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Se avessero chiesto ad Andrea cosa avrebbe preferito fare, piuttosto che sorbirsi l'ennesima strigliata da parte di Dario, probabilmente avrebbe risposto qualsiasi cosa.
È rientrato da neanche un'ora, e Dario gli ha già urlato contro, con l'appoggio degli altri, tutti gli insulti che gli sono passati per la testa.
Si rende conto da solo che sparire di colpo, senza avvisare nessuno, per quasi due giorni, non è stata una mossa intelligente.
E che forse, ripresentarsi al bunker come se niente fosse, dopo le mille chiamate ricevute dai suoi amici, non è stato il massimo.
Ma lui è fatto così, e sa che nel profondo, loro lo sanno.

Ciò non toglie, che Dario abbia sentito l'estrema necessità di ricordargli quanto sia stato incosciente.
"Da, stai andando avanti da un pezzo. Ho capito, sto bene e sono vivo e vegeto. Questo è l'importante, no?"
"Ti sto per saltare addosso. Ma mi spieghi cosa diamine ti costava inviare un semplice messaggio?".
Andrea vorrebbe rispondere, vorrebbe davvero.
Ma si vergogna alquanto, a dire ai suoi amici che è stato talmente bene, con Giulia, che tutto ha pensato tranne che a farsi vivo.
Hanno vissuto in una bolla per 48 ore, prima di tornare alla routine giornaliera a cui sono abituati.
E ad entrambi, Andrea lo sa, quella bolla non è dispiaciuta affatto.

Ha lasciato Giulia a casa sua giusto prima di recarsi al bunker, pronto all'assalto di mamma orsa alias Dario, con la promessa di rivedersi quello stesso pomeriggio, per portare Akhen insieme.
Sorride da solo, facendo innervosire ulteriormente l'amico, consapevole che il corvino abbia già smesso di ascoltarlo, al ricordo della ragazza che scende dalla sua macchina con fare imbarazzato.
"Che c'è Locci, finalmente ti ricordi di avere un cane?"
"Guarda che l'ho visto che hai sorriso, principessa"
"Non ti darò questa soddisfazione. Ci vediamo dopo, puntuale prego"
"Da che pulpito".
Giulia aveva alzato gli occhi al cielo, per poi ritirarsi in casa sua.
Ed Andrea, non vede l'ora di poter passare altro tempo con lei.

"Vabbè, ma com'è andata?"
"In che senso?".
Pietro lo guarda con gli occhi sgranati, sbuffando una risata isterica.
"Andre, mi sembri deficiente. Già il fatto che ho dovuto sapere dalla mia ragazza e non dal mio migliore amico cosa stessi combinando è imbarazzante. Almeno dicci come è andata questa pseudo fuga. Avete parlato?".
Andrea alza lo sguardo, incontrando quello curioso del biondo, accompagnato dagli sguardi indagatori degli altri, e quello di rimprovero di Dario.

Non sa esattamente come rispondere, di nuovo.
Hanno parlato, lo hanno fatto.
Ma se la domanda di Pietro sottintende se hanno definito il loro rapporto, la risposta più logica che viene in mente al corvino è : non lo so.
Che entrambi siano presi l'uno dall'altra, è stato appurato.
Come il fatto che siano gelosi entrambi, che vorrebbero intraprendere magari qualcosa insieme.
Ma esplicitamente, questo ultimo concetto, non se lo sono detti.
Forse, è questo il problema.
"Che c'è, ti hanno mangiato la lingua?".

Il silenzio criptico in cui il corvino si è rinchiuso, preoccupa il resto dei presenti nella stanza.
Ma Andrea, dopo la domanda di Pietro, si è ritrovato a ripercorrere il tempo trascorso con Giulia nella sua testa, sperando che, legandosi nuovamente a quei ricordi, possa trovare un'effettiva risposta.

Si sono comportati come se fossero una coppia in un modo così naturale, nel tempo che hanno condiviso, che gli sembra quasi assurdo, dare una definizione al loro rapporto.
Eppure, solo l'idea che, non facendolo, qualcuno possa provare a portargliela via, possa provarci con lei, lo fa imbestialire.
"Andre, ma è tutto ok?".
Alza la testa, incrociando nuovamente lo sguardo caloroso di Duccio, che con un sorriso incoraggiante, lo sprona implicitamente ad aprirsi con loro.

Il corvino fa un sospiro, iniziando a raccontare come hanno passato quei due giorni di isolamento totale dal mondo, sorridendo appena fra un racconto e l'altro.
Poi, colto da un'illuminazione improvvisa, si alza di scatto, confondendo le persone intorno a lui.
"Ma sei sicuro di non esserti preso qualcosa? Sembri sotto acidi".
Marco lo prende in giro, riconoscendo a stento il suo amico, tanto preso quanto cotto, forse per la prima volta in vita sua.
"Mi serve Gin".
Ignora gli sguardi più confusi di prima dei suoi amici, salutandoli appena, e recandosi a casa Stagi, dove la ragazza di cui ha bisogno si trova, in compagnia di Allegra.
Vuole fare ciò che ha deciso, e se riuscirà, ne è convinto, Giulia si incazzerà a bestia.
Per lo meno all'inizio.




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