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Giulia.
Solitamente, il colore che viene associato a questo nome è il rosso.
Colore di passione, coraggio, amore.
Giulia ci vive, di amore.
Vive di amore per la sua famiglia.
Per il suo cane.
Per i suoi amici.
Ama, incondizionatamente.
E da fiducia, incondizionatamente.
Si fida, delle persone.
È nella sua indole.

Per questo, si è fidata di sua mamma, quando le ha trovato un lavoretto per l'estate.
Vivere in provincia non è così facile, e per non sentire la noia, Giulia ha cercato qualcosa da fare.

Non era la prima volta, che succedeva.
L'estate precedente, l'aveva passata a fare consegne per la pizzeria degli zii, che l'avevano dolcemente licenziata dopo che era finita con il litigare con dei clienti a detta sua troppo maleducati.

Così, era andata in cerca di altro, pur di fare qualcosa.

Il sogno di andare via, trovare un posto migliore, non era mai sparito dalla sua mente.
Ma senza soldi, era complicato anche solo pensarci.
La mente però, si sa, sa viaggiare più di ogni altra cosa al mondo.

Ma Giulia, quelle poche volte in cui ci riesce, è una mente razionale.
Le serve, un lavoretto.
Soprattutto se lavorare significa distrarsi, e non passare le sue giornate chiusa in casa a creare borse che nessuno comprerà mai.

"C'era questo annuncio per la ricerca di una dog sitter, ho salvato il numero".

Così, Giulia ha conosciuto Andrea.

O meglio, il suo cane.
Akhen.

"Salve, sono Giulia. La ragazza con cui ha parlato al telefono"
"Oh tesoro, prego entra. Grazie di essere venuta. Da quando ha iniziato a lavorare mio figlio ha poco tempo per portare il nostro cucciolo, grazie mille di esserti presentata"
"Grazie a voi per l'opportunità".

"Forse lo conosci, mio figlio. Probabilmente prossimi giorni ci sarà lui ad affidarti Akhen, si chiama Andrea"
"Non mi sembra di conoscerlo, ma non c'è problema. L'appuntamento è alle 16:00, giusto?"
"Si tesoro. Ancora grazie mille".

"E tu chi diamine sei?"
"La dog sitter. Sono qui per lasciare Akhen"
"Ah si, giusto. Beh, puoi andare ora. Ciao".

"Che maleducato".
Questo, è ciò che pensa Giulia, la prima volta che vede Andrea.
Quel volto altezzoso, gli è familiare.
Non sa ancora, che quella familiarità ha un buon motivo di esistere.
A tornare indietro, probabilmente avrebbe preferito rinunciare al lavoro, pur di non avere niente a che fare con Andrea Locci.

Ma si sa, il destino non si può controllare.

SPAZIO AUTRICE
Buongiorno bimbi belli, sono (di nuovo) brilla e dopo solo tre ere geologiche di indecisione, ho deciso di darvi una specie di "prologo" per questa storia su andrea.
Non ha una logica, probabilmente sarete solo confusi (come lo sono io d'altronde) e non so neanche cosa ne verrà fuori col tempo, ma queste quattro righe sono rimaste nelle bozze per troppo tempo, quindi eccoci qua.
Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate (se c'è qualcosa da pensare, visto che di base è tutto e niente haahah)
Anyway,
Lov u
❤️‍🩹

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