<Mamma> non ci credo che è qua, stronza
<Luchi> mi chiamava così prima di sparire per 7 anni, per poco non la riconoscevo
<Vattene> non l'ho vista per tanto tempo e non la voglio vedere nemmeno ora
<No non me ne vado, Luchi ti prego, appena h saputo dell' incidente sono corsa da te, sai che ci vuole più di un giorno per arrivare qua>
<Sai quante cose mi sono successe in 7 anni? Questo non è niente rispetto a tutto>
<Tesoro mi dispiace> tesoro... tesoro? Neanche le rispondo <Lo sai che avrei voluto esserci>
<Beh ironia della sorte? Non c'eri> dico io ridendo, ironico, non voglio neanche sprecare le forze così per lei.
Sta per parlare quando bussano alla porta. Anche lei? Basta non ce la faccio più.
<Oh ehm scusate il disturbo> dice Elizabeth aprendo la porta
<Nessun disturbo> risponde mia madre
<Ciao amore, lei è mia madre> dico io, amore, perché l'ho chiamata così? Me ne pento subito.
<A...amore?> chiede mia madre, e penso che anche Eliz voleva chiedere la stessa cosa.
<Oh si piacere ehm> penso che non sappia come si chiama così aggiungo un <Elena> così lei continua <signora Elena, sono la sua fidanzata>
<Ohhh ma certo, Elisabetta giusto?> Oh cazzo, elisabetta la chiamava sua madre
<Elizabeth.> sputa lei
<Ah scusami, il padre di Lucas mi ha parlato di te, ora che sono rientrata>
È stata a casa mia? Ha parlato con mio padre?
<Hai parlato con papà?>
<Si sono passata da casa prima e lui era lì, comunque adesso vado, vi lascio soli> dice prima di uscire e chiudere la porta
<ei come stai> le chiedo io fingendo che non succede niente
<Hai le palle di chiedermi come sto? Pensi che non sappia cosa hai fatto?> risponde lei togliendo il suo sorriso.
<Senti non è come pensi> dico io cercando di alzarmi ma niente, ho sempre dolori in tutto il corpo.
<Ah certo, è così che dicono tutti>
Giustamente, non mi potrà credere mai<Sono qua per le spiegazioni, anche se so già cosa mi dirai, ma dimmi> dice lei appoggiandosi al muro e prendendo il lucidalabbra dalla borsa. Poi mettendoselo sulle labbra, dimenticavo di quanto fosse bella.
<Alix, è venuta qui in ospedale, io neanche sapevo chi fosse, l'ho vista a scuola ma niente di più, aveva fatto una scommessa con un ragazzo con cui si era appena lasciata: fai una foto mentre baci Lucas per cinquecento euro. E lei me ne avrebbe dati duecento quindici. Mio padre sta avendo alcuni problemi economici e pensavo che anche con il minimo indispensabile avrei potuto aiutare. So che sono stato stronzo ma ti prego di capirmi>
<Ah>
È davvero l'unica cosa che riesce a dire? Anzi che non mi ha insultato in tutti i modi
<E te li ha dati i soldi?> aggiunge lei<Si me li ha portati prima>
<Comunque lo sai che se hai problemi puoi sempre chiedere a me, qualunque cosa succeda tra noi>
Che vuole dire con "qualunque cosa succeda tra noi"
<Scusami che intendi?>
<No vabbè non dico che sta succedendo qualcosa, però se mai dovesse-> dice lei ma la blocco per parlare io
<Mi stai lasciando?> chiedo io tranquillo, ma il mio cuore fa crack.
<Cosa? Ma scherzi? No assolutamente no, ci credo a quello che mi hai detto, certo avrei preferito che mi avvisassi prima ma va bene, la prossima volta sai cosa fare>
<La prossima volta chiederò aiuto a te>
Dico sorridendo, grazie a dio. Mi sento la persona più fortunata al mondoLei mi da un bacio e se ne va, ha messo il lucidalabbra che preferisco, sapeva già che non mi avrebbe lasciato. La amo.
Sinceramente quando non c'è nessuno che viene a trovarmi qui in ospedale, mi sento parecchio solo, passo le notti qua da solo, non comprendendo gli infermieri, anche se loro non fanno chissà cosa, ora mi ritrovo con tutto il corpo ingessato e non so neanche perché. Ironia della sorte.
Menomale che in questa settimana dovrebbero dimettermi, poi manca una settimana dal togliermi il gesso, anzi i gessi.Elizabeth
Sono a scuola, nell'unico posto in cui in questo momento non vorrei essere.
Vado a salutare Sarah e poi vado in classe, mancano ancora 10 minuti all inizio delle lezioni ma ultimamente sto studiando poco e devo ripetere.
Chimica. La mia condanna.Non capisco se Lucas dicesse la verità ma ho deciso al momento di perdonarlo, finché non sono sicura che stia mentendo.
Suona la campanella e tutti entrano in classe, accanto a me si siede un ragazzo che non ho mai visto, e poi vedo entrare quella peste. Noah.
<Sono Mark> sento dire dal ragazzo accanto a me mentre il professore sceglie chi interrogare, che ansia.
<Elizabeth> gli rispondo io mentre tremo dall'ansia e penso"ora chiama a me, ora chiama a me"
<Kamal> dice alla fine il professore dopo una lunga ricerca
Chi cazzo è Kamal?Si alza il ragazzo nuovo, ah lui, ma non può interrogarlo...
<Kamal, non ti sto interrogando tranquillo> dice il professore mentre Mark fa un sospiro
poi il professore continua indicando dei fogli < qua c'è scritto che vieni da Los Angeles, parlaci di te, come mai hai cambiato città?>
DA LOS ANGELES? SPOSAMI. Ah no sono fidanzata.<Professore preferirei non parlarne, mi scusi>
Oddio un po' mi dispiace, chissà che gli è successo.<Ei ti va se all'intervallo dici a me come mai ti sei trasferito? Ho capito che è qualcosa di non bello, quindi se ti va...> dico io a bassa voce quando lui si siede
<si> risponde secco lui.
E io gli faccio un sorriso, strano che Noah non lo abbia già preso in giro.
All'ora dopo non avevamo le stesse materie quindi ho aspettato l'intervallo per scoprire il perché.
E quando suona l'intervallo vado a vedere in che classe è, e ho scoperto che ha quasi le stesse materie di Noah tutti i giorni, pff.<Ei Mark> gli dico appena lo vedo, dietro di lui c'è Noah che mi guarda come se fossi una sconosciuta.
<Ei possiamo uscire?> chiede lui, penso si senta a disagio a parlare a scuola, ma poco prima che potessi rispondergli vedo mio padre.
<Buongiorno ragazzi, Gilbert, potrei parlarti? Ti aspetto alla fine dell'intervallo nel mio ufficio, ho già avvisato il professor Bennet.> Gli sento dire subito dopo, cosa avrà fatto Noah ora?
Poi mi fa un cenno e se ne va.<Ma sempre con me vuole parlare sto stronzo> sbuffa lui aggiungendo un <Tanto mi rompo il cazzo ad andare e non ci andrò>.
Lo stronzo te lo dico io<Vedi che so riconoscere quando mio padre ha brutte notizie, e non ne aveva, vai. E non permetterti a chiamarlo più così> rispondo io prima di uscire facendo cenno a Mark di seguirmi.
<Allora Mark, come mai sei in questo paese sperduto?>
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Unlimited
RomanceElizabeth, la figlia del preside, frequenta il quarto superiore ed è la tipica ragazza con il suo gruppetto di amici limitato compreso il suo fidanzato. E poi c'è il ragazzo che odia, Noah, il badboy che fa quello che vuole. Un giorno arriva una ric...