mi sta mentendo lui?
Dopo ci penserò a quest, adesso non posso lasciarli così, né a lui né a sua sorella.

<Senti perché non venite da me?> butto fuori questa idea.

<Cazzo dici? Perché dovrei?>

<Tu devi dormire, tua sorella pure, e vi dovete lavare, se non potete andare da nessun altra parte io non posso fare altrimenti.>

<Te lo scordi che vengo a casa del preside, lui tra poco mi espelle.>

<Appena si sveglierà uscirà, andrà a scuola e farà le sue solite cose da preside, e tornerà stasera tardi, neanche saprà che siete lì.>

<E va bene. Ma solo perché devo lavarmi, che non voglio stare che puzzo.> Si alza, mette a posto le sedie,  e poi si riprende Allison
La mette in macchina e poi si siede, io gli dico di andare che ho il mio monopattino.

<Ma che cos'è quello? Il nuovo giocattolino?> Mi chiede lui riferendosi al monopattino.

<Sai com'è, se uno ti chiede di andare da lui in fretta che è successo un casino tu prendi la prima cosa che trovi e vai, e il monopattino non è mio. Ti ricordo che io non ho la patente ancora.>

<Mettilo nel cofano, e sali.>
Quando arriviamo a casa ridó il monopattino, il bigliettino non c'è più, quindi presumo che l'abbiano letto, e neanche la macchina di mio padre c'è. Quindi sono apposto. Grazie a Dio.

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