Zaphyria - Kingdom of Revenge

Capitolo 1- La decisione sbagliata

PREMESSA: purtroppo per alcuni problemi del computer alcune parole sono attaccate, le ho corrette molte volte ma restano così, dal 3 capitolo in poi il problema è risolto.

<<Non se ne parla!>> mio padre mi ha appena presentato un nuovo probabile marito.

<<Niente discussioni, Frida>>  lo fulmino con lo sguardo. <<Sei grande ormai, dovresti capire e accettare come funzionano le cose qui>>

Mi avvicino tanto da essere a un centimetro dal suo viso, mio padre è un nano e la pubertà, per me, ha fatto il suo gioco. <<Qui le cose funzionano che decido io chi e quando sposarmi. Non permetterò a te di decidere con chi passerò il resto della mia vita>>. Gli dico con calma e decisione.

Do un ultima occhiata al povero principe di... non mi ricordo più. Mi rivolge un sorriso imbarazzato e capisco che forse avrei dovuto parlare con mio padre in privato. Poi mi riprendo e decido che ho fatto bene, tanto il risultato sarebbe stato che il principino avrebbe preso la sua super grande e ricca barca di ritorno a casa ugualmente, prima o dopo che sia. Tanto vale saperlo subito e non illudersi, no?

Mi volto sempre con la solita espressione in volto e imbocco la strada verso camera mia. Svoltato l'angolo abbasso lo sguardo e ripenso alle parole di mio padre:

"sei grande ormai, dovresti capire ed accettare come funzionano le cose qui".

Se questo vuol dire diventare grandi, tornerei bambina e smetterei di desiderare di crescere. Ho appena compiuto 14 anni e mi ha già presentato 13 pretendenti. Penso al fatto che probabilmente un giorno dovrò cedere, e accettare di sposare uno sconosciuto. Penso al fatto che io stessa sono frutto di un matrimonio combinato e privo diamore. Com'è possibile una cosa del genere? Come puoi accettare di passare la tua intera vita con una persona che non conosce i tuoi gusti, i tuoi modi di fare, le cose che preferisci? Al solo pensiero il mio corpo si cosparge di brividi.

Persa nei miei pensieri non mi accorgo di aver sbagliato strada, così mi ritrovo in quel corridoio che porta al tetto. Ho scoperto questo lato del castello il giorno del mio sesto compleanno. Da quel momento, ogni tanto mi rifugio lì, e guardo le stelle.

Osservare quelle piccole cose luminose mi rilassa e mi da sollievo, vorrei studiarle, capire come nascono e cosa sono.

Ogni tanto cadono, lasciandosi una scia luminosa dietro. Mi hanno sempre detto che davanti a questo evento dovrei esprimere un desiderio. Che da anni a questa parte, è sempre lo stesso.

*

Quando mi risveglio noto la luce dell'alba illuminare l'esterno del castello, mi sono addormentata. Mi tiro su con qualche difficoltà e mi liscio il vestito con le mani, scendo le scale che portano all'interno e mi dirigo verso camera mia.

Appena arrivo nel corridoio sento delle voci provenire dal salone, mi affaccio e vedo un mucchio di persone intente a chiacchierare e creare un grande frastuono per i miei gusti. Stropiccio gli occhi cercando di connettermi al mondo reale dopo quella lunga dormita quando mi ricordo.

"Cavolo, la cerimonia!"

Corro in camera e quando incontro la mia immagine allo specchio capisco che ci sarebbe stato tanto lavoro da fare. Controllo l'orario e per fortuna ho ancora 5 minuti per sistemare la situazione.

Raggiungo la sedia e mi infilo velocemente il vestito che la balia aveva lasciato lì ieri sera, è semplice ma elegante, di un colore rosso acceso e contornato nei punti giusti da dettagli oro, avrebbe sicuramente dato nell'occhio ma allo stesso tempo era adatto alla mia età, ho appena quattordici anni ma tutti a primo impatto mi scambiano per una sedicenne o più.

Dopo essermi cosparsa di gioielli ed essermi sistemata i capelli con l'aiuto di quella santa della mia balia, corro verso il salone.

*

Oggi è il giorno della mia presentazione in società e, per quanto me ne freghi poco di trovare un marito, ci tengo a fare bella figura.

Quando arriva il mio momento scendo le scale con grazia, non so da dove l'ho tirata fuori onestamente, ma mio padre sembra soddisfatto per una volta. Sposto lo sguardo un po' più a destra rispetto al re e, noto qualcosa che fa sicuramente spegnere il mio sguardo, il trono di mia madre vuoto.

Misforzo di non pensarci e una volta arrivata mi siedo  accanto a mio padre, che improvvisamente confessa di avere un annuncio da fare.

<<Oggi è un grande giorno!>> Esclama con foga, e io non posso fare altro che alzare gli occhi al cielo, chiedendo aiuto a qualche strana entità presente in quella sala. <<Vi confesso che è daqualche mese a questa parte che penso a ciò che sto per dirvi>>Ho paura, penso. Le idee di mio padre non sono mai buone, mai. E guarda caso ho ragione anche sta volta.

<<Ho intenzione di porre fine a tutto l'odio che tra i due regni è presente ormai da molto tempo>> Ho sentito bene? <<Vorrei che Zaphyria>> Indica la parte rossa. <<e Draldoria,>> indica la parte blu. <<dopo tanto tempo si riuniscano. Sappiamo tutti il motivo per cui i due regni si sono allontanati e odiati>>Già, mia madre... <<Il caso di mia moglie però non è stato più risolto, quindi trovo inutile continuare a disprezzarci a vicenda>>

Sento un vuoto dentro di me, il mio incubo si stava avverando?
Sento la rabbia espandersi nel mio corpo e una lacrima inumidirmi la guancia.

D'improvviso vince l'istinto e io agisco impulsivamente sapendo quali sarebbero state le conseguenze.

Mi alzo di scatto dal piccolo trono e corro via, lasciando un grande silenzio nella sala.

Corro veloce, velocissimo. Voglio scappare da tutto questo schifo.

Gli occhi bruciano e le gambe fanno male, li chiudo e svolto l'angolo, ma qualcosa mi colpisce.

<<Attenta a dove metti i piedi ragazzina!>> Non mi fermo.

<<Va' al diavolo!>> Alzando di poco lo sguardo riesco a scorgere una figura molto alta, ma la cosa che noto per prima sono i suoi occhi, che sembrano color oro.

Mi perdo nel suo sguardo per qualche secondo, poi torno sulla mia strada.

       

Non mi lascerò distrarre da nessuno, ho un piano e niente, ma proprio niente mi farà cambiare idea.

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