Giulia vorrebbe solo sparire.
Odia fingere, e soprattutto odia farlo con la sua famiglia.
Il sorriso finto che si è impressa in volto ore prima, sta lentamente svanendo.
Non ce la fa più, a far finta di stare bene.
Non dopo aver passato una cena intera a sentirsi una completa inetta.Tutti i parenti presenti pendono dalle labbra di Greta, e lei non potrebbe essere più invidiosa di così.
Non ce l'ha direttamente con la sorella, non del tutto.
D'altronde, non è colpa sua se viene considerata quella brillante, la migliore.
Ma sentendo l'ennesimo complimento nei suoi confronti, vorrebbe solo chiudersi in camera sua, e non parlare più con nessuno per almeno due giorni.Gliel'ha detto, Andrea, il giorno prima, di non stare a sentire certe cose.
Quando l'ha raggiunta al parco, si è sfogata minuti interi, sulla sua situazione.
E Andrea, maledetto Andrea, l'ha capita.
Si è rispecchiato, nel dolore di Giulia.
Perché è lo stesso che prova lui, quando il padre commenta la sua scelta di dedicare la vita alla musica.
"La gente è nata per giudicare, principessa. Sta a noi scegliere che peso dare alle loro parole".Fosse facile.
Ci ha provato, Giulia, a lasciar correre.
Ma non le sono sfuggite, le varie frecciatine che le sono state lanciate.
"E tu, hai deciso che università fare?".
Il tono spocchioso di Zia Domitilla ancora le brucia.Perché lei un sogno, ce l'ha.
Quello che le manca, è l'appoggio per portarlo avanti.
E il coraggio, di intraprenderlo nonostante tutto.
"Perché non ti butti? È il tuo sogno Giulia, devi continuare a crederci".
Maledetto Andrea.
Quella fottuta pulce nell'orecchio, non riesce a levarsela di dosso.Vorrebbe, vorrebbe davvero mandare tutto in fumo, per il suo sogno.
Ma Giulia vive di amore, e per lei amore è anche scendere a compromessi.
Ama la sua famiglia, Giulia.
E non potrebbe mai sopportare anche solo l'idea di deluderla.
Allora perché le fa così male, l'essere costantemente sottovalutata?L'escamotage perfetto per sfuggire a quella serata disastrosa, glielo da Sveva.
Giulia, leggendo il suo messaggio, vorrebbe solo baciarla per ringraziarla, nonostante la preoccupazione che la sua richiesta le sta provocando.Giù, so che stai con la tua famiglia, ma sto avendo una crisi nera. Puoi venire da me?
21:15Arrivo subito Sve, tranquilla
21:16Si reca da sua madre, comunicandole che la sua amica ha avuto un'emergenza, e che purtroppo se ne deve andare.
E sente l'irritazione salire, quando la madre a malapena batte ciglio, alla notizia.
"Non fare tardi, cerca di tornare in tempo per il dolce".
Addirittura il dolce.
Ma vaffanculo.Saluta frettolosamente il resto dei parenti, spargendo a destra e a manca finte promesse su un suo imminente ritorno.
Poi, finalmente, esce di casa, pronta a correre in aiuto dalla sua amica.Arriva a casa di Sveva col fiatone, a causa del passo svelto che ha tenuto per tutto il tragitto, troppo preoccupata per l'amica per pensare ad altro.
E quando la trova ad accoglierla tutta intera, con un sorrisetto in volto, sbuffa divertita, oltre che sollevata.
"Non è successo niente eh?".
Sveva ridacchia, mentre la fa entrare in casa.
"Ora come ora...no. Ma so quanto odi quelle cene di famiglia, quindi ho pensato di correrti in aiuto. E poi ti devo raccontare del mio appuntamento con Giada".
Giulia sgrana gli occhi, ricordandosi i messaggi del giorno prima che, presa dal pensare alla sua famiglia, aveva letto di sfuggita.Si sdraiano sul letto di Sveva, con una cospicua dose di gelato a far loro compagnia, pronte a confidarsi l'un l'altra.
Sveva le racconta di come, dopo un breve imbarazzo iniziale, si sia trovata bene, con Giada.
Si sono bevute un paio di drink in uno dei pochi bar nei dintorni, e poi hanno passeggiato per ore, parlando della qualunque.
E Giulia è davvero felice per la sua amica.
Era fin troppo tempo, che non la vedeva così propositiva nei confronti di una ragazza.
Ma lo spettro della sua famiglia, continua a rimbalzarle nella testa.
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Fammi sentire il cuore
Fanfiction"Sai, di solito mi danno del coglione quando mi conoscono" "Il fatto che io non te l'abbia detto non significa che non l'ho pensato"