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Giulia lo sa che il suo sesto senso non ha mai fallito, anzi.
Ogni volta che la sua psiche la faceva svegliare con delle sensazioni ambigue, succedeva sempre qualcosa.
Poteva essere positiva o negativa, ma qualcosa succedeva.
Non si spiega però, perché proprio quel giorno, si è svegliata con il suo sesto senso a palla.
L'ultima volta, era finita a letto con Andrea per la prima volta.
Forse, pensa, c'entra proprio lui.
Solo, non si riesce a spiegare come e perché.

Non ha tempo di rimuginarci troppo, che subito Clara inizia a riempirla di chiamate, preoccupata che Giulia non si fosse svegliata in tempo.
Dopo aver confermato a tutti che si, è stranamente in orario, decide di iniziare a prepararsi, in attesa che il van la passi a prendere, per il concerto di quella sera.
Si guarda allo specchio, contemplando per l'ennesima volta l'outfit che ha scelto di indossare per le ore di viaggio che li attendono.

Sorride, al ricordo di ciò che Andrea le ha detto la sera prima, quando gli ha chiesto cosa si dovesse mettere.
"Principessa, mica ci schifiamo. Vestiti comoda e basta, tanto sei comunque bella".
Non è abituata, a tutta la dolcezza che continua a venir fuori da parte del corvino, ma, anche se non lo ammetterà mai ad alta voce, non le dispiace affatto.
Decide di lasciar perdere, convinta che se avesse continuato a fissare la sua tuta avrebbe cambiato idea per la trentesima volta, e inizia a scendere, non volendo far aspettare, per una volta, nessuno.

Sale sul van, sgridando Marco che, per richiamare la sua attenzione, ha suonato più volte il clacson.
Saluta tutti con un sorriso, prima che Andrea, stranamente su di giri, la afferri per un braccio, facendola quasi cadere sul posto libero accanto al suo.
"Ti mancavo così tanto?".
Andrea ridacchia, attaccandosela addosso, e facendola stranire.
Si, la dolcezza del corvino è uscita di botto, ma il suo sesto senso sta cominciando a farla allarmare.

Si distrae per colpa di Duccio che, su di giri quanto il corvino, le racconta di come sia emozionato per quell'ultima data, trascinandola in un monologo che Giulia non riesce ad interrompere.
Andrea, con il cuore in gola, si gode la scena, creando dei cerchi immaginari sulla coscia di Giulia, sorridendo nel vedere come il suo corpo reagisca al tocco della sua mano.

Si sente scuotere dolcemente, aprendo gli occhi di scatto e sentendo delle risate intorno a se.
Si guarda intorno, non riuscendo a capire dove si trovino, girandosi poi verso Andrea, che la guarda ridacchiando.
"Siamo arrivati, principessa".
Giulia realizza di essersi addormentata senza accorgersene, mentre il rosso le parlava.
Lo cerca con lo sguardo, volendosi scusare con lui, trovandolo già fuori il van a condividere una sigaretta con Marco.
"Du, scusa se mi sono addormentata".
Duccio ride, lasciandole un bacio fra i capelli, e facendole cenno di seguirlo.

Entra nel back a seguito della parte di collettivo che ha deciso di non andare a farsi un giro per la città, con l'intenzione di riprendere il discorso con il rosso, troppo dispiaciuta per averlo appeso.
Si siedono su un divanetto, in compagnia di Marco che tutto fa tranne che prestare attenzione ai loro discorsi, troppo preso dal suo cellulare.

"Ora arriva, sta parlando con Ginevra".
Giulia alza lo sguardo su Duccio, trovando sul suo volto uno sprizzo di divertimento che la fa imbarazzare.
"Non-"
"Lo stavi cercando con lo sguardo. Ormai non te ne rendi nemmeno più conto".
Giulia arrossisce, aumentando l'ilarità del suo amico.
Amico, che purtroppo ha solo che ragione.
Ma ormai, per lei, è inevitabile cercare il corvino in ogni stanza in cui si reca.
E si rende conto, di quanto la situazione le sia sfuggita di mano.

Andrea non si fa desiderare troppo, entrando nel back in compagnia di Ginevra, mentre continuano a confabulare sottovoce.
E Giulia, di nuovo, si allarma.
Non è gelosa, solo preoccupata.
Sa che fra i due scorre buon sangue, ha avuto modo di vedere con i suoi occhi quanto Ginevra sia un'ottima amica per tutti i ragazzi.
Ma da quando la ragazza le ha lanciato sguardi ambigui al bunker giorni prima, il suo sesto senso non smette di lanciarle segnali.
Proprio come quella mattina.

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