Mi sento teso, come se ogni parola che sto per dire potesse cambiare tutto. Elizabeth è seduta di fronte a me, i suoi occhi cercano i miei, ma c'è qualcosa di distante in lei, come se il mondo intero fosse troppo pesante per entrare in questa stanza. Sento il peso di quello che devo dirle. Quello che ho visto, quello che ho scoperto...
<"Stavo pensando a tutto quello che è successo negli ultimi giorni,"> inizio, cercando di trovare le parole giuste. <"Sai, la casa che ho visto prima... quella che bruciava.">
Elizabeth abbassa lo sguardo, e capisco subito che sta cercando di nascondere qualcosa. Il suo respiro si fa più pesante.
<"Noah..."> mormora, come se volesse fermarmi. Ma è troppo tardi. La bomba è già stata lanciata.
<"Era la mia casa, Elizabeth."> La mia voce è bassa, ma le parole sembrano riecheggiare nella stanza. <"È andata a fuoco. E ora..."> fermo la voce, mentre un nodo mi sale in gola. <Come se non bastasse, mi stanno denunciando. Per spaccio.">
Non la vedo più rispondere immediatamente. Il silenzio che segue è quasi insopportabile. Sento il battito del mio cuore risuonare nelle orecchie. Poi, finalmente, lei solleva gli occhi verso di me. C'è un'espressione di tristezza, ma anche di comprensione.Non mi sorprendo più della sua reazione. So già cosa sta per dire, perché l'ho visto nei suoi occhi tante volte prima. Ho vissuto insieme a lei quel dolore che portava dentro, e so che non c'è nulla che possa dire che possa cambiare il suo passato.
<"Non so cosa dire... Solo ricordati che io per te ci sono sempre> sussurra, e il tono della sua voce è così vulnerabile che mi fa male.
<"Non devi dire nulla,"> rispondo, cercando di mantenere il controllo. <"Lo so che non è facile.">La guardo e per un attimo tutto sembra fermarsi. So che non c'è niente che posso fare per cambiare ciò che ha vissuto. Ho visto quanto è stato difficile per lei affrontare il tentativo di suicidio, e la morte della mamma che è seguita a causa dello spavento. Non sono un estraneo al suo dolore, eppure ora, guardandola, non posso fare a meno di sentire un vuoto che non riesco a colmare.
<"Noah, mi sento persa. Non ce la faccio più..."> Le parole sono leggere, ma piene di un peso che non mi aspettavo. Mi congelo per un momento. I miei occhi si spalancano, il cuore mi salta nel petto.
<"Cosa... cosa intendi dire?"> chiedo, la mia voce spezzata.
<"Non ce la faccio più a lottare... a essere quella che tutti si aspettano da me,"> dice, fissando le sue mani. <"Ci sono stati momenti, in cui pensavo che sarebbe stato meglio se non ci fossi mai stata.">Quella frase mi colpisce come un pugno allo stomaco. Un brivido di paura mi attraversa. Non avrei mai immaginato che Elizabeth, quella ragazza forte che avevo sempre conosciuto, avesse vissuto tutto questo in silenzio. La guardo, cercando di assorbire ciò che mi ha appena detto.
<"Intendi... Quando hai tentato il... Suicidio?"> sussurro, incapace di non chiederlo.
Elizabeth non risponde subito. Anzi, sembra che stia lottando con se stessa, ma alla fine annuisce, lentamente.
<"È successo un po' di tempo fa, quando tutto mi sembrava troppo. Ma sono riuscita a trovare una ragione per andare avanti. E ora... non so più cosa fare."> fa una pausa. <Ogni volta che ci ripenso mi sale la nausea, perché ciò che mi ha fatto più male è sapere che mia mamma è morta a causa mia>
Le parole mi tagliano come lame. Non riesco a immaginare il dolore che deve aver provato, l'isolamento in cui si è trovata. Ma più di ogni altra cosa, mi sento impotente, incapace di aiutarla come vorrei.<"Non sei sola, e di sicuro non è colpa tua ciò che è successo."> le dico, finalmente, cercando di prenderle le mani tra le mie. <"Non lo è mai stata, e non lo sarà mai."> lei mi guarda, sapendo che ciò che dico non è vero.
<Non sei sola,> le ripeto
Lei alza lo sguardo, e per un momento c'è una scintilla di speranza nei suoi occhi. Ma è solo per un attimo. Poi tutto torna nella penombra del dolore che ancora ci separa.
<"Lo so, Noah. Lo so."><E tu? Come pensi di fare?> mi chiede dopo un po'
<"Non lo so. Ma ho bisogno di risolvere questa situazione."> Mi rialzo, sentendo la pressione crescere. <"Devo trovare una soluzione entro domani. La denuncia per spaccio... devo farcela. Non posso permettermi di perdere tutto ora.">
Elizabeth mi guarda, ma non sembra capirmi del tutto. La situazione è troppo pesante per entrambi. Ma la scadenza è lì, davanti a me, e sento il peso di ogni minuto che passa.<Vuoi che io sia il tuo alibi?> Mi chiede ad un tratto.
Lei il mio alibi? Non lo so. Non potrei mai metterla in pericolo per questo.
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Unlimited
RomanceLa storia segue le vicende di Elizabeth e Noah, due ragazzi che iniziano con un forte disprezzo reciproco, ma che si ritrovano coinvolti in una serie di eventi che cambieranno il corso delle loro vite. Noah è un ragazzo che ha sempre avuto una vita...