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Andrea, se potesse tornare indietro di qualche ora, sicuramente cambierebbe le cose.
Ma lo sa, Andrea, che è fisicamente impossibile, farlo.
Quindi si rassegna a cercare di mantenere un sorriso falso sul volto, mentre Giulia lo guarda dispiaciuta, non sapendo come aiutarlo.

Quando suo padre, senza ritegno, lo ha avvisato all'ultimo che quella stessa sera ci sarebbe stata una cena a casa loro, per festeggiare l'ennesima vittoria della sua azienda, per poco non l'ha mandato a fare in culo.
Un conto è una cena al ristorante, a cui ha sempre provato a non presenziare, ma addirittura a casa sua.
Mai avrebbe pensato di sentirsi così infastidito, per un evento del genere.

Gli è venuto spontaneo, chiamare Giulia, chiedendole di partecipare, di nuovo, a quel teatrino circense che troppo spesso ha dovuto sopportare da solo.
Non l'ha supplicata, questa volta.
E lei non si è fatta pregare, anzi.
Gli ha assicurato che, se qualcuno avesse dato troppo fastidio, avrebbe trovato un'altra scusa per andare via.

Non l'ha ammesso ad alta voce Giulia, ma è felice che Andrea l'abbia chiamata, che abbia chiesto aiuto proprio a lei.
L'ascia di guerra che hanno provato a tirare avanti, sta cedendo, ogni giorno sempre di più.
Nella sua testa, continuano ad interfacciarsi com una specie di tregua, nonostante quest'ultima stia durando da tempo.

Ma l'ha capito, Giulia, di tenere ad Andrea, forse in un modo che ha ancora paura anche solo a pensarci.
Soprattutto perché, guardandolo parlare, o meglio, ascoltare cercando di non sbottare, con l'ennesimo uomo in giacca e cravatta presente nel salotto di casa Locci, vorrebbe solo trascinarlo via, e levargli quell'aria triste dal volto, che non gli si addice per niente.

È però bloccata, dalla signora Locci che, contenta di averla in casa sua per un'occasione del genere, la sta trattenendo per presentarla alle mogli degli amici del padre di Andrea.
Non che a Giulia dispiaccia, anzi.
Un'amica, da quel che ricorda moglie di un caro amico del signor Locci, le ha proposto di fare da dogsitter al suo carlino, offrendole una paga molto proficua.
Solo, non riesce a non guardare Andrea, bloccato quanto lei, in una conversazione che, decisamente, sta andando per il verso sbagliato.

Quando scorge le nocche della sua mano destra, con cui sta stringendo un bicchiere pieno di qualche liquore costoso, farsi più bianche del previsto, Giulia capisce che è ora di intervenire.
Sorride alla signora Locci, scusandosi con lei e le compagne, allontanandosi per, a detta sua, ricongiungersi con Andrea che l'ha appena chiamata.

Si avvicina a piccoli passi, facendo sentire la sua presenza poggiando leggermente una mano sulla schiena di Andrea.
Il corvino gira leggermente la testa, accennando un sorriso quando scorge lo sguardo diffidente di Giulia, che sta squadrando l'uomo davanti a lui.
"Sergio, ti presento Giulia, lei...".
La guarda tentennando, non sapendo come definirla.
Giulia sbuffa una risatina, volendo uscire da quella situazione il prima possibile, per sparire da qualche parte con Andrea.

Se lo ricordava bello con la camicia, ma, rivedendolo in tiro, si corregge, pensando che sia semplicemente splendido.
"Sono la sua fidanzata".
Cosa?
Andrea quasi si strozza com il suo scotch, guardandola di spieco.
Giulia, con ancora la mano stretta in quella dell'uomo avanti a lei, ignora lo sguardo del corvino, non sapendo come spiegargli che, definirsi la sua fidanzata, è stata la cosa più semplice che le sia passata per la testa.
"Ottima scelta, ragazzo".
Sergio gli fa un occhiolino, a cui il corvino risponde con uno sorriso confuso, per poi lasciarli soli.

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