25. Vicino a me

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*Buon venerdì*

Non aggiorno da un po', adesso ecco qui un nuovo capitolo fresco di scrittura. Spero vi piacerà, l'ho scritto a più tappe e chiedo perdono se troverete errori! 

Qui saprete cosa è successo dopo quel "finto matrimonio" ehehehehe, le cose si stanno complicando e non mancano molti capitoli alla fine di questa storia, come già anticipato. (saranno cinque al massimo) quindi, non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate <3

Grazie per il vostro immancabile sostegno! <3 

Vi auguro una dolcissima e bellissima Vigilia dell'Immacolata e Immacolata! <3 Siamo all'inizio delle feste Natalizie, che devo ammettere, a me personalmente, portano molta nostalgia e malinconia... <3 

Al prossimo capitolo, 

Un  bacione grandissimo

*****


Céline Adams

Camminavo avanti ed indietro, saggiando bene i piedi sul pavimento, sembravo un soldato dalle spalle dritte e petto in fuori, pronto ad affrontare i miei nemici. Un esempio di Davide contro Golia, al femminile.

Proprio non riuscivo a stare ferma, era più forte di me. Continuavo a marciare su quel pavimento rustico e antico, con la consapevolezza di levigarlo sempre di più sotto le suola dei miei stivali.

Sophie dormiva tra le braccia della zia Gwen, al piano di sopra, mentre Liam, ancora armato, era in cucina a prepararsi qualcosa da mettere sotto i denti.

Ero come una bomba, da un momento all'altro questo posto avrebbe accolto la mia esplosione, la mia rabbia repressa, la mia devastazione. E nessuno sarebbe riuscito a fermarmi. 

Era notte fonda. 

Precisamente le tre di notte, non avevo mai temuto il buio, seppur in quel momento continuassi a fissare quell'orologio a pendolo alla parete, nella speranza che segnalasse l'ora esatta all'arrivo di una nuova alba. 

L'aria era gelida, dentro e fuori, il mio respiro si condensava non appena usciva dalla bocca. La neve stava candendo fitta e soffice, candida e lenta dal cielo, attecchendo ovunque, forse anche nel mio cuore. 

Presto, non sarebbe stato più possibile distinguere il cancello principale dal muretto attorno a questa tenuta, e il vialetto ghiaioso dal prato circostante e ben curato nei minimi particolari. 

Dovevo ammetterlo, questa era una tenuta magnifica, fatta interamente dalle pareti in legno e pietra, dotata di tutti i tipi di confort. Lussuosa, con piscina interna riscaldata e idromassaggio, ampia piscina esterna con cascata, garage e cantine colme di buon ottimo vino! 

Un mix di antichità e modernità, che combaciavano alla perfezione. Era suddivisa in tre piani, separati da meravigliose scale di legno a chiocciola, più un piano mansardato pieno zeppo di travi in legno a vista, raggiungibile anche dall'esterno.

Tutto, ogni cosa, era perfetta. Troppo, forse.  

Sospirai sonoramente, lasciandomi cadere sulla poltrona rossa sistemata accanto al caminetto  acceso. Le alte fiamme illuminavano parte del piccolo salotto, proiettando ombre inquietanti sulle tende color panna, completamente serrate. 

I pezzi di legno scoppiettavano e crepitavano man mano che il fuoco consumava tutto, lasciando un quintale di cenere da smaltire col tempo. L'odore era forte e pungente, lo sentivo perfino sulla lingua. 

Non avevamo ancora ricevuto alcuna notizia da Hope e Ray Rivera, nemmeno da Ezekiel ed Emanuel, tutto sembrava tacere. Un silenzio assordante, che non faceva che accrescere la mia rabbia e apprensione. 

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