012

843 68 29
                                    

Giulia non sa perché si sta comportando così.
O meglio, lo sa perfettamente, ma non vuole ammetterlo ad alta voce.
L'unica cosa che vuole, mentre continua a dare corda ad un ragazzo di cui neanche ricorda il nome, è che Andrea la guardi, cosa che il corvino sta facendo da quando ha cominciato a ballare col tipo.

Vuole vincere la partita, Giulia.
Soprattutto dopo essere stata messa a nudo dal corvino stesso, al bunker.
Vuole fargli vedere, che ciò di cui lui è convinto, è pura fantasia.

L'occasione le è sembrata ottimale, quando Marco ha proposto di andare a ballare tutti insieme.
Giulia sa, di essere una tentatrice nata.
Quando elimina i suoi freni inibitori, quando non pensa a niente, quando si prende piena libertà con il suo corpo, sa di piacere.

E lo vede, lo sguardo cupo che Andrea continua a mandare nella sua direzione, appoggiato al bancone del bar, mentre stringe nella mano destra un drink dal colore discutibile.

"Andiamo in un posto più appartato?". Giulia la sente, la mano del ragazzo stringerle la natica, e gli sorride, prima di allontanarsi dal suo corpo.
"Aspettami qui, vado un attimo in bagno".
E lo sa, che quel ragazzo non la aspetterà. Ma le va bene lo stesso.
Non voleva e non vuole niente, da lui.
Si allontana soddisfatta, eliminando dal suo campo di vista il volto scuro di Andrea.
Per il momento, sente già la vittoria in pugno.

Si guarda allo specchio di quello squallido bagno, imprecando quando si rende conto delle condizioni pietose dei suoi capelli.
Cerca di sistemarsi al meglio, raccogliendoli in una coda alta che, dato il caldo della discoteca, le sembra la soluzione migliore.
Si ripassa il suo adorato lucida labbra, per poi riporlo in borsa, e uscire da quel bagno microscopico.

Fa a malapena un passo, che si sente afferrare per un braccio bruscamente.
"Ma che cazzo fai?".
E sente la rabbia salire, quando si rende conto che ad averla trascinata in un angolo di quello squallido club di Firenze, è Andrea.
"Ti sei già stufata del tuo amico?"
"Geloso, Locci?".
Andrea ridacchia, per poi avvicinarsi al suo volto, con un sorriso che non preannuncia nulla di buono addosso.
"Ti piacerebbe, principessa".
Giulia alza gli occhi al cielo, provando a spostare il corvino per potersene andare.
Ma Andrea di tutta risposta, arpiona le mani sui suoi fianchi, impedendole di farlo.
"Ti devo ripetere che il mio mondo non gira intorno a te?"
"Eppure non mi hai levato gli occhi di dosso un attimo, mentre ballavi con quello"
"Potrei dirti la stessa cosa"
"A me non serve ballare con qualcuno per attirare la tua attenzione"
"Chi ti ha detto che volevo attirare la tua attenzione?"
"Ti ricordo che il tuo corpo parla per te".

E Giulia vorrebbe, vorrebbe davvero, vincere la partita.
Ma le mani di Andrea che continuano a stringerle i fianchi, il suo viso così vicino, tanto che riesce a sentire il suo respiro affannato a causa del caldo della discoteca, le stanno mandando in tilt il cervello.
"Vedi, principessa? Non mentire a te stessa. Mi vuoi tanto quanto me"
"Dovresti imparare ad abbassare il tuo ego"
"E tu a stare zitta, invece di sparare stronzate".
E quando le labbra del corvino si avventano sulle sue, in modo famelico, Giulia lo sa, che ha malamente perso, di nuovo.

Gli afferra i capelli disordinatamente, per poi tirarli appena, sorridendo sulle labbra di Andrea quando lo sente sospirare.
"Che c'è Locci, ho toccato un punto debole?".
Ma le parole le muoiono in bocca, quando Andrea sposta la mano destra dal suo fianco al suo seno, stringendolo appena.
"Credo di aver trovato il tuo".
Giulia non risponde, semplicemente avvicina ancora di più il suo corpo a quello del ragazzo, in preda all'estasi che un semplice bacio, unito alle mani del corvino che continuano ad esplorare il suo corpo, le sta facendo provare.

Fammi sentire il cuore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora