Unlimited

27) Lucas Pov

La campanella suona e la giornata continua, come sempre, senza troppa emozione. Sono seduto accanto ad Alix, che scrive sul suo quaderno, ma la mia mente è altrove. Mi piace stare con lei, è facile, naturale. Non c'è mai fretta, mai stress. Con Alix, tutto è tranquillo, ma qualcosa in me non si calma del tutto. Ci sono pensieri che non riesco a scacciare, come il fatto che non riesco a sopportare la relazione tra Noah ed Elizabeth.

Mi distolgo dallo sguardo di Alix, che mi guarda con calma, ma dentro di me c'è un nodo che non si scioglie. L'idea che Noah stia vicino a Elizabeth mi irrita più di quanto voglia ammettere. Non so perché, ma mi infastidisce vedere che lei si faccia coinvolgere da lui. C'era un tempo in cui pensavo di poter esserci per lei, ma ora... tutto sembra diverso. E non so come fare a liberarmi di questa sensazione che mi attanaglia ogni volta che ci penso.

<Hai visto quel compito che dobbiamo fare per domani?> mi chiede Alix, strappandomi dai miei pensieri. Mi giro verso di lei, cercando di concentrarmi. Non è giusto farle pesare i miei pensieri su Elizabeth, eppure non riesco a smettere di pensarci.

<Sì, penso di riuscire a finirlo stasera.> rispondo, cercando di suonare più tranquillo di quanto non mi senta. Alix annuisce e torna a concentrarsi sul suo quaderno, ma io resto con la testa altrove. La sua presenza è rassicurante, ma la mia mente è invasa da immagini di Noah e Elizabeth. Cosa ci trovano insieme? Lei è così diversa da com'ero io con lei. Un tempo credevo che saremmo stati sempre insieme, che tutto sarebbe rimasto uguale, ma adesso...

Mi scuoto e guardo l'orologio. La lezione è quasi finita e il pensiero che finalmente potrei tornare a casa non mi rende più leggero come una volta. Vorrei che le cose fossero diverse. Ma in qualche modo, tutto continua a girare intorno a quella relazione che mi irrita più di quanto dovrei ammettere.

<Ehi, dopo la scuola, andiamo a prendere un gelato?> propone Alix, interrompendo ancora una volta i miei pensieri. Mi volto verso di lei, cercando di sorridere davvero. Non voglio rovinare questo momento con lei, ma è difficile non essere turbato.

<Sì, certo. Andiamo,> rispondo, anche se la mia mente è ancora bloccata altrove. Spero solo che, prima o poi, questa sensazione sparisca.

Elizabeth PoV

Oggi è uno di quei giorni in cui mi sento come se qualcosa fosse fuori posto. Mi guardo intorno nell'aula, cercando Noah con gli occhi, ma non lo vedo. E nemmeno Klaus. È strano, di solito ci sono sempre, anche se non sempre parlano. Ma oggi... oggi c'è solo un silenzio che mi fa sentire inquieta.

Cerco di concentrarmi sulla lezione, ma la mia mente non riesce a smettere di girare. Dove sono finiti? Ogni volta che il mio sguardo si sposta verso la porta, mi aspetto che Noah entri, con il suo passo veloce e il suo sguardo di chi non vuole essere visto. Ma non succede. Il suo posto è vuoto, e quello spazio vuoto inizia a pesarmi. Mi chiedo se c'è qualcosa che non va.

Mi abbasso a scrivere, ma le parole sulla pagina diventano confuse. So che non dovrei preoccuparmi, ma non posso fare a meno di farlo. Forse è qualcosa di serio... Il mio telefono vibra nella tasca del giubbotto, e lo tiro fuori velocemente, sperando che sia un messaggio da parte di Noah o Klaus.

Niente. Un altro messaggio di Sophie che mi parla dei compiti. Non è quello che mi serve. Mi sento un po' frustrata. Decido di mandare un messaggio a Noah, ma mi trattengo un attimo. Che cosa dovrei dire? Non voglio sembrare troppo insistente, ma allo stesso tempo, non voglio sembrare distante. Così scrivo velocemente:

Ehi, dove sei? Tutto ok?

Un altro sguardo alla porta. Nulla. Mi sento sempre più nervosa. E Klaus, dove diavolo è finito? Staranno combinando qualcosa insieme. Ne sono sicura.

Prendo il telefono in mano, pensando se provare a chiamarli. Ma subito dopo ci ripenso. Forse è meglio non insistere. Ma la preoccupazione cresce. Cosa sta succedendo? Se c'è qualcosa che non va, voglio essere lì per loro.

Metto il telefono di nuovo nella tasca e cerco di distrarmi, ma è impossibile. La preoccupazione è come una zavorra che non riesco a gettare via. Speriamo che siano solo assenze casuali, ma in fondo so che, se c'è qualcosa che li riguarda, non posso fare a meno di sentirmi coinvolta. Non posso fare finta di niente.

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Spero che l'evoluzione della storia vi stia piacendo🩷
Comunque vi ricordo che mi trovate su instagram come "Tillymoonstorys "🫀